Digital therapeutics e inibitori orali del peptide correlato al gene della calcitonina: nuove speranze per il trattamento dell’emicrania.

Nel Global Burden of Disease Study 2016 l’emicrania è stata classificata come la seconda patologia invalidante più comune al mondo nei soggetti di età inferiore ai 50 anni, con una prevalenza da due a tre volte maggiore nelle donne rispetto agli uomini (1). In accordo all’International Classification of Headache Disorders, l’emicrania è definita come una patologia neurologica che può manifestarsi sia in forma acuta, ricorrente o episodica, che in forma cronica. I dati emersi in occasione del XIII European Headache Federation Congress descrivono una patologia che colpisce oltre 1 miliardo di persone al mondo, 136 milioni in Europa, accompagnata da sintomi invalidanti e costi sociali ed economici enormi: almeno 18,5 miliardi di euro secondo alcune stime, 27 secondo altre più recenti, tra costi diretti e indiretti. Un recente studio epidemiologico effettuato su una popolazione emicranica in Italia ha mostrato i limiti terapeutici e diagnostici legati alla scarsa considerazione per questa patologia. I medici italiani di medicina generale, conclude l’articolo, dovrebbero diagnosticare l’emicrania con maggior completezza e una definizione più accurata di emicrania li aiuterebbe a orientare il paziente verso strategie di terapia e di prevenzione più efficaci (2).

Per decenni i triptani sono stati i farmaci più ampiamente prescritti per il trattamento acuto dell’emicrania, in quanto agiscono come agonisti selettivi dei recettori serotoninergici di tipo 1 con una particolare affinità per i sottotipi 5-HT1B (che, a livello centrale, sono presenti in particolar modo nelle arterie cerebrali) e per i sottotipi 5-HT1D e 5-HT1F neuronali (localizzati soprattutto nel sistema trigemino-vascolare). Nonostante l’indubbia efficacia, molti pazienti non possono usarli a causa di controindicazioni cardiovascolari, come confermato da numerosi studi che sottolineano che circa un terzo delle persone con emicrania non risponde alla terapia con triptani (3).

L’insoddisfazione dei pazienti con emicrania spiega la tendenza degli stessi a orientarsi verso l’auto-prescrizione, dunque al consumo di farmaci da banco, con le ovvie e spesso gravi conseguenze. Un recente studio mostra come spesso l’automedicazione del soggetto emicranico sia associata a un incremento della gravità dei sintomi, dell’intensità del dolore e alla manifestazione di allodinia cutanea (quest’ultima solo negli uomini) (4).

Una nuova opzione non farmacologica approvata da FDA è un neurostimolatore commercializzato da Theranica come Nerivio Migra. Indossato come una fascia da braccio con una batteria ricaricabile, il dispositivo trasmette deboli impulsi elettrici sulla cute in grado di generare una risposta ad uno stimolo condizionante (Conditioned Pain Modulation, CPM) e può essere comandato (accensione/spegnimento) secondo necessità tramite un’app per smartphone. L’autorizzazione della FDA si basa sui risultati di uno studio multicentrico prospettico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, in cui 252 pazienti di 12 cliniche hanno utilizzato il dispositivo per curare i loro attacchi di emicrania. I risultati dello studio dimostrano un elevato rapporto di efficacia per attacchi singoli e multipli, sia a due che a 48 ore dopo il trattamento (5).

Un’altra prospettiva terapeutica promettente è rappresentata dagli inibitori orali del peptide correlato al gene della calcitonina orale (CGRP). In particolare, un recente studio pubblicato sul The New England Journal of Medicine, ha mostrato una significativa riduzione del dolore e di altri sintomi dell’emicrania nei pazienti che assumevano 50 milligrammi di Ubrogepant, approvato dalla FDA il 23 dicembre 2019 (6).

 


Bibliografia

  1. Global, regional, and national deaths, prevalence, disability-adjusted life years, and years lived with disability for chronic obstructive pulmonary disease and asthma, 1990–2015: A systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2015. Lancet Respir Med 2017; 5: 691–706. 
  2. Marconi E, Pecchioli S, Nica M, Colombo D, Mazzoleni F, De Cesaris F, Geppetti P, Cricelli C, Lapi F. Epidemiology and determinants of chronic migraine: A real-world cohort study, with nested case-control analysis, in primary care in Italy. Cephalalgia. 2019 Nov 19:333102419889351. doi: 10.1177/0333102419889351. 
  3. Lipton RB, Reed ML, Kurth T, Fanning KM, Buse DC. Framingham-Based Cardiovascular Risk Estimates Among People With Episodic Migraine in the US Population: Results from the American Migraine Prevalence and Prevention (AMPP) Study. Headache. 2017 Nov; 57(10): 1507-1521. doi: 10.1111/head.13179. Epub 2017 Oct 9. 
  4. Schwedt TJ, Alam A, Reed ML, Fanning KM, Munjal S, Buse DC, Dodick DW, Lipton RB. Factors associated with acute medication overuse in people with migraine: results from the 2017 migraine in America symptoms and treatment (MAST) study. J Headache Pain. 2018 May 24; 19(1):38. doi: 10.1186/s10194-018-0865-z. PubMed PMID: 29797100. 
  5. Yarnitsky D, Dodick DW, Grosberg BM, Burstein R, Ironi A, Harris D, Lin T, Silberstein SD. Remote Electrical Neuromodulation (REN) Relieves Acute Migraine: A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled, Multicenter Trial. Headache. 2019 Sep; 59(8): 1240-1252. doi: 10.1111/head.13551.
  6. https://www.fda.gov/news-events/press-announcements/fda-approves-new-treatment-adults-migraine.

   

  

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