Comunicato stampa dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in merito al rischio di “Sindrome da aumentata permeabilità capillare” (Capillary Leak Syndrome o CLS) in pazienti in trattamento con Granocyte® e Myelostim® (lenograstim).

In data 24/03/2014, l’AIFA in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), ha emanato una nota informativa sul rischio di CLS e in seguito a trattamento con lenograstim.

Lenograstim, principio attivo delle specialità medicinali Granocyte® e Myelostim®, è indicato per il trattamento: della neutropenia grave in pazienti con età superiore ai 2 anni, sottoposti a terapia mieloablativa e a trapianto di midollo osseo (BMT); della neutropenia grave in pazienti sottoposti a schemi chemioterapici citotossici associati ad una significativa incidenza di neutropenia febbrile; infine, per favorire il prelievo in donatori sani delle cellule progenitrici del sangue periferico (PBPC).

Lenograstim (rHuG-CSF) è una citochina attiva nella regolazione e nella differenziazione della crescita cellulare; in particolare, come dimostrato dall'incremento nel sangue del numero di cellule CFU-S e CFU-GM, stimola i precursori cellulari dei neutrofili.      
In letteratura, gli effetti collaterali principali da terapia con lenograstim comprendono dolori ossei, mal di testa, stanchezza, nausea, febbre e insonnia. Più raramente sono stati segnalati casi di rottura della milza, emorragie polmonari, trombosi arteriosa, rabdomiolisi, reazione anafilattica, CLS e manifestazioni autoimmuni (1). La Sindrome di aumentata permeabilità capillare, descritta per la prima volta nel 1960, è una rara sindrome clinica caratterizzata, nella stragrande maggioranza dei casi, dalla comparsa di edema generalizzato, emoconcentrazione, ipoproteinemia e ipotensione (2). Nel mondo, con la sorveglianza post-marketing, sono stati segnalati 11 casi di CLS su un totale di 1,5 milioni di pazienti assuntori di lenograstim, nel periodo che va dalla data di registrazione del farmaco (04/10/1991) al 31 Ottobre 2013. Di tali segnalazioni, 1 solo caso era insorto in un assuntore di lenograstim sottoposto a prelievo delle PBPC mediante aferesi; 7 casi presentavano positività al de-challenge, incluso il caso del donatore di cellule progenitrici; 1 solo caso ha presentato positività al re-challenge; infine, due casi sono risultati fatali. Inoltre, casi di CLS in seguito a terapia con lenograstim sono stati riportati anche in letteratura in diversi case report (3,4). Alla luce di tali dati, l’AIFA raccomanda ai medici un attento monitoraggio dei sintomi di CLS nei pazienti assuntori di lenograstim e un rapido intervento terapeutico nel caso in cui si presenti la sintomatologia. Inoltre, raccomanda ai pazienti in terapia con lenograstim di contattare prontamente il proprio medico in caso di manifestazione di segni e sintomi, quali edema generalizzato, aumento della frequenza della minzione, difficoltà respiratoria, astenia e gonfiore addominale.

In conclusione, alla luce di quanto riportato e in base ai dati del post-marketing, l’AIFA dichiara che il rapporto beneficio/rischio di lenograstim è a favore del beneficio se il farmaco è assunto nelle indicazioni terapeutiche approvate e riportate nel Riassunto Caratteristiche del Prodotto (RCP) e nel Foglietto Illustrativo (FI).

Siti di riferimento:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/

http://www.ema.europa.eu/ema/

Bibliografia

1. Moalic V. Mobilization and collection of peripheral blood stem cells in healthy donors: risks, adverse events and follow-up. Pathol Biol (Paris). 2013;61:70-4.

2. Garcês S, Araújo F, Rego F, Soares JL, Carlos AG. Capillary leakage syndrome: a case report and a review. Allerg Immunol (Paris). 2002 ;34:361-4.

3. A.M. De Azevedo, D. Goldberg Tabak. Life-threatening capillary leak syndrome after G-CSF mobilization and collection of peripheral blood progenitor cells for allogeneic transplantation. Bone Marrow Transplant. 2001;28:311–312.

4. Deeren DH, Zachee P, Malbrain ML. Granulocyte colony-stimulating factor-induced capillary leak syndrome confirmed by extravascular lung water measurements. Ann Hematol. 2005;84:89-94.

   

  

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