SENSIBILIZZAZIONE DA CONTATTO A 34 COMUNI ALLERGENI DA CONTATTO TRA GLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ DI BEIJING

SENSIBILIZZAZIONE DA CONTATTO A 34 COMUNI ALLERGENI DA CONTATTO TRA GLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ DI BEIJING

Immacolata Caputo e Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia - Università di Napoli Federico II

 

Riportiamo di seguito un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Contact Dermatitis, 73, 313–324, a cura di due ricercatori cinesi Li Zhao1 e Lin-Feng Li2 (1Department of Dermatology, Peking University Third Hospital, Pechino 100083, Cina e 2Department of Dermatology, Allergy and ClinicalImmunology Centre, Beijing Friendship Hospital, Capital Medical University, Pechino 100050, Cina)che riportano uno studio di sensibilizzazione, da loro condotto, ad alcuni allergeni comuni riscontrati in alcuni studenti universitari.

 

Gli Autori indicano che gli studi epidemiologici sull’allergia da contatto nella popolazione generale forniscono importanti prove utili per la prevenzione di tale patologia. Gli Autori riportano che in uno studio condotto nel 2010 tra alcuni studenti dell’università di Pechino è stata riscontrata frequentemente l'allergia da contatto a 20 comuni allergeni, selezionati dalla serie di base europea [1]. Nello studio attuale, riportato in questo articolo, hanno testato 34 allergeni comuni, selezionati dalla serie di base europea e dalla serie cosmetici, per verificare possibili cambiamenti tra i comuni allergeni da contatto nella popolazione di Pechino. 

Materiali e metodi. Gli Autori riportano che 481 studenti universitari sani si sono sottoposti, come volontari, ai patch test tra il 25 Aprile 2014 e il 25 Maggio 2014. Gli Autori riferiscono che gli studenti sono stati selezionati tramite l'invio di un messaggio inoltrato dal Dipartimento dell’Istruzione in cui si comunicava che c’era bisogno di volontari da sottoporre a patch test per studiare la frequenza di reazioni allergiche ai comuni allergeni da contatto. I criteri di esclusione erano la presenza di severe lesioni della pelle, l’uso di immunosoppressori o di corticosteroidi nelle ultime 4 settimane (la conoscenza o il sospetto di allergie preesistenti non erano criteri né di inclusione né di esclusione). Sono stati inclusi nello studio tutti coloro che hanno risposto senza violare i criteri di esclusione e sono stati, quindi, selezionati 149 maschi e 332 femmine, con un età media di 24 ­±3 anni (range 18-33 anni); tutti i partecipanti erano cinesi. Gli Autori hanno applicato sulla schiena dei volontari gli allergeni con il test IQ Chambers™ (Anhui Rainmix Biotech, Huainan, Anhui Province, Cina) per due  giorni e hanno letto i risultati il secondo e il terzo giorno in accordo con le raccomandazioni internazionali [2].

Risultati. Gli Autori indicano che 104 dei volontari sottoposti ai patch test hanno mostrato una reazione positiva. Riferiscono, inoltre, che 4 tra i 10 allergeni più comuni  sono risultati essere i conservanti, tra cui la miscela metilclorisotiazolinone (MCI)/metilisotiazolinone (MI), la formaldeide, il metildibromo glutaronitrile e il quarternium-15. Gli Autori riportano che confrontando questi dati con quelli del 2010 la percentuale di positività alla miscela MCI/MI è aumentata dallo 0% al 2.7%, precisando, tuttavia, che non può essere effettuata una comparazione tra i due dati in quanto la distribuzione di sesso ed età era diversa nelle due analisi (p<0.05,

   

  

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