Dati sulla sicurezza di alirocumab

Una recente metanalisi ha valutato la sicurezza di alirocumab, inibitore della pro-protein convertase subtilisin-kexin type 9 (PCSK-9). I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology(1).

Gli inibitori di PCSK-9 sono una nuova classe di farmaci indicati nel trattamento di pazienti con ipercolesterolemia familiare, intolleranti alle statine e ad elevato rischio cardiovascolare.

Tali farmaci (evolocumab, alirocumab e bococizumab) hanno dimostrato di ridurre efficacemente i livelli di colesterolo LDL. In particolare, alirocumab è un anticorpo monoclonale IgG1 completamente umanizzato che lega con elevata affinità e specificità PCSK-9.

PCSK-9 si lega ai recettori per le lipoproteine a bassa densità (low-density lipoprotein receptor, LDL-R) sulla superficie degli epatociti, promuovendone la degradazione. Inibendo il legame di PCSK-9 ad LDL-R, alirocumab aumenta il numero di LDL-R disponibili per eliminare le LDL, abbassando pertanto i livelli di colesterolo circolanti.

Agli inizi del 2014, sono emersi i primi segnali di sicurezza per questa nuova classe di farmaci relativamente al rischio di insorgenza di eventi avversi di tipo neurocognitivo. 

La Food and Drug Administration (FDA) ha richiesto una più attenta valutazione del profilo  neurocognitivo dei pazienti arruolati negli studi clinici in corso, mediante l’esecuzione di test mirati. Tali studi, avviati per la valutazione del rischio di eventi cardiaci maggiori in pazienti in trattamento con I-PCSK-9, si concluderanno entro il 2018.

La metanalisi in questione ha valutato i risultati di 14 trials clinici in doppio cieco con placebo che hanno arruolato complessivamente 5234 pazienti dislipidemici, 3340 dei quali randomizzati al trattamento con alirocumab alle dosi di 75 e 150 mg.

Il propensity score, utilizzato per analizzare l’effetto causale del trattamento, ha dimostrato un aumento del rischio di cataratta nei pazienti che hanno raggiunto valori di LDL-C <25 mg/dl (2,6%)  vs quelli che hanno raggiunto valori > di 25 mg/dl  (0,8%; HR: 3,40; IC 95% intervallo di confidenza: 1,58-7,35). Al contrario, non è emerso alcun segnale per quanto riguarda l’incidenza di eventi avversi di tipo neurocognitivo quali perdita di memoria, difficoltà di concentrazione e paranoia, indipendentemente dai livelli di LDL-C.

Attendiamo i risultati dei trials clinici attualmente in corso per approfondirne le conoscenze sul profilo di tollerabilità di alirocumab.



Bibliografia

1) Robinson G.J. et al. Safety of Very Low Low-Density Lipoprotein Cholesterol Levels With Alirocumab Pooled Data From Randomized Trials . JOURNAL OF THE AMERICAN COLLEGE OF CARDIOLOGY VOL. 69, NO. 5, 2017 

   

  

cerca