Morte precoce e rischio di fratture: il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC) dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) limita l’uso di Xofigo® (radio-223 dicloruro) nei pazienti affetti da cancro della prostata.

In data 13 Luglio 2018, il PRAC ha raccomandato la restrizione all’uso del medicinale a base di radio-223 dicloruro (Xofigo®) nei pazienti affetti da cancro della prostata.

Tale limitazione fa seguito ai risultati di uno studio clinico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, dal quale è emerso che i paziente trattati con il farmaco in oggetto sembrano essere a rischio di mortalità precoce e presentano un maggior numero di fratture rispetto ai pazienti trattati con placebo.

Il radio-223 dicloruro è un isotopo radioattivo che induce rotture irreversibili del doppio filamento del DNA e di conseguenza la morte delle cellule tumorali. Inoltre, è un agente calcio-mimetico che colpisce specificamente le lesioni ossee quindi, è approvato per il trattamento del carcinoma prostatico metastatico, resistente alla castrazione, con metastasi ossee sintomatiche e senza metastasi viscerali note [1].

Lo studio, ancora in corso, prevede la somministrazione diXofigo in combinazione con abiraterone acetato e prednisone/prednisolone in pazienti con cancro della prostata asintomatici o con sintomi lievi.

I risultati preliminari hanno evidenziato che i pazienti trattati con Xofigo sono deceduti, in media, 2,6 mesi prima rispetto ai pazienti tratttati con placebo e prednisono/prednisolone e il 29% dei pazienti trattati presentava fratture ossee, rispetto all’11% dei pazienti trattati con placebo.

Il motivo per cui vi è una mortalità precoce non è stato ancora chiarito. Per quanto concerne le lesioni ossee è stato ipotizzato che ciò sia dovuto ad un accumulo del farmaco a livello osseo, in particolare nei punti dove quest’ultimo è già danneggiato (da osteoporosi o microfatture), aumentando il rischio di fratture.

Alla luce di tali risultati, il PRAC ha, quindi, raccomandato di non ultilizzare Xofigo in associazione con abiracetone acetato e prednisolone/prednisolone e di non somministrarlo in associazione ad altre terapie oncologiche sistemiche, ad eccezione della terapia ormonale maschile. Inoltre, in linea con l’attuale indicazione d’uso, il PRAC ha raccomandato di non utilizzarlo in pazienti asintomatici né in quelli con un limitato numero di metastasi ossee osteoblastiche. I pazienti devono essere attentamente valutati per il loro rischio di fratture prima, durante e dopo il trattamento. Prima di iniziare o riprendere il trattamento con Xofigo, devono essere prese in considerazione misure preventive come l'uso di bisfosfonati o denosumab come agenti per aumentare la resistenza ossea.

In ultimo, il PRAC ha imposto all’azienda titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commerco (AIC) di condurre studi al fine di identificare i motivi alla base della morte prematura dei pazienti trattati con Xofigo rispetto al placebo e di chiarire meglio il meccanismo alla base dell’aumento del numero di fratture osse.

Bibliografia

Emmanuel Deshayes, Mathieu Roumiguie, Constance Thibault et al.Radium 223 dichloride for prostate cancer treatment. Drug Des Devel Ther. 2017; 11: 2643–2651.

   

  

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