Nota informativa Importante dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dell’Agenzia Europea dei medicinali (EMA) sul rischio potenziale di malformazioni congenite conseguanti all’utilizzo di modafinil (Provigil®) quando somministrato durante la gravidanza
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In data 11 Giugno 2019 è stata pubblicata sul portale dell’AIFA una Nota Informativa Importante circa il rischio potenziale di malformazioni congenite conseguenti all’utilizzo di medafinil (Provigil®) quando somministrato durante la gravidanza.
Modafinil, commercializzato con il nome di Provigil®, è un simpaticomimetico ad azione centrale indicato negli adulti per il trattamento della eccessiva sonnolenza associata alla narcolessia, con o senza cataplessia. Non è ancora noto l’esatto meccanismo con cui il modafinil esplichi la sua azione ma numerosi studi hanno dimostrato un effetto inibitore sui trasportatori della dopamina e della noradrenalina.
La narcolessia è una patologia neurologica caratterizzata da un’eccessiva sonnolenza diurna che causa attacchi di sonno irresistibili. Nel soggetto sano esistono due fasi diverse di sonno: il sonno NREM (non rapid eye movement), costituito da sonno leggero e profondo, e il sonno REM (rapid eye movement), in cui si manifestano circa l’85% dei sogni. Nel sonno REM, inoltre, si assiste ad una condizione di paralisi a carico di quasi tutti i muscoli del corpo, eccetto i muscoli oculari e il diaframma, che sostiene la respirazione. Quando ci si addormenta, il sonno inizia nelle fasi più leggere di sonno NREM per poi approfondirsi progressivamente. Ogni 90 minuti circa il sonno NREM lascia spazio al manifestarsi del sonno REM. Nel soggetto sano questa alternanza NREM e REM si ripete più volte nel corso della notte.
Nei soggetti affetti da narcolessia si assiste ad una rapida ed atipica emergenza di sonno REM, nei 15-20 minuti che intercorrono dopo l’addormentamento, e ad intrusioni di sonno REM durante il giorno. Gli attacchi di sonno diurni compaiono in genere ogni 90-120 minuti e, spesso, al risveglio da un sonnellino di 5-15 minuti, il soggetto ricorda di aver sognato e si sente discretamente riposato.
La narcolessia ha una prevalenza di 1 persona su 2000 e i sintomi possono comparire già nell’età infantile (intorno ai 2-3 anni) o al pià tardi tra i 25 e i 40 anni. [1]
Le manifestazioni cliniche della narcolessia comprendono le manifestazioni patologiche del sonno REM (movimento rapido degli occhi) quali cataplessia, paralisi del sonno, allucinazioni ipnagogiche, periodi REM anomali durante il sonno e disturbi del sonno notturno. La condizione è fortemente associata al fenotipo HLA-DR2 e DQw1. [2]
La Nota Informativa Importante fa seguito ad una revisione annuale dei dati provenienti dal Registro di Gravidanza Statunitense di Nuvigil® e Provigil® (NCT01792583; clinicaltrials.gov).
Il potere teratogeno del modafinil e del suo enantiomero armodafinil era già stato riportato in passato ma non vi erano studi controllati e adeguati circa l’uso del modafinil nelle donne in gradidanza. Inoltre, nei casi di malformazione fetale e ritardo della crescita intrauterina segnalati non era stato possibile stabilire un nesso causale plausibile con l’utilizzo del modafinil, pertanto era stato inserito nella categoria C dall’FDA (gli studi sulla riproduzione animale hanno mostrato un effetto avverso sul feto e non ci sono studi adeguati e ben controllati sull'uomo, ma i potenziali benefici possono giustificare l'uso del farmaco in donne in gravidanza nonostante i potenziali rischi).
Di seguito si riporta il testo della Nota Informativa Importante:
Sulla base dei dati post-marketing, l’uso di modafinil durante la gravidanza è sospettato di aver causato malformazioni congenite.
$1Ø Modafinil non deve essere utilizzato durante la gravidanza.
$1Ø Si assicuri che tutte le sue pazienti attualmente in trattamento (o che devono iniziare il trattamento) siano informate e abbiano compreso quanto segue:
$1o il potenziale rischio per il feto associato all’uso di modafinil durante la gravidanza;
$1o la necessità di utilizzare un contraccettivo efficace;
$1o il fatto che modafinil può ridurre l’efficacia della contraccezione orale e che pertanto sono richiesti metodi contraccettivi alternativi o aggiuntivi.
AIFA, inoltre, coglie l’occasione per ricordare a tutti gli Operatori Sanitari l’importanza della segnalazione delle sospette reazioni avverse da farmaci, quale strumento indispensabile per confermare un rapporto beneficio rischio favorevole nelle reali condizioni di impiego.
Bibliografia
1. http://www.sonnomed.it/narcolessia/
2. Merrill M. Mitler, Roza Hajdukovic, Milton Erman, and James A. Koziol. Narcolepsy. J Clin Neurophysiol. 1990 Jan; 7(1): 93–118.