Nota informativa di AIFA sui rischi connessi all’esposizione in gravidanza all’acido valproico.

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In data 27/05/2016, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in accordo con i titolari AIC dei medicinali a base di valproato, emette una nota informativa circa i rischi connessi all’esposizione in gravidanza ad acido valproico e promuove la distribuzione di materiale educazionale che migliori la conoscenza e la consapevolezza dei disordini dello sviluppo e malformazioni congenite legate all’uso del farmaco ingravidanza.

L’acido valproico è un anticonvulsivante indicato nel trattamento dei disordini bipolari e dell’epilessia. L’esatto meccanismo d’azione non è ben conosciuto, ma si pensa che agisca aumentando la quantità del neurotrasmettitore acido gamma-amino butirrico (GABA), che potrebbe agire come stabilizzatore dell’umore. L’acido valproico, inoltre, impedirebbe il passaggio di sodio (carico elettricamente) attraverso i canali ionici sulla membrana cellulare, con l’effetto di ridurre l’eccessiva attività elettrica cerebrale.

Studi su ampi campioni di donne che hanno assunto il farmaco in gravidanza segnalano malformazioni congenite in una proporzione variabile tra il 6 e il 18% dei nati esposti; il rischio malformativo è dose (>700-1000 mg/die) e tempo dipendente e aumenta fino al 30% quando il farmaco è assunto in combinazione con altri antiepilettici.

Inoltre, è stato osservato un aumentato rischio di sviluppare disturbi dello spettro autistico (circa 3 volte maggiore rispetto nella popolazione generale) e di autismo nell’infanzia (circa 5 volte maggiore). Dati limitati suggeriscono che i bambini esposti al valproato in utero possano avere una maggiore probabilità di sviluppare sintomi di disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).  Sono riportate alterazioni dell’emostasi (piastrine e fibrinogeno), ipoglicemia transitoria, distress perinatale, rallentamento psicomotorio con minori capacità intellettive, scarse capacità di linguaggio (parlare e comprendere) e problemi di memoria se il farmaco è assunto al 2°-3° trimestre di gravidanza(2-4).

Interferendo con il metabolismo dei folati, è indicata un’adeguata supplementazione di acido folico (4-5 mg/die) in epoca pre-concezionale (2-3 mesi) e in gravidanza.

La terapia con acido valproico è sconsigliata in donne in età fertile e in gravidanza a meno che altri trattamenti abbiano dimostrato di essere inefficaci o non tollerati. 

I materiali informativi, hanno lo scopo di supportare gli operatori sanitari nella comunicazione del rischio alle pazientie per garantire la necessità di adottare un metodo contraccettivo efficace e una consulenza specialistica in caso di pianificazione di una gravidanza. Già nel gennaio 2015, il Pharmacovigilance Risk Assessement Committee (PRAC), aveva provveduto a distribuire il materiale educazionale come parte integrante del piano di minimizzazione del rischio approvato a livello Europeo.

Il nuovo materiale include la Guida per gli operatori sanitari, l’Opuscolo informativo per le pazienti, il Modulo di accettazione delle informazioni sui rischi ed è integrato dalla Carta per il paziente da consegnare alla paziente o al rappresentante legale al momento della prescrizione da parte dello specialista e della dispensazione da parte del farmacista che richiama alla necessità della corretta comunicazione del rapporto beneficio/rischio correlato all’uso.

 

Bibliografia:

1) http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/node/19898/

2)Meador K, Reynolds MW, Crean S, Fahrbach K, Probst C. Pregnancyoutcomes in women with epilepsy: a systematicreview and meta-analysis of publishedpregnancyregistries and cohorts. Epilepsy Res. 2008;81(1):1-13.

3)Bromley RL, Mawer G, Love J, Kelly J, Purdy L, McEwan L et al. Early cognitive development in childrenborn to women with epilepsy: a prospective report. Epilepsia 2010 October;51(10):2058-65.

4)Veiby G, Daltveit A.K., Schjølberg S., Stoltenberg C., Øyen A.S.,Vollset S.E., Engelsen B.A., Gilhus N.E.Exposure to antiepilepticdrugs in utero and childdevelopment: A prospectivepopulation-basedstudy.Epilepsia, 54(8):1462–1472, 2013