Farmacovigilanza
Medicinali a base di amfepramone: il PRAC ne raccomanda il ritiro dell'autorizzazione all'immissione in commercio in Europa
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In data 10/06/2022, l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) rende nota la raccomandazione della Commissione per la Sicurezza dei Medicinali dell’EMA (PRAC) circa il ritiro in Europa delle autorizzazioni all’immissione in commercio (AIC) dei medicinali a base di amfepramone per l’obesità [1].
L'amfepramone è un farmaco simpaticomimetico e ha effetti simili a quelli dell’adrenalina, riducendo la sensazione di fame. I medicinali a base di amfepramone sono stati autorizzati in Danimarca, Germania e Romania in pazienti obesi con indice di massa corporea ≥ 30 kg/m2, nei quali altri metodi di riduzione del peso non sono risultati efficaci. Inoltre, l’autorizzazione di tali medicinali prevede un periodo di trattamento che va dalle 4 alle 6 settimane, e non più lungo di 3 mesi.
In Italia, secondo il decreto ministeriale del 2 agosto 2011, sono vietate la fabbricazione, l’importazione, la commercializzazione, la prescrizione e la dispensazione di amfepramone, in quanto sostanza oggetto d’abuso con potere tossicomanigeno e per questo inserita in Tabella I del DPR 309/1990.
La revisione dei medicinali a base di amfepramone è stata avviata dal PRAC su richiesta della Romania, ai sensi dell'articolo 31 della direttiva 2001/83/CE.
Da questa procedura di referral, effettuata prendendo in considerazione tutte le evidenze disponibili, compresi i risultati di due studi sull'uso dei medicinali a base di amfepramone in Germania e in Danimarca, è emerso che le misure adottate per limitare l’uso di tali farmaci sono state poco efficaci. I medicinali a base di amfepramone, infatti, venivano utilizzati per un periodo più lungo di quello raccomandato, con conseguente aumento di reazioni avverse gravi, come ipertensione arteriosa polmonare e dipendenza. Tali farmaci, inoltre, venivano utilizzati erroneamente anche in pazienti con disturbi cardiaci e psichiatrici, oltre che in donne in gravidanza, con potenziali rischi per il nascituro.
Sebbene il PRAC abbia introdotto ulteriori misure per ridurre al minimo il rischio di reazioni avverse gravi, queste non sono risultate sufficienti. Pertanto, dal momento che i benefici dei medicinali a base di amfepramone non superano i rischi, il PRAC ha concluso di ritirare tali farmaci dal mercato europeo.
Referenze
1.https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1621464/2022.06.13_Com_EMA_amfepramone_EN.pdf
NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE AIFA: estensione temporanea della durata di conservazione per Lymphoseek®
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In data 30 maggio 2022, Navidea Biopharmaceuticals Europe Ltd, in accordo con l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italia del Farmaco (AIFA), ha diramato una Nota Informativa Importante (NII) sull’estensione temporanea della durata di conservazione per Lymphoseek® (tilmanocept) 50 microgrammi kit per preparazione radiofarmaceutica [1].
Lymphoseek® (tilmanocept), radiofarmaco ad uso diagnostico, è indicato per l’imaging e la rilevazione intraoperatoria dei linfonodi sentinella drenanti un tumore primario, in pazienti adulti con cancro della mammella, melanoma o carcinoma squamocellulare localizzato del cavo orale [2].
La NII precisa che, a causa di difficoltà di produzione, si prevedono carenze di approvvigionamento del farmaco sul mercato europeo fino al quarto trimestre del 2022. Tuttavia, al fine di garantire la continuità della cura dei pazienti, i lotti 347448 e 349885 saranno disponibili fino al 30 novembre 2022; successivamente, eventuali scorte rimanenti dovranno essere smaltite. L’estensione di 12 mesi della data di scadenza, dal 30 novembre 2021 fino al 30 novembre 2022, si basa sull'analisi dei dati di stabilità presentati all’EMA, dai quali non sono emersi problemi di sicurezza, ed è applicabile solo ai lotti sopra riportati.
Riferimenti sitografici
$11. AIFA - Nota Informativa Importante su LYMPHOSEEK® (tilmanocept). Disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1622129/2022.05.30_NII_LYMPHOSEEK_IT.pdf
$12. AIFA – Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto Lymphoseek®. Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_005381_043784_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
Riduzione in termini di sopravvivenza globale (OS) associata a Rubraca® (rucaparib) rispetto alla chemioterapia di controllo: Nota Informativa Importante AIFA sui dati ad interim dallo studio ARIEL 4.
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In data 05/05/2022 è stata pubblicata sul portale web dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) una Nota Informativa Importante (NII) relativa al farmaco rucaparib (Rubraca®), con cui viene raccomandato ai medici di non iniziare il trattamento monoterapico di terza linea con tale farmaco in pazienti adulte con carcinoma ovarico epiteliale di alto grado, delle tube di Falloppio o peritoneale primario con mutazione di BRCA (germinale e/o somatica) platino sensibile, in recidiva o progressione, precedentemente trattate con due o più linee chemioterapiche a base di platino e che non sono idonee a tollerare ulteriore chemioterapia a base di platino, finché la revisione su tale farmaco avviata dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) non sarà conclusa [1].
Rucaparib, principio attivo della specialità medicinale Rubraca®, è un inibitore degli enzimi della poli(ADP-ribosio) polimerasi (PARP), tra cui PARP-1, PARP-2, e PARP-3, che svolgono un ruolo nella riparazione del DNA. Oltre all’indicazione soprariportata (come trattamento di terza linea) ottenuta sub-condizione nel maggio 2018, tale farmaco risulta indicato, da gennaio 2019, anche come trattamento monoterapico di mantenimento per pazienti adulte con recidiva platino sensibile di carcinoma ovarico epiteliale ad alto grado, delle tube di Falloppio o peritoneale primario, in risposta (completa o parziale) dopo chemioterapia a base di platino [2].
La raccomandazione riportata nella NII fa seguito ad un effetto negativo emerso dai dati ad interim dello studio clinico controllato e randomizzato ARIEL4. Tale studio, post-autorizzativo e ancora in corso, mette a confronto Rubraca® come trattamento di terza linea vs standard chemioterapico in pazienti con cancro di alto grado dell’ovaio, delle tube di Falloppio o del peritoneo con mutazione del gene BRCA, in recidiva dopo chemioterapia. In particolare, è stata osservata una riduzione della sopravvivenza globale (overall survival, OS) nel braccio trattato con rucaparib rispetto a quello trattato con chemioterapia [OS mediana di 19,6 mesi nel gruppo di rucaparib rispetto a 27,1 mesi nel gruppo di chemioterapia, con un rapporto di rischio per la OS di 1,550 (IC 95%: 1,085, 2,214), p=0,0161].
I dati ad interim emersi da tale studio hanno indotto l’EMA ad avviare una revisione dei dati su Rubraca®. L’esito della valutazione di tutti i dati disponibili su tale farmaco sarà comunicato non appena disponibile [3]. Fintanto che la revisione da parte di EMA non sarà conclusa, si raccomanda ai medici di non iniziare alcun trattamento con rucaparib come terza linea di trattamento approvata. Tale raccomandazione non si applica, invece, all’uso di tale farmaco come terapia di mantenimento dopo chemioterapia [1].
Infinee, sebbene i dati relativi alla sicurezza di rucaparib riportati finora dallo studio ARIEL4 risultano coerenti con quelli riportati in altri studi clinici, gli operatori sanitari sono invitati a segnalare all’AIFA qualsiasi evento avverso associato all’uso di rucaparib.
Riferimenti sitografici
[2]https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1622129/2022.05.05_NII_Rubraca_IT.pdf
[3] https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1621464/2022.04.29_com-EMA_avvio_revisione_Rubraca_IT.pdf
INTERRUZIONE DELLA COMMERCIALIZZAZIONE DI BACTRIM® e DISPONIBILITA’ DELLA NUOVA FORMULAZIONE BACTRIMEL®: NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE AIFA
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In data 13 maggio 2022, è stata pubblicata sul portale web dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) una Nota Informativa Importante (NII) in merito alla disponibilità sul mercato di una nuova formulazione contenente la combinazione dei principi attivi sulfametoxazolo + trimetoprim, denominata Bactrimel® sospensione orale (40 mg + 8 mg/ml), e all’interruzione della commercializzazione di Bactrim® sospensione orale (80 mg/5ml + 400 mg/5 ml) [1].
Bactrim® (sulfametoxazolo + trimetoprim) appartiene alla classe degli antibatterici sulfonamidici per uso sistemico ad ampio spettro d’azione. È indicato negli adulti e nei bambini di età superiore a 6 settimane per il trattamento di: infezioni delle vie respiratorie, otite media, infezioni renali e delle vie urinarie, infezioni dell’apparato genitale compresa l'uretrite gonococcica e infezioni dell’apparato digerente [2].
Tale formulazione non verrà più prodotta a causa dell'indisponibilità a lungo termine di uno dei suoi componenti. Tuttavia, lo stock durerà fino alla fine di giugno 2022 al fine di garantire la continuità della cura dei pazienti. Per un periodo limitato, pertanto, si prevede la presenza di entrambi i prodotti sul mercato che saranno facilmente distinguibili in quanto Bactrim® è prodotto dalla azienda farmaceutica Roche S.p.A mentre Bactrimel® dalla Eumedica Pharmaceuticals GmbH.
Bactrimel® (sulfametoxazolo + trimetoprim), anche se di nuova disponibilità in Italia, è già commercializzato da diversi anni in altri paesi europei. È indicato negli adulti e nei bambini di età superiore alle 6 settimane per il trattamento di: infezioni delle vie urinarie superiori, infezioni complicate delle vie urinarie inferiori, prostatite, infezioni gravi che hanno origine nelle vie urinarie, riacutizzazione di bronchite cronica, shigellosi, febbre tifoide e paratifoide, per il trattamento e la profilassi di infezioni causate da Pneumocystis jirovecii, in particolare in pazienti immunocompromessi [3].
Al fine di aumentare l'accuratezza del dosaggio e diminuire il possibile spreco di medicinale inutilizzato, la nuova formulazione Bactrimel® contiene un dosaggio dimezzato di principio attivo, pertanto, si invitano gli operatori sanitari a prestare particolare attenzione nello specificare chiaramente il dosaggio che deve assumere il paziente in modo da evitare sottodosaggi e che questo riceva sempre il regime più appropriato.
La NII precisa che Bactrimel®, a differenza di Bactrim®, una volta aperto non deve essere conservato a una temperatura superiore a 25°C e va utilizzato entro 8 settimane [1].
Riferimenti sitografici:
$11. AIFA. Nota Informativa Importante su Bactrimel. Disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1622129/2022.05.13_NII_Bactrim_IT.pdf
$12. AIFA. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto Bactrim®. Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_000108_021978_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
$13. AIFA. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto Bactrimel®. Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_005279_048950_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE AIFA: CARENZA NATPAR, SI RACCOMANDANO REGIMI DI DOSAGGIO ALTERNATIVI
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In data 29/04/2022, è stata pubblicata sul portale web dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), una Nota Informativa Importante (NII) relativa alla carenza (prevista per almeno 6 mesi a partire dal 30 giugno 2022) del farmaco Natpar® (ormone paratiroideo) al dosaggio di 100 microgrammi/dose polvere e solvente per soluzione iniettabile. Tale carenza è legata a problemi di produzione riscontrati da parte dell’Azienda Takeda, titolare dell’AIC di tale farmaco 1.
Natpar® è un medicinale ormonale sostitutivo, indicato come trattamento aggiuntivo in pazienti adulti affetti da ipoparatiroidismo cronico (affezione caratterizzata da ridotta funzionalità delle ghiandole paratiroidee) non adeguatamente controllato con la sola terapia standard. Nei pazienti con questa malattia, le ghiandole paratiroidee del collo non producono una sufficiente quantità di paratormone (PTH), coinvolto nella regolazione dei livelli di calcio e fosfato nel sangue e nelle urine. Pertanto, i pazienti possono mostrare bassi livelli di calcio correlati a problemi a carico di ossa, muscoli, cuore, pelle, reni, cervello e nervi. Natpar® viene utilizzato in aggiunta al trattamento con integratori di calcio e vitamina D, quando questi trattamenti non sono stati sufficientemente efficaci2.
Il principio attivo contenuto in Natpar® è la forma sintetica del paratormone naturale prodotto dalle ghiandole paratiroidee e che sostituisce l’ormone mancante nei pazienti affetti da ipoparatiroidismo, aiutandoli a mantenere livelli normali di calcio e di fosfato nel sangue e nelle urine 2.
Natpar® è disponibile sotto forma di polvere e liquido da miscelare al fine di costituire una soluzione iniettabile da somministrare sottocute utilizzando l’apposito dispositivo medico (penna riutilizzabile Natpar). La dose iniziale solitamente raccomandata è di 50 microgrammi una volta al giorno. Il dosaggio variabile a seconda del singolo paziente, viene poi aggiustato sulla base dei livelli di calcio riscontrati nel sangue, fino ad una dose massima giornaliera di 100 microgrammi2.
La NII riguarda proprio il dosaggio da 100 microgrammi/dose, che a causa di problemi di produzione, Takeda non sarà in grado di fornire a partire circa dalla fine di giugno 2022. Per tale motivo, l’Azienda, le Attività Regolatorie Europee e l’AIFA raccomandano gli operatori sanitari di non avviare nuovi pazienti alla terapia con qualsiasi dosaggio di Natpar® fino a quando il problema della fornitura non sarà risolto. Inoltre, viene raccomandato diprescrivere, secondo il giudizio clinico, un regime di dosaggio alternativo per i pazienti già in trattamento con Natpar® 100 mcg/die1.
Di seguito si riportano le opzioni di dosaggio alternativo suggerite nella NNI:
$1Ø Dosaggi multipli: se gli operatori sanitari ritengono, a loro giudizio clinico, che sia necessaria una dose da 100 microgrammi, potranno prescrivere due iniezioni separate ravvicinate di Natpar® da 50 microgrammi/dose. Delle suddette due dosi consecutive (50 microgrammi/dose), la seconda dose dovrà essere somministrata nella coscia controlaterale utilizzando un nuovo ago entro 15 minuti dalla prima dose;
$1Ø Dosaggio ridotto: rimane disponibile Natpar® 75 microgrammi/dose somministrabile a quei pazienti per i quali, secondo il giudizio clinico dell'operatore sanitario, una dose ridotta di Natpar® 75 microgrammi risulti appropriata.
In entrambi i dosaggi alternativi, è molto importante monitorare attentamente i livelli di calcio sierico e osservare i pazienti per segni e sintomi di ipo- o ipercalcemia, regolando con attenzione le dosi di vitamina D nella forma attiva e calcio supplementare1. È noto infatti che un cambiamento nel dosaggio di Natpar® può aumentare il rischio di alti e/o bassi livelli di calcio nel sangue. Alla NII è allegata un’appendice con le istruzioni per l'iniezione del paziente, in cui sono, inoltre, riportati i possibili effetti indesiderati identificabili come segni o sintomi di livelli alti e/o bassi di calcio nel sangue 3.
Bibliografia
$11. https://www.aifa.gov.it/-/nota-informativa-importante-su-natpar-ormone-paratiroideo-
$12. https://www.ema.europa.eu/en/documents/overview/natpar-epar-summary-public_it.pdf
$13. https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1622129/2022.04.29_Appendice_NII_Natpar_IT.pdf
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