EMERGENZA COVID-19: AIFA pubblica l’ottavo report sulla sicurezza dei vaccini

In data 10 Settembre 2021, è stato pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco l’ottavo report sulle attività di sorveglianza dei vaccini anti-COVID-19 autorizzati in Italia e somministrati tra il 27/12/2020 e il 26/08/2021 [1].

Nel periodo di analisi, sono state riportate nel database italiano di farmacovigilanza (Rete Nazionale di Farmacovigilanza-RNF) 91.360 segnalazioni di reazioni avverse a vaccino anti-COVID-19 su un totale di 76.509.846 dosi somministrate (71% Comirnaty; 16% Vaxzevria; 11% Spikevax e 1% Vaccino Janssen). Indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata, sono state inserite 119 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate confermando un andamento stabile nel tempo.

L’età media delle persone che hanno manifestato un evento avverso è 48,3 anni (età mediana 48 anni); il tasso di segnalazione è maggiore nelle fasce di età comprese tra i 20 e 60 anni, per poi diminuire nelle fasce d’età più avanzate. Relativamente alle segnalazioni di reazione avversa nella fascia di età 12-19 anni sono state inserite 838 segnalazioni di sospetto evento avverso con un tasso di segnalazione di 22 eventi avversi ogni 100.000 dosi somministrate (645 segnalazioni dopo la 1a dose, con un tasso di segnalazione di 26 eventi avversi ogni 100.000 dosi somministrate, e 193 segnalazioni dopo la 2a dose, con un tasso di segnalazione di 15 eventi avversi ogni 100.000 dosi somministrate).

Nel periodo in esame, le segnalazioni in oggetto sono riferite prevalentemente al genere femminile (72%, tasso di segnalazione 164/100.000 dosi somministrate) rispetto al maschile (27%, tasso di segnalazione 69/100.000). Tale andamento è osservabile anche negli altri Paesi europei. Questa differenza si mantiene pressoché costante nelle varie classi di età.

Inoltre, dall’analisi dei dati, si evidenzia che circa il 72% delle segnalazioni proviene da operatori sanitari, prevalentemente medici e farmacisti, mentre circa il 27% da paziente/cittadino, con un modesto incremento rispetto ai mesi precedenti. Il 96% circa di queste segnalazioni è di tipo spontaneo.

Come riportato nei precedenti Rapporti, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (80% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente l’evento si è verificato oltre le 48 ore successive.

La maggior parte degli eventi avversi segnalati fino al 26/08/2021 sono classificati come non gravi (86,1%) corrispondenti a un tasso di segnalazione di 103/100.000 dosi somministrate, mentre il 13,8% ad eventi avversi gravi, delle segnalazioni riportava un evento grave (tasso di segnalazione 13/100.000), indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata (prima o seconda dose) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione (la gravità non è riportata nello 0,1% delle segnalazioni).

Come già riportato nei precedenti Rapporti, anche gli eventi avversi gravi segnalati si verificano soprattutto nelle prime 48 ore dopo la vaccinazione (circa il 53% dei casi), mentre più raramente si osservano nelle settimane successive (circa il 41% dei casi).

La maggior parte delle segnalazioni gravi sono classificate come “altra condizione clinicamente rilevante”, ovvero hanno allertato il soggetto e/o il segnalatore senza determinare un intervento specifico in ambiente ospedaliero. Nella figura 6 è riportata la distribuzione delle segnalazioni per gravità, con il dettaglio del criterio di gravità per le reazioni gravi relative a tutti i vaccini.

Al fine di determinare la probabilità con cui un vaccino e un evento temporalmente associato siano legati da un rapporto di causalità, è in corso a livello europeo la valutazione del ruolo causale dei vaccini nelle segnalazioni gravi in base alle evidenze disponibili. Al 26/08/2021, il nesso di causalità secondo l’algoritmo dell’OMS è stato inserito nel 74% (9.324/12.600) delle segnalazioni di eventi avversi gravi, indipendentemente dall’esito ed è risultato correlabile alla vaccinazione nel 42% di tutte le segnalazioni gravi valutate (3.909/9.324), indeterminato nel 35% (3.302/9.324) e non correlabile nel 20% (1.845/9.324). Il 3% (268/9.324) delle segnalazioni valutate è inclassificabile, per mancanza di informazioni sufficienti.

Relativamente al tipo di evento, le sospette reazioni avverse sono state raggruppate in base alla Classificazione per Organi e Sistemi (System Organ Class-SOC) e sono risultate distribuite uniformemente tra i quattro vaccini. Gli eventi avversi maggiormente segnalati sono relativi alla SOC “Patologie generali e condizioni relative alla sede di iniezione” (soprattutto reazioni nel sito di inoculazione, febbre e stanchezza/astenia), seguiti da quelli appartenenti alle “Patologie del sistema nervoso” (cefalea, parestesie), “Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo” (mialgie, artralgie e dolore muscoloscheletrico) e “Patologie gastrointestinali” (nausea, vomito e diarrea). Per Spikevax, sono stati segnalati più frequentemente anche eritema, rossore e reazioni orticarioidi, afferenti alla SOC “Patologie della cute e del sottocutaneo” mentre più raramente gli eventi gastrointestinali (essenzialmente nausea e vomito). Inoltre, per il vaccino Vaxzevria, sono state inserite nella RNF 55 segnalazioni di sospetta trombosi venosa cerebrale e/o trombosi venosa in sede atipica con o senza piastrinopenia, manifestatesi dopo la somministrazione della prima dose in persone di età inferiore ai 65 anni.

I tassi di segnalazione degli eventi gravi dei singoli vaccini sono 13 (Comirnaty), 14 (Spikevax), 15 (Vaxzevria) e 19 (Janssen) ogni 100.000 dosi somministrate.

Nel periodo in esame, relativamente alla distribuzione per numero di dose, circa il 45% del totale delle dosi somministrate è stato utilizzato per completare il ciclo vaccinale (seconde dosi), prevalentemente con il vaccino Comirnaty. Non sono state osservate sostanziali differenze dei tassi di segnalazione fra la 1a e la 2a dose dei vaccini Comirnaty e Spikevax, che risultano in linea con il tasso cumulativo. Per il vaccino Vaxzevria, invece, il tasso di segnalazione relativo alla 2a dose è significativamente inferiore a quello relativo alla 1a dose, verosimilmente in relazione alla maggiore distanza tra prima e seconda dose di Vaxzevria rispetto ad altri vaccini, sia da un minor numero di eventi avversi associati alla seconda dose di questo vaccino.

Nel periodo d’analisi, inoltre sono stati riportati 555 casi con esito fatale dopo vaccinazione COVID-19, per un tasso di segnalazione pari a 0,73/100.000 dosi somministrate, relativi principalmente a soggetti di genere maschile (50,8%) e con un’età media di 76 anni.

Il tasso di segnalazione di eventi fatali a seguito della vaccinazione con Comirnaty è risultato più basso, nonostante sia il vaccino con il maggior numero assoluto di segnalazioni di decessi (n= 345; 0,64/100.000 dosi), seguito da Vaxzevria (n= 94; 0,78/100.000), Spikevax (n= 92; 1,05/100.000) e, in ultimo, da Janssen con il tasso più alto (1,68/100.000), a fronte del basso numero assoluto di segnalazioni (n=24).

Il differente tasso di segnalazione di eventi con esito fatale è in larga parte dipendente dal diverso target di popolazione esposta ai singoli vaccini. I casi corredati di informazioni dettagliate e complete riportano cause alternative al vaccino, in particolare complicanze di patologie intercorrenti o pregresse, in soggetti con fragilità cliniche e politerapia, che rendono complessa la valutazione della causa di morte e del rapporto di causalità. L’applicazione dell’algoritmo dell’OMS (396 casi ad esito fatale valutati su 555 segnalati) ha evidenziato per il 58,8% dei casi un nesso di causalità non correlabile, per il 32,6% un nesso di causalità indeterminato, mentre per il 5,3% un nesso di causalità inclassificabile per mancanza di informazioni necessarie all’applicazione dell’algoritmo Soltanto in 14 casi, il decesso è risultato correlabile al vaccino.


Bibliografia

1. https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_8.pdf

   

  

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