Comunicato stampa dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) relativamente alla revisione del profilo di sicurezza di canaglifozin

Durante il meeting del PRAC (Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza) del 15/04/2016 è stato dato inizio a una revisione riguardante la sicurezza di canaglifozin nel trattamento del diabete mellito di tipo 2 (DM2), in seguito ad un aumento delle amputazioni, interessanti prevalentemente gli arti inferiori, osservate nel corso dello studio clinico CANVAS. Canaglifozin è un farmaco antidiabetico appartenente alla classe delle glifozine, che agisce inibendo il trasportatore GLT2, deputato al riassorbimento del 90% del glucosio renale e inducendo, in tal modo, glicosuria con conseguente diuresi osmotica. Le gliflozine sono in grado di ridurre i valori di emoglobina glicata in maniera sovrapponibile a quella di altre classi terapeutiche, con una serie di effetti ancillari, tra cui una riduzione del peso corporeo. Per quanto riguarda gli eventi avversi, durante il trattamento con tali farmaci è stato osservato un aumento del rischio di infezioni del tratto genito-urinario, soprattutto cistiti, dovute alla maggior presenza di glucosio all’interno della vescica [1]. Relativamente al profilo di sicurezza cardiovascolare, al momento attuale tali farmaci, ad eccezione di empaglifozin, non hanno mostrato una significativa riduzione del rischio cardiovascolare rispetto ad altre classi di farmaci antidiabetici [2]. Al fine di approfondire la safety cardiovascolare di canaglifozin è stato condotto lo studio CANVAS. Si tratta di un trial multicentrico, randomizzato, controllato, in doppio cieco, partito nel 2009 con l’obiettivo di valutare l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori in pazienti con DM2 ad elevato rischio cardiovascolare durante il trattamento con canaglifozin 100 mg, 300 mg o placebo [3]. La revisione del medicinale da parte di EMA è stata richiesta dalla Commissione Europea alla luce di un aumento delle amputazioni degli arti inferiori osservato nel gruppo trattato con canaglifozin. Nello specifico, l’incidenza di amputazioni è stata 7 su 1000 pazienti/anno con canaglifozin 100 mg/die e 5 su 1000 pazienti/anno con canaglifozin 300 mg/die, rispetto a 3 su 1000 pazienti/anno con placebo. Un leggero aumento, non statisticamente significativo, nel numero di amputazioni con canaglifozin si è verificato anche in un altro studio in corso denominato CANVAS-R. E’ necessario tenere in considerazione, però, che nessun aumento di amputazioni è stato osservato con canaglifozin negli altri 12 studi completati con il farmaco e che, sia i pazienti arruolati nello studio CANVAS che CANVAS-R, sono pazienti diabetici ad elevato rischio cardiovascolare, i quali sono già di per sé maggiormente a rischio di infezioni e ulcerazioni. Dopo la revisione di canaglifozin da parte del PRAC seguirà la valutazione del CHMP (Comitato per i medicinali per uso umano) che adotterà il parere definitivo dell’Agenzia. Il passaggio finale della procedura di revisione sarà l’adozione da parte della Commissione Europea di una decisione legalmente vincolante applicabile in tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea.

Siti di riferimento:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/

http://www.ema.europa.eu/ema/

Bibliografia

1. Scheen AJ. Pharmacodynamics, efficacy and safety of sodium-glucose co-transporter type 2 (SGLT2) inhibitors for the treatment of type 2 diabetes mellitus. Drugs. 2015 Jan;75(1):33-59.

2. Rosenstein R, Hough A. Empagliflozin, Cardiovascular Outcomes, and Mortality in Type 2 Diabetes. N Engl J Med. 2016 Mar 17;374(11):1093-4.

3. Neal B, Perkovic V, de Zeeuw D, et al. Rationale, design, and baseline characteristics of the Canagliflozin Cardiovascular Assessment Study (CANVAS)--a randomized placebo-controlled trial. Am Heart J. 2013.Aug;166(2):217-223

   

  

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