EMERGENZA COVID-19: EMA raccomanda l’autorizzazione degli anticorpi monoclonali Ronapreve e Regkirona – stato dell’arte dei trattamenti disponibili
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In data 12 novembre 2021, in seguito al parere positivo del Comitato per i Medicinali per uso umano (CHMP) di EMA, la Commissione europea ha rilasciato l’autorizzazione all’immissione in commercio per gli anticorpi monoclonali Ronapreve (casirivimab/imdevimab) e Regkirona (regdanvimab) per il trattamento di COVID-19. I due farmaci sono, quindi, ora autorizzati nei paesi membri dell’UE [1].
Ronapreve è stato autorizzato:
- per il trattamento di COVID-19 negli adulti e negli adolescenti (a partire dai 12 anni di età e di peso di almeno 40 chilogrammi) che non necessitano di ossigeno supplementare e che sono ad aumentato rischio di malattia grave. Deve essere somministrato entro 7 giorni dallo sviluppo dei sintomi di COVID-19, come trattamento singolo mediante infusione (flebo) endovena o mediante iniezione sottocutanea. La dose raccomandata è di 600 mg di casirivimab e 600 mg di imdevimab.
- per la prevenzione di COVID-19 in adulti e adolescenti (a 12 anni e che pesano almeno 40 kg). In caso di contatto con una persona con COVID-19, deve essere somministrato il prima possibile dopo il contatto. Ronapreve può anche essere somministrato per prevenire COVID-19 quando non si è verificato alcun contatto. In questi casi, dopo una dose iniziale di 600 mg di casirivimab e 600 mg di imdevimab, può essere somministrata una dose di 300 mg di casirivimab e 300 mg di imdevimab ogni quattro settimane fino a quando la prevenzione non è più necessaria [2].
Regkirona è stato autorizzato per il trattamento di adulti con COVID-19 che non necessitano di supplemento di ossigeno e che sono anche ad aumentato rischio di malattia grave. Regkirona viene somministrato come singola infusione (flebo) endovena entro 7 giorni dall’inizio dei sintomi di COVID-19; la dose dipende dal peso corporeo del paziente. [3]
Entrambi i medicinali possono essere dispensati con prescrizione medica e somministrati in strutture sanitarie dove i pazienti possono essere adeguatamente monitorati e gestiti nel caso in cui sviluppino gravi reazioni allergiche, inclusa l’anafilassi.
Si tratta di proteine progettate per attaccarsi a un bersaglio specifico, in questo caso la proteina spike di SARS-CoV-2, che il virus utilizza per entrare nelle cellule umane.
Ronapreve e Regkirona sono i primi medicinali a base di anticorpi monoclonali a ricevere un parere positivo dal CHMP per COVID-19 e si aggiungono all’antivirale Veklury (remdesivir) che è stato raccomandato per l’autorizzazione nel giugno 2020. Il parere positivo del CHMP deriva dall’analisi di diversi studi: alcuni dimostrano che il trattamento con Ronapreve o Regkirona riduce in maniera significativa l'ospedalizzazione e i decessi nei pazienti affetti da COVID-19 a rischio di malattia grave. Un altro studio ha, inoltre, dimostrato i benefici di Ronapreve per la prevenzione di COVID-19 nelle persone che hanno avuto uno stretto contatto con un membro della famiglia infetto: il farmaco è risultato efficace nel prevenire l’infezione e lo sviluppo di sintomi dopo il contatto. Il profilo di sicurezza di entrambi i medicinali è risultato, dunque, favorevole con un piccolo numero di reazioni correlate all'infusione e il CHMP ha concluso che i benefici sono superiori ai loro rischi per gli usi approvati.
Attualmente, lo stato dell'arte dei trattamenti per COVID-19 presi in esame da EMA sono:
- la combinazione di anticorpi monoclonali tixagevimab/cilgavimab, sviluppata da Astrazeneca, e l’antivirale per uso orale molnupiravir, della Merck Sharp & Dohme in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics, sottoposti a rolling review;
- i medicinali Olumiant (baricitinib), Kineret (anakinra) e RoActemra (tocilizumab), già autorizzati per altre indicazioni in EU e l'anticopro monoclonale Xevudy (sotrovimab), in attesa della decisione di autorizzazione all'immission in commercio;
- l’antivirale per uso orale Paxlovid (PF-07321332/ritonavir), sviluppato da Pfizer, in revisione dal CHMP, ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 3, del Regolamento (CE) n. 726/2004, che fornirà raccomandazioni a livello dell’UE nel più breve tempo possibile in modo da fornire un supporto per le autorità nazionali che vogliono prendere decisioni basate sull'evidenza sull’uso precoce del medicinale; nel frattempo, si prevede che inizierà una più completa rolling review, prima di una possibile domanda di autorizzazione all’immissione in commercio.
In Italia, a partire dal 2 Aprile, con Decreto del Ministro della salute del 6 febbraio 2021 (GU n. 32 del 08/02/2021), e con Decreto del 12 luglio 2021 (GU n 180 del 29/07/2021), l’AIFA aveva già autorizzato la distribuzione temporanea delle combinazioni casirivimab/imdevimab e bamlanivimab/etesevimab e dell’anticorpo monoclonale sotrovimab, sulla base delle raccomandazioni fornite dal CHMP dopo le revisioni ai sensi del suddetto articolo (5, comma 3, Reg. CE n. 726/2004), in attesa di autorizzazione da parte di EMA.
Al 12/11/2021, l’Ufficio Registri di Monitoraggio di AIFA ha pubblicato 32 report settimanali sul monitoraggio dell’uso degli anticorpi monoclonali in Italia, da cui si evidenziano un follow-up di 239 giorni per la combinazione bamlanivimab/etesevimab (Eli-Lilly) e di 233 giorni per casirivimab/imdevimab (Regeneron/Roche). Il sotrovimab al momento non è ancora disponibile alle strutture del SSN.
Bibliografia
1. Treatments authorised in the European Union (EU) to treat COVID-19, following evaluation by the European Medicines Agency (EMA). Disponibile al link: https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/overview/public-health-threats/coronavirus-disease-covid-19/treatments-vaccines/treatments-covid-19/covid-19-treatments-authorised
2. Ronapreve: EPAR. Disponibile al link: https://www.ema.europa.eu/en/medicines/human/EPAR/ronapreve
3. Regkirona EPAR. Disponibile al link: https://www.ema.europa.eu/en/medicines/human/EPAR/regkirona