Nota Informativa Importante AIFA su fezolinetant (Veoza®) e rischio di danno epatico: nuove raccomandazioni per il monitoraggio della funzionalità epatica prima e durante il trattamento.
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In data 13/01/2025 è stata pubblicata sul portale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in accordo con l’Agenzia Europea per i medicinali (EMA) e Astellas Pharma S.p.A, una Nota Informativa Importante (NII) rivolta a tutti gli Operatori Sanitari e ai pazienti, riguardante l’aggiornamento delle informazioni e raccomandazioni sui rischi di danno epatico associati all’utilizzo di fezolinetant, farmacoindicato per il trattamento dei sintomi vasomotori (VMS), da moderati a gravi, associati alla menopausa.
Fezolinetant, principio attivo della specialità medicinale Veoza, è un antagonista selettivo non ormonale del recettore della neurochinina 3 (NK3). NK3 è un neuropeptide coinvolto nella regolazione della temperatura corporea, nei ritmi circadiani e nei meccanismi ormonali.
Nell’età fertile esiste un equilibrio tra gli ormoni estrogeni e la proteina neurochinina B (NKB). Questa proteina si lega al recettore NK3 ed è coinvolta nella regolazione del centro di termoregolazione dell’ipotalamo. Durante la menopausa, i livelli di estrogeni si abbassano e questo equilibrio viene meno, con conseguenti possibili sintomi vasomotori che si manifestano in vampate di calore ed episodi di sudorazione notturna. Il fezolinetant legandosi al recettore della neurochinina 3, blocca il legame della NKB sul neurone kisspeptina/neurochinina B/dinorfina (KNDy). Di conseguenza il numero e l’intensità delle vampate di calore o gli episodi di sudorazione notturna risultano diminuiti.
In seguito all’immissione in commercio, sono stati segnalati gravi casi di aumento dei livelli di Alanina Amino Transferasi (ALT) e/o Aspartato Transaminasi (AST) con incremento concomitante della bilirubina e/o della fosfatasi alcalina (ALP). Aumenti dell’ALT e AST sierici erano già stati osservati negli studi clinici condotti con fezolinetant e sono riportati nelle informazioni sul prodotto. In alcuni casi, valori elevati nei test di funzionalità epatica (LFT) erano associati a segni e sintomi indicativi di danno epatico, come stanchezza, prurito, ittero, urine scure, appetito ridotto e/o dolore addominale. Pertanto, le informazioni di sicurezza recentemente individuate hanno portato l’EMA ad effettuare una revisione dei dati europei in relazione al potenziale danno epatico causato da fezolinetant. In seguito a tale revisione, si consiglia di evitare la somministrazione di fezolinetant a donne a maggior rischio di danno epatico ed è essenziale un’identificazione precoce del potenziale danno epatico. Inoltre, tale farmaco non deve essere utilizzato in combinazione a medicinali inibitori del CYP1A2 moderati o forti, in quanto possono rallentarne la sua metabolizzazione nell’organismo e aumentare il rischio di effetti indesiderati [1-3].
Prima dell’inizio del trattamentodevono essere eseguiti i LFT e la terapia non deve iniziare se i livelli di ALT e/o AST sono ≥ 2x ULN o se i livelli di bilirubina sono ≥ 2x ULN. Durante i primi tre mesi di trattamento, i LFT devono essere eseguiti ogni mese e successivamente in base al giudizio clinico. Per l’intera durata del trattamento, i LFT devono essere eseguiti se si manifestano sintomi indicativi di danno epatico.
Occorre tenere presente che valori elevati dei test di funzionalità epatica e/o i sintomi indicativi di danno epatico sono generalmente reversibilidopo l’interruzione della terapia. Il trattamento deve essere sospeso nelle seguenti situazioni:
- aumento delle transaminasi ≥ 3x ULN con: bilirubina totale > 2x ULN;
- se i pazienti sviluppano sintomi di danno epatico;
- aumento delle transaminasi > 5x ULN.
Riassumendo, l’AIFA ha provveduto a ribadire quanto segue:
$1· E’ stato osservato grave danno epatico in seguito al trattamento con fezolinetant.
$1· Prima dell’inizio del trattamento con fezolinetant è necessario eseguire test di funzionalità epatica (LFT). Il trattamento con fezolinetant non deve essere iniziato se i livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) o di aspartato aminotransferasi (AST) sono ≥ 2x ULN o se i livelli di bilirubina totale sono ≥ 2x ULN.
$1· Durante i primi tre mesi di trattamento, i LFT devono essere eseguiti ogni mese e successivamente in base al giudizio clinico. Inoltre, i LFT devono essere assolutamente eseguiti quando si manifestano sintomi indicativi di danno epatico.
$1· Il trattamento con fezolinetant deve essere assolutamente sospeso nelle seguenti situazioni:
-se i pazienti sviluppano sintomi di danno epatico
-aumento delle transaminasi ≥ 3x ULN con: bilirubina totale > 2x ULN
-aumento delle transaminasi > 5x ULN.
$1· Il monitoraggio dei LFT deve essere continuato fino alla loro normalizzazione.
$1· Si deve raccomandare ai pazienti di vigilare su segni o sintomi che potrebbero essere indicativi di danno epatico come stanchezza, prurito, ittero, urine scure, feci chiare, nausea, vomito, appetito ridotto e/o dolore addominale e di consultare immediatamente il medico se si manifestano.
L’AIFA, infine, ricorda circa l’importanza della segnalazione delle sospette reazioni avverse da farmaci, quale strumento indispensabile per confermare un rapporto beneficio-rischio favorevole a disposizione di Operatori Sanitari e pazienti. Si ricorda, inoltre, che le segnalazioni di Sospetta Reazione Avversa da farmaci devono essere inviate al Responsabile di Farmacovigilanza della Struttura di appartenenza dell’Operatore stesso [1].
BIBLIOGRAFIA:
1. Nota Informativa Importante AIFA disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/-/nota-informativa-importante-su-veoza-fezolinetant-
2. Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto disponibile al link: https://ec.europa.eu/health/documents/community-register/2023/20231207160974/anx_160974_it.pdf
3. Allam AR, Alhateem MS, Mahmoud AM. Fezolinetant's efficacy and safety in treatment of vasomotor symptoms in postmenopausal women: a meta-analysis and GRADE evaluation of randomized controlled trials. Eur J Med Res. 2025 Jan 23;30(1):52. doi: 10.1186/s40001-025-02279-y.