Gli inibitori di pompa protonica aumentano il rischio di insorgenza di gastroenterite virale acuta durante il periodo invernale

L’aumento del rischio di infezioni enteriche batteriche acute in pazienti in terapia con inibitori di pompa protonica (IPP) è stato già documentato ma non è stato sufficientemente studiato il rischio di gastroenterite acuta di origine virale associata all’esposizione a questi farmaci, specialmente durante il periodo invernale in cui vi è un picco di diffusione dei virus enterici. Uno studio di coorte pubblicato su Jama Network Open [1] ha valutato la correlazione tra terapia cronica con IPP e l’insorgenza di gastroenterite acuta durante il periodo epidemico invernale della stagione 2015-2016, tramite l’analisi di un database di distribuzione di farmaci relativamente ad un ampio gruppo di farmacie comunitarie nella Francia continentale. Sono stati identificati 233.596 pazienti esposti alla terapia, ciascuno di quali abbinato a tre controlli non esposti (in totale sono stati inclusi 626.887 pazienti non esposti a terapia con IPP) in base all’anno di nascita, al sesso e alla farmacia dove si serviva solitamente. È stato osservato almeno un episodio epidemico di gastroenterite acuta nell’1,3% delle persone che avevano ricevuto la terapia e nello 0,7% dei non esposti. Il rischio relativo aggiustato (aRR) di insorgenza di gastroenterite durante il periodo in studio nei pazienti esposti a terapia con IPP è stato di 1,81 (IC 95%: 1,72-1,90) per tutte le età considerate; dall’analisi stratificata per fascia d’età è emerso un aumento del rischio all’aumentare dell’età e, pertanto, è stato misurato un RR di 1,66 (1,54-1,80) tra i pazienti di età compresa tra 45 e 64 anni, 2,19 (1,98-2,42) tra quelli di età compresa tra 65 e 74 anni e 1,98 (1,82-2,15) tra quelli di età pari o superiore a 75 anni.

I risultati ottenuti da questo studio sostengono l’ipotesi che l’uso di IPP è associato all’aumento del rischio di insorgenza di gastroenterite virale nei periodi di maggiore diffusione dei virus enterici dell’80% in più rispetto alla non esposizione; pertanto, sono necessari ulteriori studi per confermare tale associazione e per studiare i meccanismi fisiopatologici che la supportano.

Come suggerito in un editoriale di accompagnamento [2], «per i pazienti con un’indicazione documentata per l’uso di IPP, i medici devono assicurarsi che i benefici attesi siano bilanciati rispetto ai rischi della terapia e che venga utilizzata la dose efficace più bassa per la durata raccomandata più breve».


 


 

Bibliografia

1. Vilcu A, Sabatte L, Blanchon T, et al. Association Between Acute Gastroenteritis and Continuous Use of Proton Pump Inhibitors During Winter Periods of Highest Circulation of Enteric Viruses. JAMA Netw Open. 2019;2(11):e1916205. https://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2019.16205

2. Hayes KN, Nakhla NR, Tadrous M. Further Evidence to Monitor Long-term Proton Pump Inhibitor Use. JAMA Netw Open. 2019;2(11):e1916184. doi:https://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2019.16184

   

  

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