Comunicato stampa dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in merito alla revisione dei medicinali contenenti testosterone.
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In data 21/11/2014, l’AIFA, in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), ha emanato un comunicato relativo la revisione del profilo rischio/beneficio dei farmaci a base di testosterone.
Il testosterone è un ormone steroideo, responsabile dello sviluppo e del mantenimento delle funzioni riproduttive e dei caratteri sessuali secondari, con un buon profilo di tollerabilità (le reazioni avverse più comuni sono quelle a carico del sito di iniezione, tosse e/o dispnea). È indicato per il trattamento dell’ipogonadismo maschile, allo scopo di compensare il deficit ormonale e normalizzare lo sviluppo e la funzione riproduttiva. L’ipogonadismo è una patologia caratterizzata da un’insufficiente produzione di ormoni, con conseguente deficit di testosterone e alterazioni dello sviluppo e della funzionalità sessuale; possibili segni e sintomi includono sviluppo sessuale incompleto, libido attenuata, infertilità, sensazione generale di malessere associata a depressione, lieve anemia, riduzione della massa e forza muscolare e aumento del grasso corporeo.
L’analisi dei dati provenienti da recenti studi ha evidenziato, in pazienti trattati con testosterone, un aumento di eventi avversi cardiaci, in particolare infarto del miocardio; a seguito di ciò, è stata avviata dal Comitato di Valutazione per la Farmacovigilanza (PRAC) dell’EMA una rivalutazione del rapporto rischio/beneficio di tali medicinali.
La revisione si è basata prevalentemente su dati provenienti da studi clinici, studi osservazionali, meta-analisi e studi post-marketing. I dati ottenuti da tali analisi sono risultati spesso contrastanti; nello specifico, alcuni studi di coorte condotti su pazienti con pre-esistenti patologie cardiache hanno mostrato un aumento del rischio di infarto del miocardio durante il trattamento con testosterone; d’altra parte, altri studi clinici non hanno fornito un’evidenza significativa che potesse supportare una possibile associazione tra testosterone e l’aumento di eventi cardiovascolari (1-7). Infine, dai dati di uno studio osservazionale multinazionale, basato sul registro RHYME, che ha valutato la tollerabilità del testosterone somministrato per un periodo > 2 anni, è emerso che gli eventi cardiovascolari non si verificavano con una frequenza superiore a quella prevista.
Sembra, pertanto, dalle evidenze scientifiche valutate, che non vi sia una significativa correlazione tra la comparsa degli eventi in oggetto e il trattamento con testosterone. È noto, dalla letteratura scientifica, che le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel mondo occidentale, soprattutto nella popolazione maschile; sebbene per molti anni tale incidenza sia stata erroneamente attribuita agli effetti negativi esercitati dal testosterone, oggi numerose evidenze scientifiche suggeriscono, al contrario, effetti cardio-protettivi del testosterone. In ultimo, non va trascurato il ruolo che alcune patologie e fattori predisponenti, come l’età, rivestono nell’insorgenza di patologie cardiache (8).
Alla luce dei dati ottenuti dalla letteratura scientifica, il Gruppo di Coordinamento per le procedure di Mutuo Riconoscimento e Decentrate per i medicinali ad uso umano (Co-ordination Group for Mutual Recognition and Decentralised Procedures – Human, CMDh), organismo regolatorio che rappresenta gli Stati Membri dell'UE, ha stabilito all'unanimità che non vi è alcuna evidenza consistente di un aumento di problemi cardiaci quando si assumono farmaci contenenti testosterone. Al fine di garantire la tutela dei pazienti, la sicurezza cardiovascolare di tali farmaci continuerà ad essere monitorata e i risultati degli studi in corso, una volta disponibili, saranno attentamente valutati.
Infine, allo scopo di rendere chiare agli operatori sanitari le disposizioni emanate dal CMDh e dal PRAC, l’AIFA ha riportato le seguenti raccomandazioni:
$1- la terapia sostitutiva con testosterone deve essere somministrata solo quando la carenza di ormone è stata confermata da caratteristiche cliniche e test biochimici;
$1- nei pazienti affetti da grave compromissione cardiaca, epatica o renale o da cardiopatia ischemica, il trattamento con testosterone può causare gravi complicanze caratterizzate da edema con o senza insufficienza cardiaca congestizia;
$1- si consiglia cautela nei pazienti con ipertensione pre-esistente, dal momento che il testosterone può causare un aumento della pressione arteriosa.
Bibliografia:
1. Finkle WD et al. Increased risk of non-fatal myocardial infarction following testosterone therapy prescription in men. PLoS One 2014; 9: e85805.
2. Vigen Ret al. Association of testosterone therapy with mortality, myocardial infarction, and stroke in men with low testosterone levels. JAMA 2013; 310: 1829-36.
3. Xu L et al. Testosterone therapy and cardiovascular events among men: a systematic review and meta-analysis of placebo-controlled randomized trials. BMC Med 2013; 11: 108.
4. Baillargeon J et al. Risk of myocardial infarction in older men receiving testosterone therapy. Ann Pharmacother 2014; 48: 1138-44.
5. Corona G et al. Cardiovascular risk associated with testosterone boosting medications: a systematic review and metaanalysis. Expert Opin Drug Safety 2014; 13: 1327-51.
6. Tan R et al. Testosterone therapy is not associated with higher risk of myocardial infarction or stroke: the low T experience. Abstract Book of the 2014 Annual Meeting of the American Association of Clinical Endocrinologists (AACE), p. 238, abstract #1353.
7. Hildreth KL et al. Effects of testosterone and progressive resistance exercise in healthy, highly functioning older men with low-normal testosterone levels. J Clin Endocrinol Metab 2013; 98: 1891-1900.
8. Tirabassi G et al. Testosterone and cardiovascular risk. Intern Emerg Med. 2013;8Suppl 1:S65-9.
Siti di riferimento:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/
http://www.ema.europa.eu/ema/
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Testosterone_summary_of_PRAC_recommendation_