EMERGENZA COVID-19: AIFA autorizza uno studio pilota su colchicina
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In data 11/04/2020, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato la conduzione di uno studio clinico multicentrico italiano sul trattamento con COLchicina in pazienti affetti da COVID-19 (COLVID-19), coordinato dall’Azienda Ospedaliera di Perugia, con il sostegno della Società Italiana di Reumatologia (SIR), della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) e dell’Associazione italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) [1].
Colchicina è un vecchio farmaco utilizzato nei disturbi su base auto-infiammatoria e nella gotta. Il farmaco resta il trattamento principale di diverse malattie reumatiche il cui evento patogenetico è caratterizzato dall’attivazione dell’inflammasoma NLRP3, un complesso citosolico responsabile della produzione di interleuchina (IL)-1β e IL-18, e del rilascio di citochine pro-infiammatorie [2-4].
Alcune fonti hanno evidenziato che la malattia COVID-19 è caratterizzata da uno stato pro-infiammatorio con alti livelli di IL-1B, IL-1RA, TNF-alfa e che i pazienti in terapia intensiva presentano concentrazioni più alte di IL-2, IL-10 e TNF-alfa. Inoltre, è stato documentato che il SARS-CoV-2 potrebbe attivare l’inflammasoma NLRP3 e servirsi dei microtubuli per la replicazione virale. Il SARS-CoV-2 sembra provocare un’alterazione dell’attività delle cellule della linea mieloide.
Il razionale dell’utilizzo di colchicina in pazienti COVID-19 si basa sulla sua attività inibitoria della formazione dei microtubuli, sul suo effetto anti-infiammatorio maggiormente pronunciato sull’asse citochinico IL-1 e IL-6, sull’inibizione dell’inflammasoma NLRP3 e sul suo effetto inibitorio del meccanismo pro-infiammatorio indotto dai neutrofili. Inoltre, studi in vivo hanno dimostrato proprietà antivirali di colchicina contro flaviviridae. Il farmaco è inoltre poco costoso e ha un buon profilo di tollerabilità.
Lo studio COLVID-19, uno studio pilota, multicentrico, randomizzato 1:1 vs standard di cura (SOC), in aperto, di Fase II, mira a valutarel’efficacia e la sicurezza di colchicina in pazienti ricoverati per COVID-19. Nello specifico, come obiettivo primario, valuterà la riduzione ad un mese deltasso di peggioramento clinico inteso come necessità di ventilazione meccanica, ricovero in terapia intensiva e mortalità. Tra gli endpoint secondari rientrano la conta dei globuli bianchi, la variazione del punteggio “Sequential Organ Failure Assessment” (SOFA), la valutazione del tasso di ripristino dei parametri biochimici (CK, ALT, ferritina) e del tasso di remissione di malattia e la tossicità del farmaco.
È previsto l’arruolamento di circa 308 pazienti con polmonite da COVID-19 con deficit di saturazione dell’ossigeno e che richiedono assistenza in regime di ricovero, secondo i seguenti criteri di inclusione:
- almeno 18 anni di età e consenso informato per la partecipazione allo studio;
- diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, confermata da tampone nasofaringeo- PCR;
- ricovero ospedaliero con diagnosi clinica/strumentale di polmonite;
- saturazione di ossigeno a riposo in aria ambiente ≤ 94%;
- rapporto PaO2/FiO2 da 350 a 200.
Ipersensibilità alla colchicina, diarrea grave, diverticolite o perforazione intestinale, indisponibilità alla somministrazione per os, insufficienza cardiaca, renale o epatica, conta neutrofili <1000/mmc o piastrinica <50000/mmc, pazienti già in terapia intensiva o che richiedono ventilazione meccanica, in trattamento con tocilizumab o arruolati in altri studi clinici, in gravidanza o allattamento, sono elencati tra i criteri di esclusione dallo studio.
I pazienti saranno randomizzati a ricevere terapia standard o colchicina in aggiunta alla terapia standard secondo il seguente schema posologico:
- 0,5 mg di colchicina tre volte al giorno in pazienti con peso corporeo fino a 100 kg;
- 1 mg due volte al giorno in pazienti con peso corporeo >100 kg.
Tale posologia può essere ridotta se compaiono dei sintomi gastrointestinali, come diarrea, a discrezione dello sperimentatore.
Durante lo studio verranno effettuate quotidianamente (o almeno ogni 3 giorni) emogasanalisi, analisi di laboratorio, valutazione dei segni vitali, punteggio SOFA, valutazione degli eventi avversi e delle terapie concomitanti. L’assistenza respiratoria, l’ECG, RX o TC torace e sopravvivenza verranno valutati al basale e alla dimissione.
Il protocollo di studio è stato approvato dal Comitato Etico unico dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. L’intera documentazione è disponibile sul sito AIFA nella sezione “Sperimentazioni cliniche - COVID-19” [1].
Bibliografia
2. Cacoub PP. Colchicine for treatment of acute or recurrent pericarditis. Lancet. 2014 Jun 28;383(9936):2193-4.
3. Slobodnick A, et al. Update on colchicine, 2017. Rheumatology (Oxford) 2018 Jan; 57(Suppl 1).
4. Tardif JC, et al. Efficacy and Safety of Low-Dose Colchicine after Myocardial Infarction. N Engl J Med. 2019 Dec 26;381(26):2497-2505.