Farmacovigilanza
Sclerosi sistemica: l’impiego di farmaci gastroprotettori potrebbe interferire con l’efficacia del mofetil micofenolato.
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Uno studio recentemente pubblicato ha evidenziato la possibile interazione tra farmaci gastroprotettori, come gli inibitori della pompa protonica (IPP) o antagonisti del recettore H2 dell’istamina (H2RA), ed il mofetil micofenolato (MMF), farmaco utilizzato in pazienti affetti da sclerosi sistemica (scleroderma, SSc) [1].
La Sclerosi sistemica è una rara malattia cronica di tipo autoimmune a carico del tessuto connettivo, che colpisce soprattutto le donne giovani e di mezza età [2]. Tale patologia risulta spesso caratterizzata da fibrosi e vasculopatia a carico della cute, ma non solo. Alcuni pazienti sviluppano importanti complicanze multiorgano, spesso a livello cardiopolmonare e gastrointestinale. In particolare, tra le complicanze più frequenti ed impattanti sulla morbilità e mortalità della SSc emergono la malattia polmonare interstiziale (ILD), l'ipertensione arteriosa polmonare e disfunzioni patologiche a carico dell’esofago, intestino tenue e colon.
Attualmente, la ILD è la causa di morte più comune tra i pazienti con SSc, e la terapia standard è tradizionalmente rappresentata da farmaci immunosoppressori, quali micofenolato mofetile (MMF) o ciclofosfamide. L’efficacia del MMF in pazienti con ILD associata alla sclerosi sistemica è ampiamente descritta in letteratura [3-5]. Sebbene il MMF, ad oggi, ha ricevuto l’autorizzazione da parte delle Agenzie Regolatorie solo per la profilassi del rigetto acuto in pazienti sottoposti a trapianto allogenico renale, cardiaco o epatico, è stato identificato come trattamento iniziale di scelta da una consensus di esperti recentemente pubblicata [3]. Esso infatti è un agente immunosoppressore antiproliferativo, che inibendo la sintesi de novo delle purine, sopprime la proliferazione dei linfociti T e B. Il MMF risulta, inoltre, utile in altre manifestazioni di SSc come l'ispessimento della pelle e l'ipertensione arteriosa polmonare, ed è stato associato ad una migliore tollerabilità rispetto alla ciclofosfamide.
A causa di possibili manifestazioni gastrointestinali associate alla SSc, molti pazienti richiedono, inoltre, la co-somministrazione di inibitori della pompa protonica (IPP) o bloccanti del recettore H2 (HRB). Tali classi di farmaci gastroprotettori, ampiamente utilizzati in pratica clinica e generalmente ben tollerati, possono instaurare diverse interazioni farmacologiche. Tra queste, diversi studi in letteratura descrivono possibili interazioni tra PPI o HRB e il MMF, quando quest’ultimo era utilizzato in pazienti sottoposti a trapianto o affetti da Lupus. Poiché l'ambiente acido è essenziale per l'assorbimento dell'MMF, teoricamente la soppressione acida indotta dalla terapia gastroprotettiva potrebbe spiegare la ridotta esposizione al farmaco. Tuttavia, i risultati degli studi sono contrastanti e l’entità della possibile interazione in pazienti affetti da SSc risulta ancora poco esaminata.
Pertanto, recentemente è stato condotto uno studio pragmatico crossover al fine di valutare l'effetto dell’IPP esomeprazolo e del HRB ranitidina sulla biodisponibilità di MMF in pazienti affetti SSc.
Dallo uno studio si evince che la co-somministrazione di PPI o HRB può ridurre significativamente la biodisponibilità del MMF nei pazienti con SSc. In particolare, la co-somministrazione di ranitidina ha comportato una riduzione del 21,97% dell'AUC media di MMF, mentre, la co-somministrazione di esomeprazolo ha comportato una riduzione del 32,7% dell'AUC dell'MMF.
Per evitare che il trattamento terapeutico con MMF non risulti efficace, gli autori suggeriscono il monitoraggio dei livelli di farmaco quando questi agenti sono co-prescritti. Va sottolineato, tuttavia, che tale studio presenta alcuni limiti, in termini di numerosità del campione, composto da soli 20 pazienti reclutati. Sebbene tale limite risulterebbe giustificato anche dalla rarità della patologia, tali risultati richiedono certamente ulteriori validazioni attraverso la conduzione di ulteriori studi interventistici ed osservazionali nonché ricerche sistematiche e metanalisi al fine di ottenere dati e stime più robuste.
Riferimenti bibliografici
[1] Alex G, Shanoj KC, Varghese DR, Sageer Babu AS, Reji R, Shenoy PD. Co prescription of anti-acid therapy reduces the bioavailability of mycophenolate mofetil in systemic sclerosis patients: A crossover trial. Semin Arthritis Rheum. 2023 Sep 28;63:152270. doi: 10.1016/j.semarthrit.2023.152270. Epub ahead of print. PMID: 37820508.
[2] Perelas A, Silver RM, Arrossi AV, Highland KB. Systemic sclerosis-associated interstitial lung disease. Lancet Respir Med. 2020 Mar;8(3):304-320. doi: 10.1016/S2213-2600(19)30480-1. Epub 2020 Feb 27. PMID: 32113575.
[3] Rahaghi FF, Hsu VM, Kaner RJ, Mayes MD, Rosas IO, Saggar R, Steen VD, Strek ME, Bernstein EJ, Bhatt N, Castelino FV, Chung L, Domsic RT, Flaherty KR, Gupta N, Kahaleh B, Martinez FJ, Morrow LE, Moua T, Patel N, Shlobin OA, Southern BD, Volkmann ER, Khanna D. Expert consensus on the management of systemic sclerosis-associated interstitial lung disease. Respir Res. 2023 Jan 9;24(1):6. doi: 10.1186/s12931-022-02292-3. PMID: 36624431; PMCID: PMC9830797.
[4] Zhu JL, Black SM, Chen HW, Jacobe HT. Emerging treatments for scleroderma/systemic sclerosis. Fac Rev. 2021 May 5;10:43. doi: 10.12703/r/10-43. PMID: 34131653; PMCID: PMC8170563.
[5] Ueda T, Sakagami T, Kikuchi T, Takada T. Mycophenolate mofetil as a therapeutic agent for interstitial lung diseases in systemic sclerosis. Respir Investig. 2018 Jan;56(1):14-20. doi: 10.1016/j.resinv.2017.11.004. Epub 2017 Dec 6. PMID: 29325675.
Rischio di eventi avversi gastrointestinali associati agli agonisti del recettore del GLP-1 usati per la perdita di peso.
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Nel mese di ottobre 2023 è stato pubblicato sulla rivista scientifica JAMA uno studio recentemente condotto, da cui è emerso che l’uso di agonisti del GLP-1 per ottenere perdita del peso corporeo risultava associato ad un aumento del rischio di pancreatite, gastroparesi e ostruzione intestinale rispetto all’uso di bupropione-naltrexone [1].
Gli agonisti del peptide-1-simil-glucagone (GLP-1 RA) hanno tutti meccanismi d'azione comuni. Tali farmaci sono agenti incretino-mimetici, principalmente raccomandati per il trattamento del diabete mellito di tipo 2. Stimolando i recettori del GLP-1, questa classe di farmaci è, infatti, in grado di abbassare la glicemia, aumentando la secrezione di insulina indotta dall'iperglicemia e sopprimendo il rilascio di glucagone nell'iperglicemia [2]. Oltre agli effetti ipoglicemizzanti ed endocrini, i GLP-1 RA sono responsabili di azioni aggiuntive, che ne hanno promosso l’utilizzo per il controllo del peso corporeo. In particolare, questi inducono anche un rallentamento dello svuotamento gastrico, aumentano la sensazione di sazietà e diminuiscono la sensazione di fame, inducendo di conseguenza una ridotta assunzione di cibo da parte dei pazienti. Tali effetti sono dovuti all’espressione dei recettori del GLP-1 a livello del sistema nervoso centrale, compresa l’area del cervello che regola al sensazione di appetito [3, 4].
Alla luce di tali effetti, due GLP-1 RA (liraglutide e semaglutide) sono stati autorizzati rispettivamente nel 2015 e nel 2022 per il trattamento dell’obesità o del sovrappeso. In particolare, le specialità medicinali Saxenda® (liraglutide) e Wegovy® (semaglutide) sono stati autorizzati per il controllo del peso in adulti obesi (con un indice di massa corporea (IMC) ≥ 30 kg/m2), o in sovrappeso (IMC ≥27 kg/m2 a <30 kg/m2) in presenza di almeno una comorbilità correlata al peso (ad es. prediabete, diabete mellito di tipo 2, ipertensione, dislipidemia, apnea ostruttiva notturna o malattie cardiovascolari). Tali prodotti sono stati anche autorizzati per il trattamento di adolescenti (≥ 12 anni) obesi (IMC ≥ 95° percentile) o con peso corporeo superiore a 60 kg [5,6].
Ad oggi si sta assistendo nella pratica clinica ad un incrementato (e spesso anche improprio) utilizzo di tali farmaci per ottenerne l’effetto dimagrante. Così come per qualsiasi altro farmaco, anche i GLP-1 RA sono associati a dei possibili rischi, e quando non appropriatamente utilizzati, i pazienti risultano esposti a potenziali rischi non opportunamente controbilanciati dai superiori benefici attesi.
Tra i possibili rischi associati alla terapia con GLP-1 RA, quello gastrointestinale è stato messo in evidenza da precedenti studi in pazienti con diabete. Tali eventi avversi gastrointestinali includono pancreatite, malattia biliare, ostruzione intestinale e gastroparesi. Poiché i pazienti diabetici hanno un rischio al basale più elevato di eventi avversi gastrointestinali, lo studio recentemente pubblicato è stato condotto per verificare se tale rischio gastrointestinale differisse nei pazienti in trattamento con GLP-1RA per indicazione differente dal diabete.
Pertanto, tale studio è stato condotto per esaminare l’insorgenza di eventi avversi gastrointestinali tra i pazienti che avessero assunto agonisti del GLP-1 tra il 2006 e il 2020 per ridurre il peso corporeo. In particolare, sono stati presi in esame i seguenti eventi avversi gastrointestinali: malattia biliare (inclusa colecistite, colelitiasi e coledocolitiasi), pancreatite (inclusa pancreatite da calcoli biliari), ostruzione intestinale o gastroparesi (definita dall’uso di un codice o di un agente di promotilità).
Per la conduzione di tale studio è stato utilizzato un ampio database, nel quale confluiscono la maggior parte delle prescrizioni ambulatoriali e le diagnosi mediche (classificate secondo il sistema internazionale ICD-9 o ICD-10) negli Stati Uniti. Nella coorte sono stati inclusi pazienti obesi che fossero nuovi utilizzatori di semaglutide (n=613), liraglutide (n= 4.144) o bupropione-naltrexone (n=654), un altro agente dimagrante non correlato agli agonisti del GLP-1, scelto come trattamento di confronto.
Poiché la semaglutide è stata commercializzata per la perdita di peso dopo il periodo di studio (2021), al fine di selezionare i soli pazienti obesi, sono stati inclusi nello studio solo gli utilizzatori di agonisti del GLP-1 e bupropione-naltrexone che avessero un codice di malattia di obesità nei 90 giorni precedenti o fino a 30 giorni dopo l'ingresso nella coorte, escludendo quelli con codice per patologia diabetica o codice del farmaco antidiabete.
Dall’analisi del database è emerso che i GLP-1 RA assunti per ottenere una riduzione del peso corporeo risultano associati ad un aumentato rischio di pancreatite, gastroparesi, e ostruzione intestinale rispetto all'uso di bupropione-naltrexone, ma non di malattia biliare [1].
In sintesi, sebbene gli agonisti del recettore del GLP-1 rappresentano un'opzione promettente per la gestione del peso, è importante considerare i potenziali rischi gastrointestinali associati al loro utilizzo. La ricerca potrebbe portare a una migliore comprensione di come gestire tali rischi e ottimizzare l'efficacia di questi farmaci per la perdita di peso.
Dato l’ampio utilizzo di questi farmaci, questi eventi avversi, sebbene rari, devono essere presi in considerazione dai pazienti che stanno pensando di utilizzarli per la perdita di peso perché in tal caso la valutazione del rapporto rischio/beneficio per questo gruppo di pazienti potrebbe differire rispetto a coloro che li utilizzano per il diabete.
Bibliografia
[1] Sodhi M, Rezaeianzadeh R, Kezouh A, Etminan M. Risk of Gastrointestinal Adverse Events Associated With Glucagon-Like Peptide-1 Receptor Agonists for Weight Loss. JAMA. 2023 Oct 5:e2319574. doi: 10.1001/jama.2023.19574.
[2] Nauck, M. A., Quast, D. R., Wefers, J., & Meier, J. J. (2021). GLP-1 receptor agonists in the treatment of type 2 diabetes - state-of-the-art. Molecular metabolism, 46, 101102. https://doi.org/10.1016/j.molmet.2020.101102.
[3] Smith J. K. (2018). Exercise, Obesity and CNS Control of Metabolic Homeostasis: A Review. Frontiers in physiology, 9, 574. https://doi.org/10.3389/fphys.2018.00574
[4] Drucker DJ. GLP-1 physiology informs the pharmacotherapy of obesity. Mol Metab. 2022 Mar;57:101351. doi: 10.1016/j.molmet.2021.101351. Epub 2021 Oct 6. PMID: 34626851; PMCID: PMC8859548.
[5] Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto Saxenda®. Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_000085_044018_RCP.pdf&sys=m0b1l3
[6] Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto Wegovy ®. Disponibile al link: https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/wegovy-epar-product-information_it.pdf
Nota Informativa Importante AIFA: revoca della necessità di utilizzo di un filtro antiparticolato per somministrazione endovenosa di Mitomicina Medac® 10 mg.
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In data 18/09/2023, è stata pubblicata sul portale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in accordo con l’Agenzia Europea per i medicinali (EMA), una Nota Informativa Importante (NII) per informare gli operatori sanitari circa la revoca delle restrizioni sull'uso riferita ai preparati di Mitomicina Medac® per somministrazione endovenosa [1].
Mitomicina Medac® (mitomicina) è un antibiotico con effetto antineoplastico, in grado di agire sull’alchilazione del DNA (in misura minore, del RNA), con conseguente inibizione della sintesi del DNA. La mitomicina, inizialmente in forma inattiva, viene rapidamente convertita a pH fisiologico (grazie alla presenza di NADPH a livello sierico o ubiquitariamente a livello intracellulare ad eccezione delle cellule cerebrali) nella sua forma attiva di agente alchilante trifunzionale. Essa è in grado di svolgere maggiormente la sua attività durante la fase G tardiva e la fase S del ciclo cellulare. [2]
La NII dell’AIFA fa seguito ad una restrizione d'uso introdotta nel luglio 2022, secondo la quale era necessario utilizzare un filtro antiparticolato (dimensione dei pori di 5 µm) nel caso di somministrazione endovenosa delle preparazioni di Mitomicina Medac® 10 mg.
Tale misura era risultata necessaria in quanto studi di stabilità avevano evidenziato risultati fuori specifica per particelle visibili (identificate come polimeri di mitomicina) contenute in alcuni lotti (D210131C e D210131BC). Queste, se non opportunamente filtrate, avrebbero potuto aumentare il rischio tromboembolico a livello delle arterie capillari. Pertanto, fu consigliato l’utilizzo di un filtro antiparticolato in via precauzionale per tutti i lotti in distribuzione, in attesa di risultati finali. Risulta, inoltre, importante sottolineare che le suddette restrizioni all'uso erano riferite solo all’uso endovenoso e non alla somministrazione endovescicale richiesta per la prevenzione di recidive di carcinoma della vescica.
Secondo la recente NII, il rischio di formazione di tali particelle visibili è stato eliminato, in quanto l’azienda produttrice (Medac GmbH) ha adattato il processo di fabbricazione. Alla luce di ciò, tutti i preparati di Mitomicina Medac® 10 mg possono essere nuovamente somministrati per via endovenosa senza l'uso di un filtro antiparticolato [1].
Si raccomanda di informare tutti i pazienti sul corretto impiego di Mitomicina Medac® 10 mg (AIC n. 044530044) alla luce della recente NII [1].
BIBLIOGRAFIA
1. Nota Informativa Importante su Mitomicina Medac - Disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/847386/NII_Mitomicina_18.09.2023.pdf
2. Riassunto Delle Caratteristiche Del Prodotto - Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_001233_044530_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
3. News di Farmacovigilanza su Mitomicina Medac - Disponibile al link: http://www.farmacovigilanza.unina2.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1252:nota-informativa-importante-aifa-su-mitomicina-medac&catid=72:farmacovigilanza&Itemid=485&lang=it.
AIFA approva la rimborsabilità di risankizumab come trattamento della malattia di Crohn.
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Recentemente, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità in Italia del farmaco risankizumab come trattamento per i pazienti affetti dalla malattia di Crohn [1].
Il morbo di Chron è una delle principali malattie infiammatorie dell’intestino, che può palesarsi in età comprese tra i 20 e i 30 anni e risulta caratterizzata da un’attivazione immunitaria cronica o recidivante nel tratto gastrointestinale. La risposta immunitaria continua che si scatena contro le cellule intestinali, provoca a sua volta una forte infiammazione. Anche se può colpire l’intero tratto gastrointestinale, nella maggior parte dei casi questa malattia interessa l’ultima parte dell’intestino tenue e il colon. Le ulcere derivanti dall’infiammazione, se non trattate adeguatamente, possono sviluppare complicanze come stenosi (ristringimenti intestinali) o fistole (vere e proprie perforazioni), che possono richiedere l’intervento chirurgico. I sintomi possono essere molto diversi fra loro e variano a seconda del tratto gastrointestinale interessato. I più frequenti sono dolore addominale, diarrea cronica (che persiste, cioè, per più di 4 settimane), febbricola, perdita di peso [2].
Risankizumab, principio attivo della specialità medicinale Skyrizi®, è un anticorpo monoclonale umanizzato, costituito da una immunoglobulina G1 (IgG1), che si lega selettivamente con elevata affinità alla subunità p19 della citochina umana interleuchina 23 (IL-23), una citochina coinvolta nelle risposte infiammatorie e immunitarie. Bloccando il legame di IL-23 al suo recettore, risankizumab inibisce il segnale cellulare IL-23-dipendente e il conseguente rilascio di citochine pro-infiammatorie [3].Inizialmente autorizzato già nel 2019 come trattamento per la psoriasi a placche da moderata a severa, risankizumab nel 2021 ha ottenuto una prima estensione d’indicazione d’uso come trattamento, in monoterapia o in associazione con metotressato, per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva in adulti, che manifestano risposta inadeguata o intolleranza a uno o più farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD). Più recentemente, nel novembre del 2022, la Commissione Europea ha approvato un’ulteriore indicazione terapeutica per risankizumab come trattamento del morbo di Crohn [4]. Infatti, sulla base dei risultati ottenuti dagli studi clinici di fase 3, multicentrici, randomizzati, in doppio cieco e controllati verso il placebo (ADVANCE, MOTIVATE (studi di induzione), e FORTIFY (studio di mantenimento)) è emerso un rapporto beneficio/rischio complessivamente positivo per Skyrizi® come trattamento di pazienti adulti con malattia di Crohn attiva da moderata a severa che hanno avuto un risposta inadeguata, perdita di risposta o intolleranza alla terapia convenzionale o biologica la terapia è positiva [5,6]. Tale nuova indicazione prevedere un nuovo dosaggio (360 mg e 600 mg), una nuova forma farmaceutica (concentrato per soluzione per infusione) e una nuova via di somministrazione (uso endovenoso) del farmaco. Infatti, si raccomanda di somministrare una dose di induzione (600 mg) mediante infusione endovenosa alla settimana 0, alla settimana 4 e alla settimana 8, seguita da una dose di mantenimento (360 mg) mediante iniezione sottocutanea alla settimana 12 e poi ogni 8 settimane [3].
Risultati degli studi clinici hanno evidenziato come risankizumab sia efficace e sicuro nell’apportare miglioramenti della malattia come remissione clinica, la guarigione della mucosa e alla gestione dei sintomi [5,6]. Tra le possibili reazioni avverse associate al farmaco sono state osservate negli studi clinici infezioni delle vie respiratorie superiori di origine virale, batterica o non specificata (con frequenza molto comune, vale a dire riportate da almeno 1/10 pazienti) e infezioni da Tinea, cefalea e stanchezza, (con frequenza comune (≥ 1/100, < 1/10)) [3].
Infine, si sottolinea che risankizumab è un medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è, pertanto, richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione (https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse). Al tempo stesso, si invitano anche pazienti e cittadini alla segnalazione di eventuali sospette reazioni avverse, in quanto questo permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Bibliografia e sitografia
[1] Agenzia Italiana del Farmaco. DETERMINA n. 562/2023. GU Serie Generale n.214 del 13-09-2023.
[2] Ballester Ferré, María Pilar et al. “Crohn's disease.” “Enfermedad de Crohn.” Medicina clinica vol. 151,1 (2018): 26-33. doi:10.1016/j.medcli.2017.10.036
[3] Riassunto Delle Caratteristiche Del Prodotto – Skyrizi®. Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_004726_047821_RCP.pdf&sys=m0b1l3
[4] European Medicines Agency. EPAR – Skyrizi®. Disponibile al link: https://www.ema.europa.eu/en/documents/procedural-steps-after/skyrizi-epar-procedural-steps-taken-scientific-information-after-authorisation_en.pdf
[5] D'Haens, Geert et al. “Risankizumab as induction therapy for Crohn's disease: results from the phase 3 ADVANCE and MOTIVATE induction trials.” Lancet (London, England) vol. 399,10340 (2022): 2015-2030. doi:10.1016/S0140-6736(22)00467-6
[6] Ferrante, Marc et al. “Risankizumab as maintenance therapy for moderately to severely active Crohn's disease: results from the multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled, withdrawal phase 3 FORTIFY maintenance trial.” Lancet (London, England) vol. 399,10340 (2022): 2031-2046. doi:10.1016/S0140-6736(22)00466-4
Note Informative Importanti dell’Agenzia Italiana del Farmaco in merito a modifiche delle istruzioni per l’iniezione di Simponi® (golimumab) e Voxzogo® (vosoritide).
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Recentemente sul portale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sono state pubblicate sul portale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) due Note Informative Importanti (NII) relative a nuove istruzioni d’uso e di somministrazione di due farmaci, Simponi® (golimumab) e Voxzogo® (vosoritide).
In particolare, in data 09/08/2023, è stata pubblicata una Nota Informativa Importante (NII) rivolta agli operatori sanitari circa modifiche alle istruzioni d’uso della penna pre-riempita SmartJect con Simponi® (golimumab) 50 mg e 100 mg [1].
Simponi® (golimumab) è un anticorpo monoclonale umano, indicato per l’artrite reumatoide, in grado di agire sul fattore di necrosi tumorale alfa (TNF- α), una molecola pro-infiammatoria. Golimumab forma complessi stabili ad elevata affinità sia per la forma solubile, sia per quella transmembrana bioattiva del TNF-α umano, impedendo il legame del TNF-α ai suoi recettori e riducendo l’infiammazione nell'organismo. Il farmaco viene somministrato con frequenza mensile mediante un’iniezione sottocutanea ed è fornito in una penna pre-riempita monouso chiamata SmartJect [2].
La NII dell’AIFA fa seguito ad un’indagine condotta sui reclami del prodotto e sugli eventi avversi associati all’uso della penna pre-riempita SmartJect, dalla quale sono emerse diverse criticità circa infortuni accidentali da puntura d’ago, aghi piegati o curvati quando si effettua l’iniezione sul braccio e mancata attivazione della penna. Per questo motivo, l’AIFA ha provveduto a modificare le istruzioni per l’uso della penna pre-riempita SmartJect secondo quanto segue:
$1- al fine di evitare di piegare l’ago, non reinserire il cappuccio del dispositivo quando rimosso.
$1- effettuare l’iniezione solo sull’addome o la coscia.
$1- effettuare l’iniezione attraverso l’uso di entrambe le mani, una mano per mantenere il dispositivo e l’altra per premere il pulsante.
$1- nelle procedure di posizionamento del dispositivo e durante l’iniezione non pizzicare la pelle.
$1- premere l’estremità del dispositivo contro la pelle con un angolo di 90 gradi per far scorrere il manicotto di sicurezza verde all'interno della copertura trasparente. Il pulsante blu non deve essere premuto fino a quando il manicotto di sicurezza verde non è completamente scivolato nella copertura trasparente.
$1- seguire attentamente tutti i passaggi descritti nelle istruzioni per l’uso per garantire il corretto
azionamento del dispositivo per l’iniezione.
L’AIFA. dunque, raccomanda di informare tutti i pazienti ed i relativi caregivers sul corretto utilizzo della penna pre-riempita SmartJect con Simponi® (golimumab) 50 mg e 100 mg in accordo alle nuove istruzioni d’uso [1].
Inoltre, in data 04/09/2023, l’AIFA ha emesso una nuova NII riguardo Voxzogo® (vosoritide). Tale comunicazione, rivolta agli operatori sanitari, è relativa alla modifica dell’ago per solvente e della siringa per la somministrazione nelle nuove confezioni di Voxzogo®, con conseguente cambiamento della somministrazione del prodotto in Unità (U) anziché in mL [3].
Voxzogo® (vosoritide) è un peptide natriuretico di tipo C modificato, indicato per il trattamento dell'acondroplasia in pazienti di età pari o superiore a 2 anni le cui epifisi non sono chiuse. Agisce legandosi al recettore del peptide natriuretico B (NPR-B), che riduce l'attività del fattore di crescita dei fibroblasti 3 (FGFR3). Di conseguenza, vosoritide, funge da regolatore positivo della crescita dell’osso endocondrale e favorisce la proliferazione e la differenziazione dei condrociti. Il farmaco viene fornito come polvere liofilizzata in fiale monodose insieme ad acqua sterile per preparazioni iniettabili, come solvente, in siringhe pre-riempite [4].
La NII dell’AIFA fa seguito a motivi legati alla catena di approvvigionamento di aghi per solvente e siringhe per la somministrazione. Per tale motivo, l’AIFA ha provveduto all’aggiornamento degli stampati relativi a Voxzogo® (Riassunto delle caratteristiche del Prodotto e Foglio Illustrativo) per riflettere l'uso dei nuovi aghi e siringhe. In particolare:
$1- il nuovo ago per solvente è dotato di una nuova protezione di sicurezza.
$1- la nuova siringa di somministrazione presenta una scala graduata in unità (U) invece di una scala graduata in mL.
$1- per le istruzioni circa la conversione dei volumi delle singole dosi da mL a U è stata inserita un’apposita tabella (0,1 mL corrispondono a 10U).
L’AIFA, dunque, raccomanda di informare tutti i pazienti ed i relativi caregivers circa le modifiche relative alle nuove confezioni di Voxzogo® (vosoritide) [3].
BIBLIOGRAFIA
1. Nota Informativa Importante su Simponi® (golimumab) - Disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1804929/2023.08.09_NII_Simponi-golimumab_IT.pdf
2. Riassunto Delle Caratteristiche Del Prodotto - Disponibile al link: https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/simponi-epar-product-information_it.pdf
3. Nota Informativa Importante su Voxzogo® (vosoritide) - Disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1804929/2023.09.04_NII_Voxzogo_IT.pdf
4. Riassunto Delle Caratteristiche Del Prodotto - Disponibile al link: https://www.ema.europa.eu/en/documents/product-information/voxzogo-epar-product-information_it.pdf
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