Cosmetovigilanza

LA TOLLERENZA DEI PRODOTTI PER LA CURA DELLA PELLE NEI NEONATI SANI NATI AL TERMINE DELLA GESTAZIONE.

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia, Università di Napoli Federico II.

In un articolo pubblicato su Clinical, Cosmetic and Investigational Dermatology gli Autori Laura Ellen Iarkowski, Neena K Tierney e Paul Horowitz hanno esposto i risultati di una valutazione sulla tolleranza cutanea di alcuni prodotti cosmetici per bambini, condotta su neonati sani, nati al termine della gestazione. Di seguito riportiamo l’abstract.

Scopo dello studio: Valutare la tolleranza di un detergente per bambini e di una lozione (entrambi leggermente profumati) utilizzati in neonati sani, nati al regolare termine della gestazione.
Materiali e metodo utilizzati: Ventisei coppie madre-figlio sono state selezionate e sono state sottoposte per sei settimane ad uno studio non randomizzato per controllare l’uso di alcuni prodotti. Tale studio è stato condotto presso una clinica pediatrica e presso le abitazioni materne. Dalla prima alla sesta settimana, i neonati sono stati lavati dalle madri con acqua e il detergente da testare. Dalla prima alla terza settimana, le madri hanno applicato la lozione da testare sulla pelle dei bambini immediatamente dopo il bagnetto, da una a tre volte al giorno, nei giorni in cui facevano il bagnetto e anche nei giorni in cui non lo facevano. Dalla quarta alla sesta settimana la lozione non è stata applicata. Al termine della terza e della sesta settimana è stata valutata la condizione delle pelle dei bambini o delle madri, o di entrambi.
Risultati ottenuti: Delle ventisei coppie selezionate solo ventitre hanno completato lo studio. L’età media dei neonati partecipanti era di 17,4 giorni (età compresa tra i 13 e i 28 giorni). Le osservazioni dei pediatri non hanno rilevato segni di irritazione, eritema o secchezza e nessuna differenza significativa di tali parametri rispetto a quelli previsti dallo studio. La morbidezza, l’idratazione e tutte le altre condizioni della pelle erano molto buone all’inizio dello studio e sono rimaste tali o hanno avuto solo piccole modifiche durante il suo svolgimento. Le madri hanno riportato, tra la terza e la sesta settimana, una serie di miglioramenti delle condizioni della pelle delle braccia e delle gambe rispetto alla condizione iniziale. Solo 4 soggetti (15,4%) hanno riportato esperienze di eventi avversi. Di tali soggetti tre hanno avuto una manifestazione che non risultava correlata al prodotto, mentre per il quarto soggetto non è stato possibile determinare la causa dell’evento avverso.
Conclusioni dello studio: L’uso di un detergente leggermente profumato associato o meno all’uso di una lozione per bambini leggermente profumata è ben tollerato nei neonati e dà benefici osservati sia dai pediatri che dalle madri.

RAPEX: PROVVEDIMENTI RELATIVI AL RISCHIO CHIMICO, ADOTTATI NEL MESE DI OTTOBRE-NOVEMBRE 2013 SULLA SICUREZZA D’USO DEI PRODOTTI COSMETICI.

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia (ex Dip.to di Farmacologia Sperimentale), Università di Napoli Federico II.


RISCHIO CHIMICO


IDROCARBURI AROMATICI POLICICLICI (PAH)

Una segnalazione dalla Germania pervenuta nella 43a settimana (ottobre):

 inchiostro per tatuaggi, prodotto negli Stati Uniti, chiamato “Triple Black” (Lotto: 087, partita numero: 02; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene; data di scadenza: 04/2014) dell’Eternal Ink. Il prodotto consisteva in un inchiostro per tatuaggi di colore nero, contenuto in una bottiglia di plastica (30 ml), fornita di tappo a vite. Il prodotto presentava un rischio chimico poiché conteneva una concentrazione di 3,4 mg/kg d’idrocarburi aromatici policiclici (PAH). Secondo la Risoluzione sui requisiti e i criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente ResAP (2008), in un inchiostro per tatuaggi i livelli d’idrocarburi aromatici policiclici non dovrebbero superare lo 0,5 mg/kg. Il prodotto è stato ritirato dal mercato.

Due segnalazioni dalla Germania pervenute nella 44a settimana (novembre):

 inchiostro per tatuaggi, prodotto negli Stati Uniti, chiamato “Lining Black” (Lotto: E01, partita numero: 024; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene; data di scadenza: 01/2016) dell’Eternal Ink. Il prodotto consisteva in un inchiostro per tatuaggi di colore nero, contenuto in una bottiglia di plastica (30 ml). Il prodotto presentava un rischio chimico poiché conteneva una concentrazione di 4,8 mg/kg di naftalene. Secondo la Risoluzione sui requisiti e i criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente ResAP (2008)1, in un inchiostro per tatuaggi, il naftalene che appartiene agli idrocarburi aromatici policiclici, non dovrebbe superare lo 0,5 mg/kg. Il prodotto è stato ritirato dal mercato.

 inchiostro per tatuaggi, prodotto negli Stati Uniti, chiamato “Lining Black” (Lotto: 321, partita numero: 01; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene; data di scadenza: 11/2015) dell’Eternal Ink. Il prodotto consisteva in un inchiostro per tatuaggi di colore nero, contenuto in una bottiglia di plastica (30 ml). Il prodotto presentava un rischio chimico poiché conteneva idrocarburi aromatici policiclici (PAH), di cui il 4,4 mg/kg di naftalene. Secondo la Risoluzione sui requisiti e i criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente ResAP (2008), in un inchiostro per tatuaggi i livelli d’idrocarburi aromatici policiclici non dovrebbero superare lo 0,5 ppm. Il prodotto è stato ritirato dal mercato.


MERCURIO

Nove segnalazioni dalla Norvegia pervenute nella 44a settimana (novembre):

 schiarente per la pelle, prodotto in Cina, chiamato “Olive Quickacting Whitener & Speckle Remover Package” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: sconosciuto; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Pan Yu. Il prodotto era contenuto in una scatola verde con disegni di olive e la parola “olive” scritta in caratteri di colore bianco. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 8600 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 schiarente per la pelle di origine sconosciuta, chiamato “Ginseng cream” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: 0040310/0010101; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Qian Mei. Il prodotto era contenuto in una scatola verde scuro con un disegno raffigurante una radice di ginseng. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 4300 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 schiarente per la pelle, prodotto in Cina, chiamato “Yimei Cream” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: sconosciuto; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Yimei. Il prodotto era contenuto in un vasetto, posto in una scatola bianca con una cornice verde e con un’immagine raffigurante una donna prima e dopo l’utilizzo della crema. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 1800 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 uno schiarente per la pelle di origine sconosciuta, chiamato “Green Tea Quickacting Whitener & Speckle Remover Package” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: sconosciuto; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Pan Yu. Il prodotto era contenuto in una scatola verde lucente con un disegno di foglie di tè e con un’immagine raffigurante una donna prima e dopo l’utilizzo della crema. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 3300 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 schiarente per la pelle, prodotto in Tailandia, chiamato “Whiten active anti-sport day and night cream” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: sconosciuto; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Pan Yu. Il prodotto consisteva in una crema da giorno e da notte, contenuta in una scatola di colore giallo/oro, con la scritta “Whiten skin” con caratteri di colore bianco e due immagini raffiguranti una donna prima e dopo l’utilizzo della crema. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 1800 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 schiarente per la pelle, prodotto in Cina, chiamato “Jiao Li cream” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: sconosciuto; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Jiao Li. Il prodotto era contenuto in una scatola blu, con caratteri cinesi di colore bianco e immagini raffiguranti una donna prima e dopo l’utilizzo della crema. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 5000 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 schiarente per la pelle, prodotto in Cina, chiamato “Whitening spot removing set - Skin Cera (Disoel Fleck White Milk)” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: sconosciuto; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Yimei. Il prodotto consisteva in un tubo e in un vasetto da crema di colore verde, entrambi erano contenuti in una scatola bianca con una cornice verde e l’immagine di una donna. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 1900 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 schiarente per la pelle di origine sconosciuta, chiamato “Qianli cream” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: sconosciuto; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Qianli. Il prodotto era contenuto in una scatola dorata con caratteri cinesi. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 2500 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 schiarente per la pelle, prodotto in Cina, chiamato “Garlic whitening spot removing set” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: sconosciuto; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Facing you. Il prodotto consisteva in un tubo bianco e verde e in un vasetto di colore verde, contenuti in una scatola verde, su cui vi era il nome del marchio e del prodotto scritti in arabo, la foto di una ragazza con una cerniera sul viso e l’immagine di un aglio. Esso presentava un rischio chimico poiché conteneva 4000 mg/kg di mercurio. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.


CONSERVANTI

Due segnalazioni dalla Germania pervenute nella 44a settimana (novembre):

 set da bagno, prodotto in Cina, chiamato “ "Sweetie" Eau de Toilette and Shower Gel” (Tipo/numero di modello: sconosciuto; codice a barre: 8715658008729; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Street Looks. Il prodotto consisteva in un set composto da una boccetta di eau de toilette (85 ml) e un tubetto di gel doccia (50 ml). Il prodotto (Shower gel) presentava un rischio chimico poiché conteneva fino a 46,8 mg/kg di una miscela di 5-cloro-2-metil-isotiazolin-3-one e 2-metil-isotiazolin-3-one, concentrazione superiore ai livelli consentiti (15 mg/kg), inoltre, l’etichetta non soddisfaceva i requisiti. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.

 set da bagno, prodotto in Cina, chiamato “Machismo Eau de Toilette and Machismo Shower Gel/Gel Douche” (Tipo/numero di modello: 8715658008767; codice a barre: 8715658008767; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene) della Street Looks. Il prodotto consisteva in un set composto da una bottiglia di profumo (Eau de toilette 85 ml) e un tubetto di gel doccia (50 ml). Il prodotto (Shower gel) presentava un rischio chimico poiché conteneva un’eccessiva concentrazione di conservanti, in quanto i valori di 5-cloro-2-metil-isotiazol-3(2H)-one ( 33,70 mg/kg) sono superiori rispetto ai livelli consentiti (15 mg/kg), e per di più l’etichetta non soddisfaceva i requisiti. Il prodotto non era, quindi, conforme al Regolamento sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009, e per questo è stato ritirato dal mercato.


COMPOSIZIONE CHIMICA DELLA TINTURA PER CAPELLI

Una segnalazione dalla Francia pervenuta nella 44a settimana (novembre):

 tintura per capelli, prodotta in Francia, chiamata “Inoa Ultra Blond” (Lotto: 052965894, codice a barre: 3474630470309; 53000000 Beauty/Personal Care/Hygiene; data di scadenza: 11/2015) della L’Oreal. Il prodotto consisteva in un tubo di crema colorante e in un ossidante. Il prodotto presentava un rischio chimico poiché la composizione chimica del prodotto potrebbe causare la rottura dei capelli e un’irritazione cutanea. Sono stati riportati 94 casi di rottura dei capelli e 30 casi di vari effetti cutanei (fastidio cutaneo o irritazione del cuoio capelluto). Il prodotto è stato ritirato dal mercato e vietata la sua commercializzazione.





DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO INDOTTA DA MELALEUCA ALTERNIFOLIA E DALL’ASCARIDOLO

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia (ex Dip.to di Farmacologia Sperimentale), Università di Napoli Federico II.

Riportiamo di seguito un articolo apparso su Contact Dermatitis (Contact Dermatitis 2013: 69, 187–189), di Wietske Andrea Christoffers, Brunhilde Blömeke, Pieter-Jan Coenraads e Marie-Louise Anna Schuttelaar relativo a due casi di dermatite allergica da contatto indotta dal Tea tree oil.

Il Tea tree oil (Melaleuca alternifolia, CAS no. 68647-73-4) è un olio prodotto per distillazione dalle foglie di Melaleuca alternifolia. In Australia, per secoli le popolazioni aborigene lo hanno utilizzato come antisettico e come medicinale alternativo a base di erbe, ma attualmente è un ingrediente sempre più presente nei prodotti cosmetici e in quelli casalinghi. Gli Autori riportano che esistono diverse evidenze relative a dermatiti allergiche da contatto indotte dal tea tree oil, ma che è ancora in discussione l’identità del componente sensibilizzante. L’articolo tratta di due casi di dermatite allergica da contatto indotta dal tea tree oil.
Il primo caso si riferisce a una donna di 50 anni, che si presentò presso il Dipartimento di Dermatologia, in cui alcuni degli Autori svolgono la propria professione di dermatologi, con una dermatite periorbitale, che aveva da anni. La paziente, al fine di verificare le cause degli episodi riportati, fu sottoposta a patch test eseguiti con serie di base europee ampliata su base locale, con la serie cosmetica, applicate con van der Bend® square chambers (Van der Bend BV, Brielle, The Netherlands), e fissate con Fixomull® Stretch (BSN Medical, Hamburg, Germany). La lettura dei test fu eseguita secondo i criteri dell’International Contact Dermatitis Research Group, non osservando alcuna reazione. Tuttavia, riportano gli Autori, sulla base di loro studi precedenti, alla serie cosmetica furono aggiunti l’ascaridolo (fornito dall’Institute of Pharmacology, University of Bonn, Germany; purezza al 99.8%) e il tea tree oil ossidato al 5%, (Chemotechnique Diagnostics, Vellinge, Sweden) e si ebbero, quindi, i seguenti risultati:
-tea tree oil ossidato 5% pet. giorno 3 ?; giorno 7 ?;
-ascaridole 1% pet. giorno 3 +; giorno 7 +;
-ascaridole 2% pet. giorno 3 +; giorno 7 +;
-ascaridole 5% pet. giorno 3 reazione irritativa che si presentava come un eritema ben delineato con croste gialle.
Poiché la paziente negava di aver utilizzato il tea tree oil puro, venne sollecitata a esaminare i prodotti cosmetici e casalinghi che utilizzava, aventi sulla confezione la dicitura “tea tree oil” o “melaleuca alternifolia”. Alla fine risultò che la paziente utilizzava un sapone avente come ingrediente il tea tree oil (Etos® cream soap; Etos, Beverwijk, The Netherlands), ed anche Eczefleur® cream (Bloem natuurproducten, Winschoten, The Netherlands), un rimedio a base di erbe, utilizzato per trattare la sua dermatite. La paziente smise di utilizzare Eczefleur® cream, e le venne prescritto pimecrolimus (Elidel®), che risolse la dermatite periorbitale.
Il secondo caso tratta di un uomo di 26 anni, che aveva sofferto di una dermatite periorbitale ed aveva una folliculitis barbae permanente. Il paziente fu sottoposto a patch test eseguiti con serie di base europee e con la serie cosmetica, riportando i seguenti risultati:
-tea tree oil ossidato 5% pet. giorno 3 ?; giorno 7 ?;
-ascaridole 1% pet. giorno 3 +; giorno 7 +;
-ascaridole 2% pet. giorno 3 +; giorno 7 +;
-ascaridole 5% pet. giorno 3 reazione irritativa che si presentava come un eritema che copriva l’area intera con infiltrazioni e poche papule; giorno 7 +;
Il tea tree oil, in questo caso, si rivelò presente come componente di un olio da barba: Williams® shaving oil (The David Somerset Skincare Company, UK). Il paziente lo sostituì con altro prodotto da barba e gli fu prescritto un unguento al tacrolimus (Protopic®), che risolse i suoi problemi cutanei.
Gli Autori, propongono, nella discussione, che l’Ascaridolo, terpene endoperossido che si può formare nel tea tree oil, (CAS no. 512-85-6), sia uno dei sensibilizzanti in esso presenti (2,3). Riportano, inoltre, che negli articoli pubblicati riguardanti la sensibilizzazione all’ascaridolo in cui erano descritte reazioni notevolmente positive, la concentrazione saggiata nei patch test variava dal 5 al 10% (2, 4, 5). Gli Autori aggiungono che in un loro precedente studio in cui l’ascaridolo era stato saggiato a concentrazioni dell’1% pet. e del 5% pet. veniva consigliata una concentrazione al 2% pet. [1]. Anche i risultati del patch test effettuati sui due pazienti, sottolineano gli Autori, supportano questo parere, poiché il primo caso sviluppò un’evidente reazione irritativa all’ascaridolo 5%, e una positività all’ascaridolo all’1% e al 2%. Gli Autori, evidenziano che nel loro studio precedente, non erano stati in grado di identificare nella maggior parte dei pazienti il responsabile della positività [1], identificato, infatti, in 1 (0,16%) dei 602 pazienti testati con ascaridolo all’1% e in 2 (1.39%) dei 144 pazienti testati con ascaridolo al 5%. Riportano, inoltre, che basandosi sulla letteratura, hanno creato una lista di prodotti contenenti tea tree oil che comprende sostanze ben note come shampoo, crema da giorno, e prodotti di aromaterapia, ma anche prodotti meno evidenti, come la crema per le scarpe e prodotti vermifughi per animali [3, 6]. Lo scopo della lista è di fornire ai pazienti la possibilità di controllare i prodotti presenti normalmente in cucina o in bagno contenenti tea tree oil o Melaleuca alternifolia.
In conclusione sottolineano che, sebbene necessari ulteriori studi sulla concentrazione di ascaridolo come componente sensibilizzante, presente nel tea tree oil, il loro lavoro ha messo in evidenza per la prima volta la possibilità che l’ascaridolo presente nel tea tree oil, anche a concentrazione relativamente basse possa agire da agente sensibilizzante.

Bibliografia:
1. Bakker C V, Blömeke B, Coenraads P J, Schuttelaar M L. Ascaridole, a sensitizing component of tea tree oil, patch tested at 1% and 5% in two series of patients. Contact Dermatitis 2011: 65: 240–241.
2. Hausen B M, Reichling J, Harkenthal M. Degradation products of monoterpenes are the sensitizing agents in tea tree oil. Am J Contact Dermat 1999: 10: 68–77.
3. Pirker C, Hausen B M, Uter W et al. Sensitization to tea tree oil in Germany and Austria. A multicenter study of the German Contact Dermatitis Group. J Dtsch Dermatol Ges 2003: 1: 629–634.
4. Hausen B M. Kontaktallergie auf Teebaumöl und Ascaridol. Akt Dermatol 1998: 24: 60–62.
5. Hausen B M. Evaluation of the main contact allergens in oxidized tea tree oil. Dermatitis 2004: 15: 213–214.
6. Rutherford T, Nixon R, Tam M, Tate B. Allergy to tea tree oil: retrospective review of 41 cases with positive patch tests over 4.5 years. Australas J Dermatol 2007: 48: 83–87.




AGENZIA NAZIONALE PORTOGHESE DEI MEDICINALI E DEI PRODOTTI SANITARI (INFARMED): RITIRO DI UN PRODOTTO COSMETICO.

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia (ex Dip.to di Farmacologia Sperimentale), Università di Napoli Federico II.

L’Agenzia Nazionale dei Medicinali e dei Prodotti Sanitari del Portogallo (INFARMED), che si occupa di monitorare, valutare e regolamentare tutte le attività riguardanti i medicinali e i prodotti sanitari per la tutela della salute pubblica, ha recentemente stabilito con la:

 Circolare Informativa N.º 178/CD/8.1.7 il ritiro dal mercato nazionale del prodotto cosmetico “Spazzola Progressiva – Fluido Gel extra”, lotto numero PR0208810, della Cláudia Pazzini. Infarmed ha attuato tale provvedimento, in seguito al rilevamento da parte dell’autorità competente italiana, in quanto il cosmetico presentava una massima concentrazione di formaldeide libera superiore a quella approvata nei prodotti cosmetici. Infarmed, inoltre, ha informato che non è possibile la vendita del prodotto con il numero di lotto PR0208810, e che i parrucchieri che detengono questo prodotto non devono utilizzarlo.

DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO INDOTTA DA GLYCOFILM® 1.5P CONTENUTO IN UNA CREMA ANTIRUGHE

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia (ex Dip.to di Farmacologia Sperimentale), Università di Napoli Federico II.

Riportiamo di seguito un articolo apparso su Contact Dermatitis (Contact Dermatitis 2013: 69, 186–187), di Caterina Foti, Paolo Romita, Stefania Guida, Annarita Antelmi e Domenico Bonamonte, relativo ad un caso particolare di dermatite allergica da contatto indotta dal Glycofilm® 1.5P.

L’articolo tratta il caso di una donna sana di 78 anni, che presentava lesioni eczematose a livello del viso, del collo e del tronco, insorte dopo circa due mesi dall’applicazione quotidiana di una crema antirughe. Dopo la manifestazione dell’evento, alla donna era stata prescritta la sospensione dell’utilizzo della crema ed un trattamento con corticosteroidi ad uso topico per 10 giorni (metilprednisolone aceponato). Un mese dopo la completa risoluzione della dermatite, fu sottoposta a patch test eseguiti con la serie di base (Euromedical ®, Calolziocorte, LC, Italia), della Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (SIDAPA), con la serie cosmetici, e con la crema antirughe. I patch test furono applicati sulla schiena, lasciati occlusi per 2 giorni con Finn Chambers® (diametro 8 mm; SmartPractice®, Phoenix, AZ, USA) su Scanpor® tape (Norgesplaster A/S, Vennesla, Norway).
La lettura dei test è stata eseguita secondo i criteri dell’International Contact Dermatitis Research Group, fornendo risultati eseguiti il D2 e il D4. Le letture hanno mostrato reazioni positive (+ +) alla colofonia e alla crema anti-rughe. Gli Autori, quindi, hanno sottolineato che sono stati eseguiti patch test con gli ingredienti della crema forniti dal produttore. I patch test hanno dato reazioni positive al Glycofilm® 1.5p (Solabia, Pantin, Francia), ad una soluzione acquosa contenente biosaccaride gomma-4 (CAS n. 283602-75-5) e al fenossietanolo sia il D2 che il D4, mentre hanno dato reazioni negative su dieci volontari sani sottoposti a patch test con Glycofilm ® 1.5p e con la crema antirughe.
Gli Autori sottolineano come il caso in questione sia il primo caso di dermatite allergica da contatto (DAC) causata da Glycofilm® 1.5p (peso molecolare medio di 2×106), un polisaccaride anionico, che è stato recentemente ottenuto da materiale vegetale attraverso tecniche biotecnologiche. Esso consiste in una struttura ramificata deacetilata con una sequenza saccaridica comprendente acido glucuronico, L-fucosio, e D-glucosio. Il Glycofilm ® 1.5p è conosciuto come un composto ben tollerato, e viene aggiunto ai cosmetici come soluzione acquosa per le sue proprietà idratanti e protettive. Gli Autori hanno riportato che nel caso sopra menzionato, la dermatite allergica da contatto è stata causata dal biosaccaride gomma-4, mentre il fenossietanolo, che viene aggiunto come conservante all’1,5%, da solo ha dato un risultato negativo ai test. Il paziente è risultato positivo anche alla colofonia, probabilmente per una vecchia sensibilizzazione. Gli Autori sottolineano infine come sia importante la collaborazione tra dermatologi e produttori, in quanto consente di saggiare tutti gli ingredienti presenti nei prodotti per utilizzo topico anche perché l’utilizzo di un numero crescente di sostanze, ottenute con tecniche molecolari, può condurre a nuovi allergeni, aventi la capacità di provocare dermatite allergica da contatto (1).

Bibliografia:
1. Mukherjee P K, Maity N, Nema N K, Sarkar B K. Bioactive compounds from natural resources against skin aging. Phytomedicine 2011: 19: 64–73.

   

  

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