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Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia, Università di Napoli Federico II.
Riportiamo di seguito un articolo apparso su Contact Dermatitis (Contact Dermatitis Maggio 2014: 70, 320-321), di Wisam Alwan1, Ian R. White2 e Piu Banerjee1,2, (1Department of Dermatology, University Hospital Lewisham, Lewisham High Street, London, e 2Department of Cutaneous Allergy, St Thomas’ Hospital, Westminster Bridge Road, London, SE1 7EH, UK), relativo ad un caso particolare di dermatite da contatto indotta dal Metilisotiazolinone determinante grave dermatite facciale e problemi respiratori.
PREMESSA
Il Metilisotiazolinone (MI) è un conservante biocida (1) comunemente utilizzato nei cosmetici, salviette umidificate, vernici e prodotti per la cura della casa. Nei prodotti cosmetici, più precisamente nei prodotti con risciacquo, il MI è tollerato, ed è associato al Metilcloroisotiazlinone (MCI) ad una concentrazione di 3,75 ppm. Dal 2005, è inoltre possibile utilizzare il MI da solo come conservante nei prodotti cosmetici, a una concentrazione di 100 ppm. Attualmente, è in corso un notevole incremento dei casi di allergia da contatto al MI (2). A tal proposito è interessante notare che sono stati recentemente osservati e pubblicati (3). dversi casi di dermatite allergica da contatto, dovuti al trasporto dell’allergene tramite l’aria.
CASO CLINICO
Gli Autori, nel suddetto articolo, hanno descritto il caso di una donna di 52 anni presentatasi con un’acuta e grave dermatite facciale e dispnea. In passato la donna aveva sofferto di psoriasi media ma non di asma o di altri problemi respiratori. I sintomi erano cominciati dieci giorni prima che la donna si presentasse al Dipartimento, precisamente con un rash pruriginoso sulle guancie, il quale aveva poi coinvolto l’intero viso, le palpebre, il torace superiore e la mano prevalentemente utilizzata. Gli Autori hanno riportato che il trattamento per cinque giorni con prednisolone era riuscito a dare una temporanea risoluzione del rash; tuttavia questa manifestazione si era ripresentata entro 3 giorni dalla sospensione del corticosteroide. La donna essendo poi affetta da una grave dispnea, è stata trattata d’urgenza per questa sintomatologia. Gli Autori hanno sottolineato che i sintomi erano cominciati due giorni dopo che la donna aveva dipinto il suo salotto, e che l’acutizzare degli stessi, era successivo alla ripresa di tale attività. La donna ad ogni visita medica, presentava un rash confluente, squamoso ed eritematoso, sul viso e sulle aree scoperte del torace. Gli Autori hanno anche riportato che le palpebre superiori ed inferiori erano anch’esse interessate e che c’era un importante edema periorbitale. A questo punto alla paziente veniva somministrato nuovamente prednisolone e steroidi topici, in più le si era consigliato di evitare la stanza dipinta per circa 2 mesi. La paziente aveva inoltre evitato l’uso di tutti gli altri prodotti contenti MI. Gli Autori hanno sottolineato che i patch test (Finn Chambers® su Scanpor tape®) eseguiti successivamente, avevano confermato la diagnosi iniziale di dermatite allergica da contatto; si rilevava una reazione 3+ al MI 0,2% aq. al giorno 2. La vernice utilizzata dalla donna per dipingere la stanza è stata analizzata dal Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Aarhus University, rilevando un contenuto di 100 pmm di MI.
DISCUSSIONE
La dermatite da contatto dovuta alla presenza di MI nell’aria è stata riscontrata in persone che utilizzano vernici (4) e nelle fabbriche che le producono (5), la dispnea è stata segnalata in pazienti con allergia da contatto al MI (6, 7) e MI/MCI (8) presenti nell’aria. Gli Autori hanno evidenziato che la mancanza di regole riguardo all’uso del conservante nelle vernici, comporta che in questo momento non esiste una concentrazione massima consentita, né tantomeno requisiti per le etichette delle vernici o altri prodotti, come quelli per la cura della casa, in cui è presente il MI. Tuttavia, poiché il MI è utilizzato nei prodotti cosmetici, diventa urgente determinare e gestire il rischio connesso all’uso del MI in pitture e in altri prodotti non cosmetici. Gli Autori hanno infine affermato che conoscendo la gravità degli effetti che il MI può avere sulla pelle e su altri organi, è necessario che l’industria dia maggiore trasparenza in termini di etichettatura, al fine di consentire ai consumatori una scelta sicura dei prodotti, e che è adesso essenziale includere il MI nel CLP, Regulation on classification, labelling and packaging, Regolamento sulla classificazione, etichettatura ed imballaggio.
BIBLIOGRAFIA
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US Enviromental Protection Agency (EPA). Reregistration Eligibility Decision (RED) datasheet for methylisothiazolinone, 1998.Available at:http://www.epa.gov/oppsrrd1/REDs/factsheets/3092fact.pdf (last accessed 23 December 2013). M
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Lundov M, Friis U F, Menn´e T, Johansen J D. Methylisothiazolinone in paint forces a patient out of her apartment. Contact Dermatitis 2013: 69: 251–259.
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Bohn S, Niederer M, Brehm K, Bircher A J. Airborne contact dermatitis from methylchloroisothiazolinone in wall paint. Abolition of symptoms by chemical allergen inactivation. Contact Dermatitis 2000: 42: 196–201.