Nota Informativa Importante su Defitelio® (defibrotide), non raccomandato per la profilassi della malattia veno-occlusiva successiva a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.

In data 13 giugno 2022, è stata pubblicata sul portale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) una Nota Informativa Importante (NII) che raccomanda di non utilizzare il farmaco Defitelio® (defibrotide) come profilassi della malattia veno-occlusiva (VOD) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche (TCSE) [1].

La VOD è una condizione rara e pericolosa per la vita che colpisce circa il 20% dei pazienti che ricevono TCSE.  Clinicamente contraddistinta da aumento della bilirubina sierica, epatomegalia, ritenzione di liquidi e aumento di peso, i meccanismi fisiopatologici della VOD sono di origine vascolare complessa e includono danni a carico di sinusoidi e venule epatiche, che a seguito di deposizione di piastrine e successiva fibrosi risultano occlusi. Tipicamente, i casi di VOD da lievi a moderati sono autolimitanti e si risolvono con un trattamento minimo; tuttavia, i casi gravi sono associati a insufficienza epatica, sindrome epatorenale e insufficienza multiorgano, con un tasso di mortalità fino all'84% [2]. Tale condizione è trattabile con defibrotide, approvato in circostanze eccezionali nel 2013 con il nome commerciale di Defitelio® per il trattamento della VOD epatica severa dopo TCSE.
Defibrotide è dunque una miscela di oligonucleotidi con azione antitrombotica, fibrinolitica, antiadesiva e antinfiammatoria, indicato in adulti, adolescenti, bambini e lattanti oltre 1 mese di età. Sebbene l’esatto meccanismo d’azione di tale farmaco non è stato ancora pienamente spiegato, esso risulta essere multifattoriale, riducendo principalmente l’iperattivazione delle cellule endoteliali, modulando l’omeostasi endoteliale e ripristinando l’equilibrio trombo-fibrinolitico. Il profilo di sicurezza di tale farmaco è caratterizzato principalmente dal possibile rischio di ipotensione e emorragia (ad es. emorragia gastrointestinale, polmonare ed epistassi). In particolare, defibrotide aumenta il rischio di emorragie ed il trattamento deve essere sospeso o interrotto se si verificano emorragie significative.
L’efficacia e la sicurezza del defibrotide per il trattamento della VOD sono state confermate anche in contesto di real-life, secondo i risultati del registro europeo EMBT PASS, presentati ad un recente congresso dell'American Society of Hematology (ASH) nel 2020 [3]. Defibrotide è stato anche valutato per la prevenzione della VOD nell’ambito dello studio 15-007, a cui fa riferimento la NNI.

In particolare, tale studio, finalizzato a valutare l’efficacia di defibrotide in associazione alla migliore cura di supporto (BSC) rispetto alla sola BSC come profilassi della VOD dopo TCSE, è stato interrotto, in quanto l’endpoint primario di efficacia (sopravvivenza in assenza di VOD entro il giorno +30 dopo TCSE) non è stato soddisfatto. Infatti, non sono emerse differenze significative tra defibrotide più BSC e la sola BSC in termini di sopravvivenza libera da VOD entro il giorno +30 dopo TCSE (66,8% per defibrotide più BSC vs 72,5% con sola BSC).

Inoltre, relativamente al profilo di sicurezza, nell'ambito di tale studio è emerso che il 40,9% dei pazienti nel gruppo defibrotide più BSC vs il 35,1% di quelli nel gruppo della sola BSC hanno manifestato gravi eventi avversi associati al trattamento. Infine, i decessi sono stati pari al 5,7% (10 su 190) nel gruppo defibrotide più BSC rispetto al 2,9% (5 su 182) riscontrato in quello trattato con la sola BSC .

Alla luce di questi risultati e del profilo di sicurezza, nella NII si raccomanda di non utilizzare Defitelio® come profilassi della VOD.

Bibliografia

1.      https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1622129/2022.06.13_NII_Defitelio_IT.pdf

2.      Baker DE, Demaris K. Defibrotide. Hosp Farm . 2016;51(10):847-854. doi:10.1310/hpj5110-847

3.      F. Locatelli, et al. Treatment Duration, Symptom Resolution, and Survival in Defibrotide-Treated Patients with Veno-Occlusive Disease/Sinusoidal Obstruction Syndrome after Hematopoietic Cell Transplantation: Analysis of a Multinational, Prospective, Observational Registry Study. ASH 2020; abstract 138. Blood (2020) 136 (Supplement 1): 32–33.

   

  

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