L’utilizzo a lungo termine di aspirina riduce la gravità delle riacutizzazioni della BPCO

Recentemente, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica NPJ Primary Care Respiratory Medicine i risultati di uno studio di coorte retrospettivo che ha valutato il trattamento a lungo termine con aspirina in pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). In particolare, dai risultati di questo studio è emerso che il trattamento a lungo termine con aspirina è associato ad una riduzione della gravità delle esacerbazioni acute della BPCO, incluse la mortalità in ospedale, l’uso di ventilazione invasiva e la degenza in ospedale (LOS, hospital lenght-of-stay) [1].

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una patologia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree di entità variabile a seconda della gravità. Tale patologia è associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare ed è, generalmente, progressiva. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che provoca una riduzione consistente della capacità respiratoria. Inoltre, l’insorgenza di infezioni virali o batteriche e la presenza di agenti ambientali inquinanti possono contribuire al peggioramento del quadro clinico. Pertanto, in accordo a quanto riportato nell’ultima edizione delle linee guida GOLD (Global initiative for chronic Obstructive Lung Disease), la BPCO rappresenta un’importante problematica per la salute pubblica ed è, attualmente, la quarta causa di morte nel mondo [2].

Diversi studi di coorte hanno evidenziato che l'uso della terapia antiaggregante potrebbe ridurre significativamente la mortalità per tutte le cause nei pazienti con BPCO [3]. Non è ancora del tutto noto il meccanismo con cui questi farmaci espletino tale effetto, ma si suppone che l’aspirina possa impedire l’attivazione delle piastrine nelle vie infiammatorie secondarie e, di conseguenza, prevenire la formazione di trombi microvascolari inibendo l’espressione superficiale delle molecole di adesione coinvolte in condizioni quali l’infiammazione sistemica, la sepsi e la sindrome da distress respiratorio acuto.

L’aspirina, oltre alle sue proprietà analgesiche e antiinfiammatorie, possiede, grazie all’acetilazione irreversibile della cicloossigenasi (COX-1) piastrinica, proprietà antiaggreganti e, pertanto, da anni è utilizzata nella prevenzione secondaria di eventi cardiovascolari.

Lo studio di coorte retrospettivo è stato condotto in 206.686 pazienti affetti da BPCO, di cui 13.826 (7%) in trattamento con aspirina. I pazienti di età più avanzata e con maggiore probabilità di sviluppare comorbidità sono stati inclusi nel gruppo di pazienti in trattamento con aspirina.
I risultati dello studio hanno mostrato che nei pazienti in trattamento con aspirina, rispetto a quelli non in trattamento con aspirina, si è verificata una riduzione significativa dei tassi di mortalità in ospedale (1,0% vs 1,4%, p<0,001), del rischio di ventilazione meccanica invasiva (1,7% vs 2,6%, p<0,001) e della degenza ospedaliera (3 giorni vs 4 giorni). Non sono emerse, invece, differenze significative nei due gruppi relativamente al rischio di ventilazione meccanica non invasiva a pressione positiva (NIPPV, non-invasive positive pressure ventilation) [1].

Alla luce di quanto esposto, l’aspirina potrebbe rappresentare una valida opzione terapeutica per ridurre la gravità delle riacutizzazioni in pazienti con BPCO. Sono, tuttavia, necessari ulteriori studi al fine di definire al meglio gli effetti a lungo termine del farmaco nel trattamento di tale patologia.

Bibliografia

1. Goto T, Faridi MK, Camargo CA, Hasegawa K. The association of aspirin use with severity of acute exacerbation of chronic obstructive pulmonary disease: a retrospective cohort study. NPJ Prim Care Respir Med. 2018 Feb 21;28(1):7.

2. From the Global Strategy for the Diagnosis, Management and Prevention of COPD, Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) 2017. Available from: http://goldcopd.org.

3. Pavasini R, Biscaglia S, d'Ascenzo F, Del Franco A, Contoli M, Zaraket F, Guerra F, Ferrari R, Campo G. Antiplatelet Treatment Reduces All-Cause Mortality in COPD Patients: A Systematic Review and Meta-Analysis. COPD. 2016 Aug;13(4):509-14.

   

  

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