EMERGENZA COVID-19: Comunicato EMA - non interrompere le terapie anti-ipertensive, cardiovascolari o renali durante la pandemia
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Alla luce delle recenti notizie rimbalzate dalle pubblicazioni scientifiche ai media sul potenziale effetto di alcuni farmaci sul peggioramento della malattia da coronavirus (COVID-19), in data 27-03-2020, l’EMA ha ritenuto necessario diffondere un comunicato in cui consiglia di non sospendere né modificare le terapie in corso a base di farmaci quali gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e i bloccanti del recettore per l’angiotensina (sartani), comunemente usati in pazienti con ipertensione, insufficienza cardiaca o renale.
Attualmente, come anche sottolineato da esperti tra cui la Società europea di cardiologia e la Società italiana di Farmacologia [2-3-4], non vi sono evidenze di studi clinici o epidemiologici che stabiliscano una correlazione tra gli ACE-inibitori o i sartani e il peggioramento della malattia da COVID19.
L’EMA monitora strettamente la situazione e collabora con le parti interessate per coordinare gli studi epidemiologici sugli effetti degli ACE-inibitori e dei sartani nei pazienti affetti da COVID-19.
Pertanto, l’Agenzia si sta muovendo in maniera proattiva contattando ricercatori per avviare studi con l’obiettivo di stabilire come il nuovo-coronavirus si riproduca nell’organismo, interagisca con il sistema immunitario e provochi la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2), e valutare se l’uso di ACE-inibitori e sartani possa aggravare la prognosi della malattia COVID-19.
Ribadendo che ad oggi non esistano evidenze cliniche a supporto, una delle ipotesi alla base del peggioramento della malattia a causa di ACE-inibitori e sartani è che possano aumentare l’attività del virus. Questi medicinali interagendo sul sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS), possono aumentare l’espressione genica dell’enzima di conversione dell'angiotensina 2 (ACE2) cardiaco che sembra essere utilizzato come bersaglio dal nuovo-coronavirus per penetrare nelle cellule umane. Tuttavia, le interazioni del virus con il sistema RAAS nell’organismo sono complesse e non completamente note.
L'Agenzia europea contribuisce inoltre a coordinare ricerche urgenti in corso ed è pienamente impegnata a informare i cittadini in merito a qualsiasi sviluppo in questo ambito.
Altri farmaci segnalati come potenziali fattori che possono aggravare la malattia da COVID-19 sono i corticosteroidi e gli antinfiammatori non steroidei (FANS), sui quali recentemente le Agenzie regolatorie e società scientifiche come la Società Italiana di Farmacologia si sono espresse [5-6].
È importante che, in caso di dubbi o incertezze sui farmaci, i pazienti si rivolgano al loro medico o farmacista e non interrompano la consueta terapia senza aver prima consultato un operatore sanitario. I medicinali devono essere prescritti e utilizzati conformemente alla valutazione clinica, tenendo debitamente conto delle avvertenze e delle altre informazioni presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) e nel foglio illustrativo, nonché delle indicazioni fornite dall'OMS e dagli organismi nazionali e internazionali competenti. Nell'ambito del network europeo di regolamentazione dei medicinali, necessità sull'uso sicuro dei farmaci sono esaminate nel momento in cui emergono. Ogni nuovo parere emesso è opportunamente divulgato attraverso l'EMA e le autorità nazionali competenti. L'EMA fornirà ulteriori informazioni, se del caso.
Bibliografia
1. https://www.thelancet.com/pdfs/journals/lanres/PIIS2213-2600(20)30116-8.pdf
5. https://sif-website.s3.amazonaws.com/uploads/document/attachment/124/Documento_FANS_Finale.pdf