PERSONALIZED ANTI-TNF THERAPY IN CROHN'S DISEASE STUDY (PANTS): I RISULTATI DIMOSTRANO CHE CT-P13 (BIOSIMILARE INFLIXIMAB) È PARAGONABILE A INFLIXIMAB E ADALIMUMAB NELLA MALATTIA DI CROHN

Lo studio osservazionale prospettico Personalized Anti-TNF therapy in Crohn's disease Study (PANTS) della durata di 3 anni, i cui risultati preliminari alla settimana 54 sono stati presentati al 13°Congresso della European Crohn's and Colitis Organisation (ECCO), hanno dimostrato che l'efficacia clinica, la sicurezza e l'immunogenicità di CT-P13 (biosimilare di infliximab) nei pazienti con malattia di Crohn sono sovrapponibili a quelli ottenuti con con infliximab originator e adalimumab 1

CT-P13 è il primo anticorpo monoclonale biosimilare di infliximab approvato nel 2013 sia dall'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) con il nome commerciale Remsima®, che dalla Food and Drug Administration (FDA) con il nome commerciale Inflectra™. Come noto, CT-P13 (biosimilare di infliximab) è un anticorpo monoclonale chimerico che lega con elevata affinità la forma solubile e quella di membrana del fattore di necrosi tumorale (TNFα), ma non la linfotossina a (TNFb). Il farmaco trova indicazione nel trattamento di diverse malattie autoimmuni, ivi comprese l’artrite reumatoide, il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa, le forme severe di spondilite anchilosante e quelle moderato-severe di psoriasi e artrite psoriasica 2.

Le malattie infiammatorie croniche intestinali, tra cui si annoverano il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa, costituiscono una problematica di notevole impatto per il sistema sanitario, sia in termini di incidenza della patologia che per i costi di gestione ad essa correlati. Si stima, infatti, che solo in Europa dai 2,5 ai 3 milioni di persone siano affette da malattie infiammatorie croniche intestinali e che la spesa sanitaria di queste patologie ammonti a un importo compreso tra i 4,6 e i 5,6 miliardi di euro annui 3,4.

In questo contesto, l’introduzione degli anticorpi monoclonali anti-TNFa nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali ha radicalmente cambiato  lo scenario terapeutico. Infatti, gli anticorpi monoclonali anti-TNFa hanno dimostrato una notevole efficacia nell’inibizione selettiva dei meccanismi che sottendono l'infiammazione rallentando la naturale progressione della malattia infiammatoria cronica intestinale, inducendo e mantenendo la remissione clinica, la guarigione delle mucose e migliorando la qualità della vita dei pazienti. In particolare, infliximab e adalimumab sono stati i primi anti-TNFa utilizzati per la cura delle malattie infiammatorie croniche intestinali 2,3,4

Dall’approvazione di CT-P13, biosimilare di infliximab, nel 2016 sono stati condotti numerosi studi sull’utilizzo degli anti-TNF-α in pazienti affetti da colite ulcerosa e morbo di Crohn. In particolare, durante lo studio osservazionale prospettico PROSIT-BIO, in cui sono stati arruolati 397 pazienti, 166 avevano ricevuto Inflectra® e 231 Remsima®. In accordo a quanto riportato dagli autori dello studio, i dati hanno dimostrato che, non sussistono differenze significative in termini di efficacia e sicurezza del biosimilare rispetto all’originator nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali 5.

Alla stregua dello studio PROSIT-BIO, i risultati dello studio PANTS, condotto nel Regno Unito, costituiscono un ulteriore passo in avanti nel trattamento delle malattie infimmatorie intestinali ampliando la disponibilità di opzioni terapeutiche efficaci e più sostenibili per la spesa sanitaria. Nello specifico, infatti, lo studio PANTS ha valutato la mancata risposta primaria, la perdita di risposta, le reazioni avverse al farmaco (ADR) nonché i dati di immunogenicità in 1610 pazienti affetti da morbo di Crohn in trattamento con infliximab originator (Remicade®) vs CT-P13 (biosimilare di infliximab) vs adalimumab (Humira®) 1.

I pazienti sono stati suddivisi per bracci di trattamento, di cui 751 (47%) in terapia con infliximab originator, 200 (12%) con CT-P13 e 650 (41%) con adalimumab 1. L'immunogenicità è stata definita come titolo dei livelli di farmaco (DL) e anticorpi anti-farmaco (ADA) misurati utilizzando saggi ELISA dove il limite era definito come ADA ≥10 AU / ml + DL non rilevabile 1

I dati hanno dimostrato un'efficacia sovrapponibile tra CT-P13, l'infliximab di riferimento e adalimumab in termini di tassi di mancata risposta primaria, perdita di risposta e ADR. Inoltre, il tasso di remissione alla settimana 54 per i pazienti trattati con l'infliximab originator, CT-P13 e adalimumab era, rispettivamente, del 40%, 40% e 34%. Sempre nello stesso periodo di osservazione, il tasso di immunogenicità per l'infliximab originator, CT-P13 e adalimumab era, rispettivamente, del 26%, 28% e 11% (CT-P13 vs adalimumab = p<0,0001; infliximab originator vs CT-P13 p=0,25). Nello studio PANTS, l'immunogenicità è stata associata alla non remissione del morbo di Crohn alla settimana 54 (p <0,0001 per infliximab originator/CT-P13 e adalimumab); inoltre, è stato dimostrato che l'impiego di immunomodulatori (azatioprina, mercaptopurina e metotrexato) riduce il rischio di immunogenicità per infliximab originator/CT-P13 (HR = 0,37,p < 0,0001) e adalimumab (HR=0,34 p <0,0001) 1

Dai dati emersi dallo studio PANTS risulta chiaro che, nel trattamento delle malattie infiammatorie intestinali, l'immunogenicità costituisce un fattore importante nella mancata risposta primaria e nella perdita di risposta alla settimana 54, sia per i pazienti trattati con infliximab, sia per quelli trattati con adalimumab e che l’utilizzo di immunomodulatori può ridurre l’incidenza di tale problematica. Inoltre, tale studio ha dimostrato che questo il rischio di immunogenicità è in parte geneticamente determinato, il che pone le basi per lo sviluppo futuro di algoritmi di trattamento personalizzati 1

Alla luce dei di quanto emerso, lo studio di coorte prospettico PANTS costituisce una biorisorsa clinica unica per lo sviluppo di strategie anti-TNFa personalizzate in pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali e per la prevenzione dei fallimenti terapeutici per immunogenecità. 

Bibliografia

1.      Kennedy, N.A. et al. Clinical effectiveness, safety and immunogenicity of anti-TNF therapy in Crohn’s Disease: 12 month data from the PANTS study Congress of the European Crohn’s and Colitis Organisation (ECCO) 2018. OP031 Disponibile al sito: https://www.ecco-ibd.eu/publications/congress-abstract-s/abstracts-2018/item/op031-clinical-effectiveness-safety-and-immunogenicity-of-anti-tnf-therapy-in-crohn-x2019-s-disease-12-month-data-from-the-pants-study.html

2.      Blair HA, Deeks ED. Infliximab Biosimilar (CT-P13; Infliximab-dyyb): A Review in Autoimmune Inflammatory Diseases. BioDrugs. 2016;30(5):469-480.

3.      Molodecky NA, et al. Increasing incidence and prevalence of the inflammatory bowel diseases with time, based on systematic review. Gastroenterology. 2012; 142(1)46–54. 

14.      Burisch J, et al. The burden of inflammatory bowel disease in Europe. Journal of Crohn's and Colitis (2013)7,322-337.

5.      Fiorino G, Manetti N, Armuzzi A, Orlando A, Variola A, Bonovas S, Bossa F, Maconi G, DʼIncà R, Lionetti P, Cantoro L, Fries W, Annunziata ML, Costa F, Terpin MM, Biancone L, Cortelezzi CC, Amato A, Ardizzone S, Danese S, Guidi L, Rizzuto G, Massella A, Andriulli A, Massari A, Lorenzon G, Ghione S, Kohn A, Ventra A, Annese V; PROSIT-BIO Cohort. The PROSIT-BIO Cohort: A Prospective Observational Study of Patients with Inflammatory Bowel Disease Treated with Infliximab Biosimilar. Inflamm Bowel Dis. 2017;23(2):233-243.

   

  

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