Uno studio pubblicato su JAMA fotografa il rapporto fra giovani e antipiscotici negli Stati Uniti
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In data 08/07/2015, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha reso noto che è stato recentemente pubblicato un interessante studio sulla rivista Jama Psychiatry che fotografa il rapporto fra i giovani e gli antipsicotici negli Stati Uniti. Nonostante il trend di prescrizione in crescita dei farmaci antipsicotici per la cura di gravi disturbi psichici e comportamentali per la popolazione più giovane (13-24 anni) sia una realtà sempre più attuale negli Stati Uniti, esistono pochi dati sulle modalità di prescrizione di questa categoria di farmaci anche in riferimento al genere e all’età. La ricerca guidata da Mark Olfson del Dipartimento di Psichiatria presso la Columbia University di New York, pubblicata sulla rivista Jama Psychiatry, cerca di fornire una risposta evidenziando interessanti elementi di valutazione, primo fra tutti la differenza nel consumo di questi medicinali a seconda della fascia di età considerata. Mediante un'analisi descrittiva retrospettiva delle prescrizioni di antipsicotici di pazienti di età compresa tra 1 e 24 anni, tramite un’analisi di circa il 60% delle farmacie negli Stati Uniti, realizzata grazie al IMS LifeLink LRx Longitudinal Prescription database, si è riusciti ad osservare le modalità di prescrizione di questi farmaci nel periodo compreso fra il 2006 e il 2010. In particolare, in contrasto con i precedenti rapporti di incremento del trattamento con antipsicotici di bambini americani nei primi anni del 2000, la percentuale di bambini trattati con antipsicotici è risultata più bassa nel 2010 rispetto al 2006. Tra gli adolescenti e i giovani adulti, tuttavia, l’uso degli antipsicotici è aumentato durante questo periodo. Infatti, è emerso un incremento d’uso di antipsicotici tra il 2006 e il 2010 tra gli adolescenti (13-18 anni) e i giovani adulti (19-24 anni). Inoltre, è stato riscontrato un forte incremento nella prescrizione dei farmaci antipsicotici per i giovani di età compresa tra 13-24 anni e un decremento per quelli di età compresa tra 1-12 anni. Nel 2009 il disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) è stata la diagnosi più ricorrente per i bambini tra 1 e 6 anni trattati con i farmaci antipsicotici (52,5%), per i bambini tra i 7 e 12 anni (60,1%) e per gli adolescenti (34,9%). Coerentemente con le diagnosi cliniche, che suggeriscono che gli antipsicotici sono principalmente utilizzatati per gestire comportamenti impulsivi o aggressivi in bambini con ADHD, il più alto tasso di trattamento con antipsicotici è stato riscontrato negli adolescenti maschi. Nel gruppo di giovani tra i 19 e i 24 anni trattati con antipsicotici sono stati più frequentemente diagnosticati depressione (34,5%), disturbo bipolare (26,6%) e disturbo d'ansia (22,9%) rispetto a ADHD (11,3%). Inoltre, dall’analisi è emerso che dopo diversi anni di aumento dei tassi di trattamento con antipsicotici di bambini e adolescenti negli Stati Uniti, il tasso d’uso di tali farmaci tra i bambini è diminuito tra il 2008 e il 2010. Tale riduzione è un aspetto positivo, sia considerando l’evidenza della diffusione della prescrizione degli antipsicotici al di fuori delle indicazioni autorizzate della Food and Drug Administration (FDA), che considerando le preoccupazioni per quanto riguarda gli effetti metabolici negativi degli antipsicotici di seconda generazione. Inoltre, i ricercatori hanno evidenziato che i risultati emersi devono comunque essere valutati tenendo in debita considerazione il target ai quali si riferiscono senza dimenticare i problemi comportamentali tipici proprio di ogni fascia di età presa in considerazione. L’adolescenza, infatti, è un periodo ad alto rischio di sviluppo d’insorgenza di disturbi psicotici. A tal proposito sarebbe opportuno attuare politiche sanitarie volte a promuovere una migliore qualità e sicurezza d'uso degli antipsicotici nei giovani attraverso l'uso esteso di misure disposte a garantire qualità, informazione sanitaria e volte a migliorare l'accesso anche a trattamenti di supporto alternativi quali i trattamenti psicosociali. Infine, un altro elemento da non trascurare nell’analisi dei risultati scaturiti dalla ricerca è che tali risultati si riferiscono solo ai dati relativi ai medicinali prescritti acquistati nelle farmacie e non ai dati relativi all’effettivo consumo.
Bibliografia:
Olfson M, King M, Schoenbaum M. Treatment of Young People With Antipsychotic Medications in the United States. JAMA Psychiatry. 2015 Jul 1.
Siti di riferimento:
www.agenziafarmaco.gov.it
http://archpsyc.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2339963