Nota informativa importante dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in accordo con le autorità regolatorie europee, sulla correlazione di MabThera®(rituximab) con la necrolisi epidermica tossica e la sindrome di Steven-Johnson.

In data 12/04/2013 l’AIFA, in accordo con le autorità regolatorie europee, ha divulgato una nota informativa importante sulla correlazione tra l’uso di MabThera® (rituximab) e reazioni cutanee gravi quali la necrolisi epidermica tossica e la sindrome di Steven-Johson. 
Rituxumab (RTX) è un anticorpo monoclonale chimerico murino/umano ottenuto con tecniche di ingegneria genetica, costituito da una immunoglobulina glicosilata con le regioni costanti IgG1 di origine umana e con le sequenze della regione variabile della catena leggera e della catena pesante di origine murina ed è stato il primo anticorpo monoclonale diretto contro l’antigene CD20 ad essere approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) nel 1998. 
Il legame di RTX all'antigene CD20 linfocitario stimola la risposta immunitaria, con conseguente lisi delle cellule B. L’antigene CD-20 è un marcatore delle cellule B che viene espresso durante la fase di differenziazione delle suddette cellule. Il suo ligando fisiologico e la suo esatta funzione biologica non sono ancora del tutto chiare. 
L’esposizione del CD20 è stata riscontrata in linfomi a cellule B, leucemia a cellule capellute, leucemia linfoide e su cellule staminali tumorali del melanoma, [1] tuttavia, la presenza o assenza di CD20 in tali tumori non è rilevante per la prognosi, infatti la progressione della malattia è risultata essere la stessa in entrambi i casi. Cellule CD20 positive sono state trovate anche in alcuni casi di morbo di Hodgkin, mieloma e timoma [2]. 
RTX è indicato negli adulti per il trattamento del Linfoma non-Hodgkin (LNH), per il trattamento di pazienti affetti da linfoma follicolare in III-IV stadio precedentemente non trattati, in associazione a chemioterapia. In monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti con linfoma follicolare in III-IV stadio che sono chemioresistenti o sono in seconda o successiva ricaduta dopo chemioterapia. 
RTX è, inoltre, indicato per il trattamento di pazienti affetti da LNH, CD20 positivo, diffuso a grandi cellule B, in associazione a chemioterapia CHOP (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisolone). 
RTX, infine, viene utilizzato, in associazione al metotressato, per il trattamento dell’artrite reumatoide attiva di grado grave in pazienti adulti che hanno mostrato un’inadeguata risposta o un’intolleranza ad altri farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD), comprendenti uno o più inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF). 
Le reazioni avverse osservate più frequentemente in pazienti che hanno ricevuto RTX sono reazioni correlate all’infusione e sono avvenute nella maggior parte dei pazienti durante la prima infusione. Le reazioni avverse più comuni che possono comparire a seguito della somministrazione di RTX sono infezioni virali e batteriche, neutropenia, leucopenia e trombocitopenia, angioedema, ipotensione, infarto del miocardio, fibrillazione atriale e tachicardia. 
Comuni sono anche le reazioni avverse gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea, dolore addominale e costipazione. 
Recentemente sono stati segnalati rari e gravi casi di reazioni cutanee quali la necrolisi epidermica tossica (NET) e la sindrome di Steven-Johson in pazienti con malattie autoimmuni. Tra questi si è osservato anche un caso con esito fatale. In pazienti con neoplasie ematologiche si sono verificati, inoltre, casi di reazioni cutanee gravi bollose. 
I casi di NET e di sindrome di Steven-Johson sono stati segnalati sia in seguito alla prima infusione di RTX che in seguito alle successive. Quattro dei casi osservati in pazienti con malattie autoimmuni hanno presentato una stretta correlazione temporale con la somministrazione del farmaco (il giorno stesso della somministrazione o il giorno seguente) e uno dei casi di necrolisi epidermica tossica ha avuto esito fatale. 
In alcuni casi RTX era stato dato in associazione a farmaci la cui correlazione con la necrolisi epidermica tossica e la sindrome di Steven-Johnson è nota. 
Per tale motivo , il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto del rituximab è in fase di aggiornamento. L’AIFA, in accordo con le autorità regolatorie europee, raccomanda la sospensione immediata del trattamento qualora dovessero verificarsi reazioni cutanee gravi. 
Siti di riferimento 
http://www.agenziafarmaco.gov.it/ 
http://www.fda.gov/ 
Bibliografia 
1. Fang D, Nguyen TK, Leishear K, Finko R, Kulp AN, Hotz S, Van Belle PA, Xu X, Elder DE, Herlyn M (October 2005). "A tumorigenic subpopulation with stem cell properties in melanomas". Cancer Res. 65 (20): 9328–37. 
2. Cooper K, Anthony Leong AS-Y (2003). Manual of diagnostic antibodies for immunohistology (2nd ed.). London: Greenwich Medical Media. 

   

  

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