EMERGENZA COVID-19: AIFA pubblica il quinto report sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19
- Dettagli
- Categoria principale: Notizie
In data 10 Giugno 2021, è stato pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco il quinto report sulle attività di vaccinovigilanza relative ai vaccini anti-COVID-19 autorizzati in Italia, Comirnaty, prodotto da Pfizer/BioNTech, Vaxzevria, commercializzato da AstraZeneca, Vaccino Moderna, prodotto da Moderna e Vaccino Janssen, prodotto dalla Johnson&Johnson, e somministrati tra il 27/12/2020 e il 26/05/2021 [1].
Nel periodo di analisi, sono state riportate nel database italiano di farmacovigilanza (Rete Nazionale di Farmacovigilanza - RNF) 66.258 segnalazioni di reazioni avverse a vaccino anti-COVID-19 (n=47.631, 71,8% Comirnaty; n=15.878, 24% Vaxzevria; n=2.564, 3,9 % Vaccino Moderna; n=171, 0,3% Vaccino Janssen) su un totale di 32.429.611 dosi somministrate (n=22.285.723, 68,7% Comirnaty; n=6.739.596, 20,8% Vaxzevria; n=2.901.137, 9% Vaccino Moderna e n=503.155, 1,5% Vaccino Janssen). Indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata, sono state inserite 204 segnalazioni ogni 100.000 vaccini effettuati [2].
Il maggior numero di segnalazioni riguarda il vaccino Pfizer/BioNTech Comirnaty (71,8%) seguito dal vaccino Vaxzevria (24%) e il vaccino Moderna (3,9%), mentre il vaccino Janssen risulta poco segnalato - ancora poco utilizzato (0,3%).
Come già descritto nel report precedente [3], si registra un incremento del numero di segnalazioni di minor entità (+18%) rispetto al considerevole aumento del numero di somministrazioni (+78%), che ha evidenziato un effetto plateau, attribuibile verosimilmente alle maggiori conoscenze del profilo di sicurezza dei vaccini.
L’età media delle persone che hanno manifestato un evento avverso è 48 anni; il tasso di segnalazione è maggiore e relativamente costante nelle fasce di età più giovani (fino a 60 anni), per poi diminuire nelle fasce d’età più avanzate, in linea con quanto riportato negli studi clinici pre-autorizzativi. Complessivamente, sono state riportate 11 segnalazioni relative a 9 neonati, con età tra i 20 giorni e i 18 mesi, allattati da madri vaccinate. Gli eventi avversi riportati, di natura lieve, si sono risolti completamente o sono miglioranti al momento della segnalazione. In due di questi casi, la sintomatologia (irritabilità e inappetenza o pianto e nervosismo) è stata riportata sia dopo la prima che dopo la seconda dose della somministrazione del vaccino nella mamma in allattamento.
Nel periodo in esame le segnalazioni in oggetto sono riferite prevalentemente al genere femminile (74%, tasso di segnalazione 272/100.000 dosi somministrate) rispetto al maschile (25%, tasso di segnalazione 116/100.000). Tale andamento è osservabile anche negli altri Paesi europei. La differenza di genere è solo in minima parte attribuibile a una diversa esposizione ai vaccini e necessita di essere ulteriormente approfondita in relazione a eventuali fattori psico-sociali (maggiore predisposizione delle donne alla segnalazione) o biologici (diversa predisposizione alle reazioni avverse). Inoltre, dall’analisi dei dati, si evidenzia che circa l’80% delle segnalazioni proviene da operatori sanitari, prevalentemente medici (42%) e farmacisti (21%), mentre circa il 20% da paziente/cittadino. Il 97% circa di queste segnalazioni è di tipo spontaneo.
Come riportato nei precedenti Rapporti, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (83% circa) nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente l’evento si è verificato oltre le 48 ore successive.
La maggior parte degli eventi avversi segnalati fino al 26/05/2021 sono classificati come non gravi (89,4%) corrispondenti a un tasso di segnalazione di 183/100.000 dosi somministrate, mentre il 10,4% delle segnalazioni riportava un evento grave (tasso di segnalazione 21/100.000), principalmente indicato come “altra condizione clinicamente rilevante” (6,5%). Nello 0,5% dei casi gravi l’evento ha messo in pericolo la vita e nello 0,5% ha provocato il decesso. Inoltre, nella maggior parte dei casi, le reazioni avverse hanno avuto un esito favorevole, ovvero si sono risolte completamente o la sintomatologia è migliorata.
La valutazione del ruolo causale dei vaccini nelle segnalazioni gravi, per determinare la probabilità con cui un vaccino e un evento temporalmente associato siano legati da un rapporto di causalità in base alle prove disponibili, è attualmente in corso a livello europeo. Al 26/05/2021, il nesso di causalità secondo l’algoritmo redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS (World Health Organization - WHO) è stato inserito nel 74% delle segnalazioni di eventi avversi gravi (5.087/6.891). Complessivamente, il 49% di tutte le segnalazioni gravi valutate (2.477/5.087) è correlabile alla vaccinazione, il 32% (1.617/5.087) è indeterminato, il 17% (877/5.087) è non correlabile e il 2% (116/5.087) inclassificabile.
Relativamente al tipo di evento, le reazioni avverse sono state raggruppate in base alla Classificazione per Organi e Sistemi (System Organ Class-SOC). Nel periodo in esame, per quanto riguarda il vaccino Comirnaty, il 33% dei casi segnalati ha manifestato eventi appartenenti alla SOC “Patologie generali e condizioni relative alla sede di iniezione”, in particolare febbre, dolore in sede di iniezione, stanchezza/astenia, brividi e malessere generale, il 18% disturbi compresi tra le “Patologie del sistema nervoso”, quali cefalea, parestesie agli arti e sonnolenza, il 17% reazioni che rientrano in “Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo” quali mialgie, artralgie e dolore muscoloscheletrico e il 9% eventi quali e nausea, diarrea e vomito, afferenti alle “Patologie gastrointestinali”. Una distribuzione simile degli eventi è stata riportata anche per il Vaccino Moderna (40% “Patologie generali e condizioni relative alla sede di iniezione”, 35% “Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo”, 32% “Patologie del sistema nervoso” e 25% “Patologie gastrointestinali”). Inoltre, è stata evidenziata una distribuzione simile per il vaccino Vaxzevria (39% “Patologie generali e condizioni relative alla sede di iniezione”, 32% “Patologie del sistema nervoso” e 16% “Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo”) e per il vaccino Jannsen (34% “Patologie generali e condizioni relative alla sede di iniezione”, 18% “Patologie del sistema nervoso” e 12,5% “Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo”).
Per tutti i vaccini le reazioni avverse gravi correlabili più frequentemente segnalate configurano un quadro di sindrome simil-influenzale con sintomatologia intensa, più frequente dopo la seconda dose dei vaccini a mRNA e dopo la prima dose di Vaxzevria. Il tasso di segnalazione delle trombosi venose intracraniche e in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria è in linea con quanto osservato a livello europeo (1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate, nessun caso dopo seconda dose), prevalentemente in persone con meno di 60 anni.
I tassi di segnalazione degli eventi gravi dei singoli vaccini sono 18 (Comirnaty), 13 (Moderna), 36 (Vaxzevria) e 4,6 (Janssen) ogni 100.000 dosi somministrate. La distanza temporale fra la somministrazione del vaccino e la comparsa degli eventi avversi gravi segue un andamento simile a quanto riportato per tutte le segnalazioni ricevute.
Nel periodo in esame, relativamente alla distribuzione per numero di dose, circa il 32% del totale delle dosi somministrate è stato utilizzato per completare il ciclo vaccinale (seconde dosi), prevalentemente con il vaccino Comirnaty. Non sono state osservate sostanziali differenze dei tassi di segnalazione fra la 1° e la 2° dose dei vaccini Comirnaty e Moderna, che risultano in linea con il tasso cumulativo. Per il vaccino Vaxzevria, invece, il tasso di segnalazione relativo alla 2° dose è significativamente inferiore a quello relativo alla 1° dose, verosimilmente in relazione al minor numero di seconde dosi somministrate di questo vaccino alla data del 26/05/2021.
Infine, sono stati riportati nel periodo d’analisi 328 casi con esito fatale dopo vaccinazione COVID-19, per un tasso di segnalazione pari a 1/100.000 dosi somministrate, relativi principalmente a soggetti di genere femminile (53,4%) e con un’età media di 78,6 anni. La maggior parte delle segnalazioni (n=213, tasso per 100.000 dosi: 0,96) era riferita a Comirnaty, seguito da Vaccino Moderna (n=58, 1,99), Vaxzevria (n=53, 0,79) e Janssen (n=4, 0,79).
Il differente tasso di segnalazione di eventi con esito fatale è in larga parte dipendente dal diverso target di popolazione esposta ai singoli vaccini. I tassi sono in diminuzione per i tre vaccini già in uso rispetto alla precedente analisi, così come il tasso globale. I casi corredati di informazioni dettagliate e complete riportano cause alternative al vaccino, in particolare complicanze di patologie intercorrenti o pregresse, in soggetti con fragilità cliniche e politerapia, che rendono complessa la valutazione della causa di morte e del rapporto di causalità.
L’applicazione dell’algoritmo dell’OMS ha evidenziato per il 57,8% dei casi un nesso di causalità non correlabile, per il 36,9% un nesso di causalità indeterminato, mentre per il 3,6% un nesso di causalità inclassificabile per mancanza di informazioni necessarie all’applicazione dell’algoritmo Soltanto in quattro casi (1,8% del totale), la causalità è risultata correlabile.
Bibliografia
1. Agenzia Italiana del Farmaco. Farmacovigilanza su vaccini COVID-19. Disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanza-vaccini-covid-19
2. Agenzia Italiana del Farmaco. Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 - Rapporto numero 5 - Periodo dal 27/12/2020 al 26/05/2021. Disponibile al link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_5.pdf
3. CRFV Regione Campania.EMERGENZA COVID-19: AIFA pubblica il quarto report sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19. Disponibile al link: