Aggiornamento delle informazioni relative all’uso di mezzi di contrasto a base di gadolinio

In data 12 febbraio 2018 l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato, in accordo a quanto stabilito dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), un’importante nota informativa relativa alla sospensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) e ad alcune limitazioni d’uso per i mezzi di contrasto contenenti gadolinio [1].      

Il gadolinio è un metallo pesante che viene utilizzato a scopo diagnostico come mezzo di contrasto intravenoso per migliorare il contrast enhancementdelle scansioni corporee effettuate mediante risonanza magnetica (RMN). In base alla struttura chimica, i mezzi di contrasto a base di gadolinio possono essere classificati in lineari (ionici o non ionici) o macrociclici. Quelli lineari sembrano essere associati ad una maggiore tossicità, tanto che, in data 10 marzo 2017, il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza (PRAC), in seguito all’evidenza dell’accumulo di piccole quantità a livello cerebrale, aveva raccomandato la sospensione delle autorizzazioni all’immissione in commercio (AIC) di quattro mezzi di contrasto lineari a base di gadolinio (acido gadobenico, gadodiamide, acido gadopentetico e gadoversetamide) [2]. I mezzi di contrasto a struttura macrociclica (gadobutrolo, acido gadoterico e gadoteridolo) sembrano essere associati ad una minore tossicità, in quanto più stabili e quindi capaci di rilasciare una minore quantità di gadolinio [3].

Diversi studi hanno messo in evidenza la possibilità di accumulo del gadolinio nei tessuti cerebrali. In particolare, uno studio caso-controllo pubblicato sulla rivista Radiology nel 2017 ha confermato le ipotesi di accumulo di gadolinio nei tessuti cerebrali ed ha dimostrato che, in seguito alla somministrazione del mezzo di contrasto e in assenza di anomalie della barriera ematoencefalica, l’accumulo avviene prevalentemente a livello del globus pallidus e del nucleo dentato [4].

Non è ancora nota la tossicità a lungo termine che potrebbe derivare dal deposito di gadolinio nel cervello. Pertanto, l’EMA ha ritenuto opportuno sospendere l’AIC dei mezzi di contrasto a struttura lineare gadodiamide (Omniscan®) e gadoversetamide (Optimark®), ad eccezione di acido gadoxetico (Primovist®) e di acido gadobenico (Multihance®) che potranno essere ancora utilizzati come mezzi di contrasto esclusivamente nelle scansioni epatiche. Inoltre, sono state sospese le formulazioni endovenose dell’acido gadopentetico (Magnevist®, Magnegita®, Magnetolux®, Magnograf®) che, tuttavia, potrà continuare ad essere utilizzato esclusivamente per via intra-articolare, in quanto tale modalità di somministrazione richiede bassi dosaggi ed esami meno frequenti. Questi medicinali verranno sospesi in Italia a partire dal 28 febbraio 2018. Al contrario, quelli a struttura macrociclica gadobutrolo (Gadovist®), acido gadoterico (Dotarem®, Claricyclic®, Dotagita®, Dotagraf®, Dotamulti®) e gadoteridolo (Prohance®) potranno essere ancora utilizzati per le indicazioni nelle quali sono autorizzati.        
In conclusione, AIFA raccomanda agli Operatori Sanitari di utilizzare questi mezzi di contrasto solo se strettamente necessario e sempre alla minor dose possibile in grado di fornire sufficiente intensificazione per la diagnosi.

Bibliografia

1. http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/NII_DHPC_Gadolinium_12.02.2018.pdf

2. http://www.aifa.gov.it/sites/default/files/Gadolinium_agents_comunicato.pdf

3. Gulani V, Calamante F, Shellock FG, Kanal E, Reeder SB; International Society for Magnetic Resonance in Medicine. Gadolinium deposition in the brain: summary of evidence and recommendations. Lancet Neurol. 2017 Jul;16(7):564-570

4. McDonald RJ, McDonald JS, Kallmes DF, Jentoft ME, Paolini MA, Murray DL, Williamson EE, Eckel LJ. Gadolinium Deposition in Human Brain Tissues after Contrast-enhanced MR Imaging in Adult Patients without Intracranial Abnormalities. Radiology. 2017 Nov;285(2):546-554.

   

  

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