Nota Informativa Importante AIFA: aumento del rischio di tubercolosi nei pazienti trattati con Gavreto® (pralsetinib)
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In data 16/06/2023, è stata pubblicata sul portale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in accordo con l’Agenzia Europea per i medicinali (EMA), una Nota Informativa Importante (NII), su un aumentato rischio di tubercolosi, principalmente extrapolmonare, nei pazienti trattati con pralsetinib [1].
Nell’Unione Europea, pralsetinib (principio attivo della specialità medicinale Gavreto®) è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato positivo per la fusione del gene REarranged during Transfection (RET), non precedentemente trattati con un inibitore di RET.
In particolare, pralsetinib è un potente inibitore della protein-chinasi, diretto selettivamente contro le fusioni oncogeniche di RET (KIF5B-RET e CCDC6-RET) che, nel NSCLC, rappresentano uno dei principali driver oncogeni [2].
Un’analisi globale sui dati di sicurezza disponibili sul farmaco Gavreto® ha evidenziato 9 casi di tubercolosi tra i pazienti trattati con pralsetinib. Sette di questi casi sono stati registrati in regioni dove la malattia è endemica. Tale evento ha interessato pazienti con o senza storia nota pregressa di tubercolosi. Nella maggior parte dei casi si trattava di tubercolosi extrapolmonare, come tubercolosi linfonodale, peritoneale o renale.
Nello studio clinico ARROW, uno dei primi ad essere effettuato su pralsetinib, sono stati reclutati 528 pazienti, di cui 281 con NSCLC in stadio avanzato. Complessivamente nell’ambito di tale studio sono stati segnalati 4 casi di tubercolosi (0,8%) di qualsiasi entità e 1 solo caso (0,2%) di grado 3-4. Pertanto, la frequenza di insorgenza della tubercolosi è non comune (da ≥ 1.000 a < 1/100).
Alla luce di ciò, prima di iniziare il trattamento con pralsetinib, i pazienti devono essere valutati per tubercolosi attiva ed inattiva “latente”, al fine di avviare una eventuale terapia anti-micobatterica prima di iniziare il trattamento con Gavreto®. Inoltre, è sconsigliata la co-somministrazione di pralsetinib con forti induttori del CYP3A4, come rifabutina o rifampicina, che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di pralsetinib con conseguente diminuzione dell’efficacia. Se la co-somministrazione non può essere evitata, la dose di pralsetinib deve essere aumentata.
Attualmente è in corso un aggiornamento delle informazioni riportate sugli stampati del prodotto (Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e Foglietto Illustrativo) per includere il rischio di tubercolosi e raccomandazioni in merito all’analisi e il trattamento.
In conclusione, l’AIFA incoraggia medici ed operatori sanitaria a segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa associata all’utilizzo di Gavreto® al fine di continuare a monitore il profilo di sicurezza di questo farmaco.
Bibliografia
1. Nota Informativa Importante. GAVRETO (pralsetinib): aumento del rischio di tubercolosi e misure per minimizzare questo rischio. Disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1804929/2023.06.16_NII_Gavreto_pralsetinib_IT.pdf
2. Riassunto delle caratteristiche del prodotto di Gavreto: Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_004768_049771_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3