Gli inibitori di SGLT-2 riducono il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca

È recente la pubblicazione sulla rivista Circulation, dei risultati di uno studio che ha dimostrato che gli inibitori di SGLT-2 (iSGLT-2 o glifozine) sono efficaci nel ridurre il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca in pazienti diabetici(1).

È noto che il diabete mellito di tipo II è un fattore di rischio per malattie cardiovascolari. Numerose evidenze indicano che l’insufficienza cardiaca è una delle principali complicanze di pazienti diabetici, con sopravvivenza a 5 anni < 25%, in pazienti che presentano entrambi i fattori di rischio. 

Il trial clinico EMPA-REG OUTCOME (Empagliflozin Cardiovascular Outcome Event Trial in Type 2 Diabetes Mellitus Patients), uno studio prospettico randomizzato, ha dimostrato il beneficio di empaglifozin in termini di riduzione del rischio cardiovascolare e di ricoveri ospedalieri per scompenso cardiaco. Il meccanismo d’azione rimane ancora sconosciuto e non sembra attribuibile alla riduzione dei valori di emoglobina glicata (HbA1c), questo perché non sono emerse differenze statisticamente significative nei livelli di HbA1c tra i pazienti trattati con empaglifozin e quelli che hanno ricevuto il placebo. È ipotizzabile che tale riduzione sia da attribuire alla combinazione degli effetti pleiotropici delle glifozine quali la diminuzione del peso corporeo, il miglioramento della stiffness arteriolare e della pressione arteriosa(2).

Gli iSGLT2 agiscono inibendo il co-trasportatore sodio-glucosio SGLT2, localizzato nella parte prossimale del tubulo contorto, responsabile per circa il 90% del riassorbimento del glucosio. Tali farmaci agiscono riducendo la soglia plasmatica renale per il glucosio e inducono glicosuria con conseguente riduzione della glicemia. Gli iSGLT2 sono somministrati per via orale, hanno una biodisponibilità del 65-75% e il metabolismo avviene principalmente mediante glucuronidazione. Il metabolismo attraverso il citocromo P450 (CYP) è minimo, riducendo il rischio di interazioni farmacologiche.

L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha autorizzato l’immissione in commercio di canagliflozin, dapagliflozin ed empagliflozin.

Lo studio in questione, Comparative Effectiveness of Cardiovascular Outcomes in New Users of Sodium-Glucose Cotransporter-2 Inhibitors (CVD-REAL), che ha coinvolto Stati Uniti, Inghilterra, Danimarca, Svezia, Germania e Norvegia, ha arruolato un totale di 309056 pazienti, randomizzati 1:1 in due bracci di trattamento, ciascuno di 154528 pazienti, a ricevere iSGLT-2 o altro ipoglicemizzante orale (tiazolidinedioni e sulfaniluree). End-point primario dello studio è stato la valutazione del rischio di ricoveri per insufficienza cardiaca in pazienti diabetici trattati con iSGLT-2 vs altri ipoglicemizzanti orali.

Dei pazienti arruolati nel braccio di trattamento con glifozine, il 53% era in trattamento con canaglifozin, il 42% con dapaglifozin e il 5% con empaglifozin. I risultati hanno evidenziato che l’uso di inibitori di SGTL-2 vs altri ipoglicemizzanti riduce il rischio di ricoveri per insufficienza cardiaca (HR 0,61; IC 95%, 0,51–0,73; P<0,001), morte per tutte le cause (HR 0,49; IC 95%, 0,41–0,57; P<0,001) e morte per scompenso cardiaco (HR 0,54; IC 95%, 0,48–0,60; P<0,001).

Lo studio è il primo ad aver arruolato pazienti dalla real-life e dimostra l’eterogeneità di classe indipendentemente dai fattori geografici (negli USA il più prescritto è canaglifozin, in Europa dapaglifozin).

Unico limite dello studio è la mancata valutazione della tollerabilità delle glifozine. Saranno, comunque, necessari ulteriori studi a lungo termine per valutare la tollerabilità e il profilo di rischio/beneficio di questa classe farmacologica.

Bibliografia:

1)Kosiborod M. et al. Lower Risk of Heart Failure and Death in Patients Initiated on Sodium-Glucose Cotransporter-2 Inhibitors Versus Other Glucose-Lowering Drugs. The CVD-REAL Study (Comparative Effectiveness of Cardiovascular Outcomes in New Users of Sodium-Glucose Cotransporter-2 Inhibitors).Circulation. 2017;136:249–259.

2)Neal B, Perkovic V, Mahaffey KW, Fulcher G, Erondu N, Desai M, Shaw W, Law G, Walton MK, Rosenthal N, de Zeeuw D, Matthews DR, on behalf of the CANVAS Program collaborative group. Optimising the analysis strategy for the canvas program – a pre-specified plan for the integrated analyses of the canvas and canvas-r trials. Diabetes Obes Metab. 2017.

   

  

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