L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) pubblica un’analisi di sicurezza sui medicinali biosimilari.

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato un documento sulla sicurezza sui medicinali biosimilari.

Si definisce biosimilare un farmaco biologico, nella maggior parte dei casi biotecnologico, approvato dall’Agenzia Europea del Medicinali (EMA), attraverso un comparability exercise con il prodotto di riferimento. Il comparability exercise è una procedura sperimentale, richiesta a fini regolatori, per cui il prodotto biosimilare viene confrontato con il rispettivo originator da un punto di vista fisico-chimico (quality in termini regolatori, prevede la completa caratterizzazione fisico-chimica e biologica del prodotto), pre-clinico (test di tossicologia in vitro o studi su animali da laboratorio) e clinico (nella maggior parte dei casi con studi di Fase I e III sull’indicazione principale, usando hard-endpoints o endpoints surrogati).

Una volta che il comparability exercise si è concluso positivamente, è possibile affermare che vi è sovrapponibilità tra il biosimilare e il suo originator (1).

Il documento pubblicato da AIFA - “Medicinali biosimilari – Analisi di sicurezza” – ha lo scopo di fornire informazioni circa l’uso nella pratica clinica dei biosimilari in commercio in Italia contribuendo ad una migliore comprensione dell’efficacia terapeutica e della sicurezza, utilizzando gli strumenti della farmacovigilanza.

Per ciascun medicinale (originatore e biosimilari) sono state prese in esame le segnalazioni delle sospette reazioni avverse raccolte nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) e la revisione dei Rapporti Periodici di Sicurezza (PSURs) pubblicati dai Titolari dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC). I biosimilari oggetto della presente analisi sono quelli che contengono i seguenti principi attivi: adalimumab, etanercept, infliximab, rituximab, filgrastrim, epoietina alfa, follitropina, insulina glargine, somatropina, enoxaparina sodica.

L’analisi delle segnalazioni è stata condotta utilizzando le schede inserite in RNF fino al 15 Novembre 2018 e sono stati considerati diversi parametri quali la numerosità dei casi, la distribuzione nel tempo, i tassi di segnalazione espressi in Defined Daily Dose (DDD) e la distribuzione geografica delle segnalazioni.

In generale, dall’analisi sull’andamento delle segnalazioni e dall’analisi qualitativa delle reazioni segnalate (gravità, SOC e PT) non si evidenziano particolari problemi di sicurezza. Per alcuni biosimilari, in particolare per etanercept, infliximab e rituximab è emerso un tasso di segnalazione particolarmente elevato in alcune Regioni Italiane. Ciò è probabilmente dovuto a fattori indipendenti dal profilo di sicurezza del biosimilare stesso e dipende da fattori locali quali linee di indirizzo e/o delibere regionali emanate dalle singole Regioni.

Oltre a quanto emerso dai dati relativi alle segnalazioni delle reazioni avverse, dalla valutazione dei Rapporti Periodici di Sicurezza non risultano nuove problematiche, comprese quelle legate alla mancanza di efficacia e allo switch tra originatore e biosimilare e viceversa. Quanto descritto è perfettamente in linea con il profilo di sicurezza noto per tale tipologia di medicinali; profilo che è valutato e condiviso a livello europeo tra tutti gli Stati Membri attraverso la redazione di specifici documenti di farmacovigilanza quali il Risk Management Plan (RMP) e l’attuazione di strumenti di minimizzazione del rischio (per esempio, opuscoli informativi, schede di allerta per il paziente o l’inclusione di pazienti in appositi registri). Va, inoltre, ricordato che, così come per altri medicinali che sono stati approvati dopo il 1° Gennaio 2011, i farmaci biologici sono anche soggetti al cosiddetto “monitoraggio addizionale” e sono inclusi in un apposito elenco pubblico che comprende i medicinali autorizzati nell’UE che sono sottoposti a controlli particolarmente rigorosi da parte delle autorità regolatorie. L’inclusione in tale elenco è palesata dalla presenza di un triangolo nero rovesciato all’interno del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) e del foglietto Illustrativo (FI) seguito dalla dicitura “Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale”.

All’interno del documento pubblicato da AIFA è presente anche un’ampia sezione dedicata ai dati di sicurezza dei farmaci biosimilari attualmente pubblicati in letteratura medico scientifica.

Ad oggi, infatti, sono disponibili i risultati di diversi studi, sia di tipo sperimentale che osservazionale, che hanno avuto come principale obiettivo quello di valutare gli esiti clinici dei pazienti soggetti a switch tra farmaci biologici. L’analisi di tali studi e le revisioni sistematiche disponibili presenti nella letteratura scientifica internazionale hanno mostrato risultati rassicuranti circa l’efficacia e la sicurezza di tale pratica.

AIFA conclude ricordando che, come per tutti gli altri medicinali, le autorità preposte valutano continuamente il rapporto beneficio/rischio e intraprendono le necessarie azioni regolatorie, garantendo in tal modo un monitoraggio del profilo di sicurezza nel tempo a tutela della salute pubblica.

Infine, richiamando il Secondo Position Paper di AIFA (aprile 2018), ricorda che la scelta terapeutica rimane una decisione clinica affidata sempre al medico prescrittore; a quest’ultimo è anche affidato il compito di contribuire a un utilizzo appropriato delle risorse ai fini della sostenibilità del sistema sanitario e alla corretta informazione del paziente sull’uso dei biosimilari.

Bibliobliografia

$11.      Agenzia Italiana del Farmaco. SECONDO CONCEPT PAPER AIFA SUI FARMACI BIOSIMILARI – giugno 2016. Disponibile al link: http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Secondo_Concept_Paper_AIFA_BIOSIMILARI.pdf (ultimo accesso 25-07-2016).

   

  

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