DUE CASI DI DERMATITE ALLERGICA CAUSATA DA PRODOTTI COSMETICI SCHIARENTI PER LA PELLE
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DUE CASI DI DERMATITE ALLERGICA CAUSATA DA PRODOTTI COSMETICI SCHIARENTI PER LA PELLE
Immacolata Caputo e Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia, Università di Napoli Federico II
Riportiamo di seguito un articolo pubblicato sulla rivista "Japanese Society of Allergology" a cura di un gruppo di ricercatori giapponesi Takafumi Numata, Yuko Kobayashi, Tomonobu Ito,Kazutoshi Harada, Ryoji Tsuboi, Yukari Okubo(Department of Dermatology, Tokyo Medical University, Tokyo, Giappone) che riportano due casi di allergia da contatto causata da prodotti cosmetici schiarenti per la pelle.
Gli Autori riportano che i prodotti schiarenti per la pelle sono comunemente utilizzati in Asia, dove la loro popolarità è spiegata dal grande valore estetico che si da al colore chiaro della pelle. Secondo gli Autori il largo uso di tali prodotti è la causa dell’emergenza di numerosi casi di dermatite da contatto, provocati, apparentemente, dalla riposta allergica ai derivati della vitamina C, all’idrochinone, all’acido cogico o all’arubitina, che hanno attività inibitoria tirosinasica.
Gli Autori in questo articolo riportano due casi di dermatite allergica da contatto causata dall’estratto liposolubile di liquirizia e dal 3-o-etil acido ascorbico.
Il primo caso riportato dagli Autori riguarda una donna giapponese di 76 anni che presentava un eritema peri-palpebrale da quattro mesi. Gli Autori riferiscono che la donna aveva iniziato ad utilizzare nel settembre 2013 una crema cosmetica per il trattamento di macchie scure presenti sul viso. La paziente aveva manifestato i sintomi a novembre e aveva continuato ad utilizzare il prodotto in maniera discontinua anche a dicembre e si era recata in ospedale solo il 31 gennaio 2014. Gli Autori avevano sottoposto la paziente ad alcuni esami clinici con i quali avevano dimostrato la presenza di un eritema infiltrativo, accompagnato da un leggero prurito al viso, soprattutto intorno alle palpebre. Gli Autori sospettavano, quindi, che la dermatite da contatto era causata da una riposta allergica alla crema cosmetica utilizzata dalla paziente. Per tale motivo avevano sottoposto la paziente a patch test utilizzando il test Finn Chambers® su Scanpor® e avevano letto le reazioni il giorno 2, 3 e 7 in accordo ai criteri dell'International Contact Dermatitis Research Group (ICDRG). I patch test avevano mostrato una positività alla crema cosmetica utilizzata dalla paziente (+ il giorno 7) e, inoltre, il ROAT test aveva provocato l’insorgenza di eritema. Gli Autori, quindi, avevano sottoposto la paziente ad ulteriori patch test effettuati con gli ingredienti della crema utilizzata che avevano mostrato una reazione positiva all’estratto liposolubile di liquirizia 1% aq (+ sia il giorno 3 che 7).
Il secondo caso riportato dagli Autori riguarda una donna giapponese di 51 anni che presentava un eritema squamoso sul viso e sul collo da 18 mesi. Gli Autori riferiscono che la paziente era stata trattata con una crema al cortisone che aveva dato miglioramenti, ma nonostante ciò la reazione si era manifestata nuovamente. Gli Autori riportano come diagnosi: dermatite allergica da contatto e allergia da fotocontatto causate dal prodotto cosmetico e fotosensibilità. Gli Autori avevano eseguito i patch test che avevano mostrato una reazione positiva alla crema cosmetica (+ il giorno 2, 3 e 7); il foto patch test, invece, aveva mostrato una reazione negativa. Gli Autori, inoltre, avevano sottoposto la paziente ad ulteriori patch test con gli ingredienti del prodotto cosmetico e avevano osservato una reazione positiva al 3-o-etil acido ascorbico 1% aq (+ sia il giorno 3 che 7). Gli Autori sottolineano che, in questa paziente, non era stato osservato un leucoderma dopo l’utilizzo del prodotto cosmetico.
Gli Autori riportano che l’estratto liposolubile di liquirizia e il 3-o-etil acido ascorbico, gli ingredienti che avevano provocato le reazioni nella loro paziente, inibiscono la produzione della melanina senza inibire la via tirosinasica nei melanociti. Sottolineano, inoltre, che l’estratto di liquirizia esiste sia in forma idrosolubile che liposolubile e che quest'ultima è il principale componente depigmentante il cui suo uso, come cosmetico per il viso, è molto popolare in Asia. Gli Autori riportano che in una valutazione clinica effettuata nel 1995 sull’estratto liposolubile di liquirizia contenuto in una crema solo un paziente su 60 aveva manifestato una reazione positiva a questo ingrediente dopo il patch test [1]. Come riportano gli Autori, infatti, in letteratura sono presenti solo quattro casi di dermatite allergica da contatto causate dall’estratto liposolubile di liquirizia [2,3]. Allo stesso modo, fatta eccezione per il caso riportato dagli Autori, in letteratura è presente solo un unico caso di allergia da contatto dovuta al 3-o-etil acido ascorbico [4]. Gli Autori sottolineano che i derivati classici della vitamina C esplicano il loro effetto schiarente della pelle in seguito alla conversione ad acido ascorbico sulla pelle e che, invece, il 3-o-etil acido ascorbico esplica la sua attività antiossidante finché la sua struttura resta integra. Gli Autori concludono che gli agenti schiarenti per la pelle sono considerati sicuri, tuttavia evidenziano che sono stati riportati alcuni casi di DAC provocati da alcuni ingredienti presenti in questi prodotti. Secondo il loro parere, quindi, è importante utilizzare i patch test per identificare gli ingredienti responsabili dei sintomi riportati.
Bibliografia
1. Haramoto I, Mizoguchi M. [Clinical evaluation of the cream formulated oilsoluble licorice extracts for the patients of melasma]. [Nishinihon J Dermatol] 1995;57:594e600 (in Japanese).
2. Matsunaga K, Fujisawa Y. 2 cases with allergic contact dermatitis due to whitening agents. Aesthet Dermatol 1995;5:81e6.
3. Nishioka K, Seguchi T. Contact allergy due to oil-soluble licorice extracts in cosmetic products. Contact Dermat 1999;40:56.
4. Yagami A, Suzuki K, Morita Y, Iwata Y, Sano A, Matsunaga K. Allergic contact dermatitis caused by 3-o-ethyl-L- ascorbic acid (Vitamin C ethyl). Contact Dermat 2014;70:376e7
Ottobre 2015