Nuovo segnale di sicurezza per dolutegravir e possibile rischio di difetti del tubo neurale nei nascituri: le raccomandazioni preucazionali dell’EMA per le donne in età fertile e/o in gravidanza.

Recentemente sul portale web dell’Agenzia Italiana del Farmaco è stata pubblicata un’importante comunicazione di sicurezza relativa a dolutegravir e al rischio di difetti del tubo neurale, in cui sono riportate le raccomandazioni emanate dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) rispetto all’utilizzo di tale farmaco in donne in età fertile e/o che stanno pianificando una gravidanza.      
Dolutegravir è un farmaco autorizzato dal 2014, indicato, in associazione con altri medicinali antiretrovirali, quali lamivudina e abacavir, per il trattamento di pazienti adulti, adolescenti e bambini di età >6 anni affetti da virus dell'immunodeficienza umana (HIV). Tale farmaco agisce come inibitore dell'integrasi, un enzima implicato nella replicazione del virus HIV, al fine di prevenire la diffusione dell'HIV e mantenere bassa la viremia dei pazienti colpiti, ovvero la quantità del materiale genetico (RNA) del virus HIV nel sangue. Tale farmaco, dunque, non permette la completa eradicazione dell'infezione da HIV, ma risulta efficace nel ritardare i danni al sistema immunitario e l'insorgenza di infezioni e malattie associate all'AIDS. Attualmente, tale principio attivo è disponibile in due diverse specialità medicinali, Tivicay® (dolutegravir) e Triumeq® (dolutegravir / lamivudina/ abacavir), ma recentemente anche un’altra specialità medicinale, Juluca® (dolutegravir/rilpivirine), ha ricevuto parere positivo dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) e risulta attualmente in attesa di una decisione da parte della Commissione Europea.
Le raccomandazioni emanate da EMA relativamente all’utilizzo di dolutegravir in donne in età fertile fanno seguito ad un segnale di sicurezza emerso dai risultati preliminari di uno studio osservazionale, secondo i quali è stato individuato un possibile aumento del rischio di difetti del tubo neurale in bambini nati da donne in trattamento con dolutegravir al momento del concepimento. In particolare, nell’ambito di tale studio, per il quale sono stati esaminati i bambini nati da 11.558 donne affette da HIV in Botswana, è stato riportato che lo 0,9% (4 su 426) dei bambini le cui madri sono rimaste incinta durante il trattamento con tale farmaco presentavano un difetto del tubo neurale (come la spina bifida), rispetto allo 0,1% dei bambini (14 di 11.173) le cui madri erano in trattamento con altri farmaci anti-HIV. I risultati finali di tale studio sono attesi tra circa un anno, ma attualmente è in atto una revisione dei nuovi dati di sicurezza da parte del comitato competente dell’EMA per la valutazione dei problemi di sicurezza per i medicinali ad uso umano, il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC).

In attesa della conclusione di tale revisione, l’EMA raccomanda:

− alle donne in età fertile e in trattamento con dolutegravir, di usare un metodo contraccettivo efficace

− alle donne che hanno intenzione di pianificare una gravidanza, di non assumere tale farmaco per il trattamento dell’HIV e di rivolgersi al proprio medico per scegliere il trattamento più appropriato

− alle donne già in gravidanza e che stanno assumendo dolutegravir, di non interrompere il trattamento senza aver prima consultato il proprio medico, in quanto ciò potrebbe risultare dannoso sia per le madri che per i loro bambini non ancora nati.

Allo stesso modo, l’EMA raccomanda agli operatori sanitari dell’Unione Europea di:

− non prescrivere dolutegravir a donne in età fertile che pianificano una gravidanza

− di escludere la gravidanza prima di iniziare il trattamento con dolutegravir nelle donne in età fertile

− di informare adeguatamente le donne in età fertile che stanno assumendo dolutegravir di dover utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento

− di sostituire il trattamento con dolutegravir con un altro alternativo nel caso in cui venga confermata uno stato di gravidanza al primo trimestre in una donna già in trattamento con dolutegravir.

Si fa presente, tuttavia, che finora non sono stati riportati casi di difetti neuronali in bambini nati da donne che hanno iniziato dolutegravir successivamente durante la gravidanza e che studi di tossicologia riproduttiva non hanno mostrato risultati rilevanti. Inoltre, altri dati sull'uso di dolutegravir in gravidanza provenienti dal Registro delle Gravidanze Antiretrovirali (APR), studi clinici e monitoraggio post-marketing non hanno indicato un rischio di difetti del tubo neurale.

È doveroso, dunque, sottolineare che tali raccomandazioni sono state emanate in via precauzionale e che saranno aggiornate quando il PRAC concluderà la sua valutazione di sicurezza.

Fonte: AIFA

   

  

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