FOCOLAIO DI DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO CAUSATA DAL CITRALE IN ALCUNE ESTETISTE CHE LAVORANO IN UN CENTRO BENESSERE

26/01/2015

Lidia Sautebin e Immacolata Caputo - Dipartimento di Farmacia, Università di Napoli Federico II.

Riportiamo di seguito un articolo apparso su Contact Dermatitis (Contact Dermatitis 2014: 70, 377-379), di Paola De Mozzi e Graham A. Johnston (Dermatology Department, University Hospitals of  Leicester, Leicester, LE1 5WW, UK) relativo ad un caso particolare di un focolaio di dermatite da contatto causata dal Citrale in alcune estetiste che lavoravano in un centro estetico.

Nell'articolo gli Autori confermano che sono ben noti singoli casi di dermatite allergica da contatto nelle estetiste e che studi epidemiologici hanno confermato che le estetiste hanno un alto rischio di sviluppare la dermatite occupazionale allergica da contatto (1).

CASO CLINICO

Gli Autori riportano che, in due anni, si sono recate, presso la loro clinica dermatologica, 9 estetiste che lavoravano nello stesso centro benessere nel Regno Unito e che manifestavano una dermatite da contatto bilaterale alle mani di recente insorgenza. La dermatite si localizzava principalmente sul dorso delle mani e sulle dita, anche se, in alcuni casi, si era diffusa ai polsi e agli avambracci. Gli Autori sottolineano che la dermatite migliorava con la sospensione dell'attività lavorativa. Tutte le estetiste, infatti,  eseguivano una vasta gamma di trattamenti di bellezza, tra cui massaggi con oli essenziali che venivano applicati sui clienti senza guanti e quindi a contatto diretto delle mani. Erano di età compresa tra 21 e 39 anni e 7 su 9 (78%) avevano una storia personale di atopia (asma, febbre da fieno, o dermatite atopica). Inoltre, tutte avevano lavorato presso il centro benessere per un minimo di 4 mesi prima dell'insorgenza della dermatite alle mani (range 4-24 mesi). Gli Autori riportano che tutte le pazienti avevano eseguito il patch test con la serie di allergeni di base britannica, 7 pazienti avevano eseguito un altro patch test con una serie ulteriore di fragranze e 4 con una serie di cosmetici. Gli Autori precisano che la serie di allergeni era stata fornita dal Chemotechnique Diagnostics (Vellinge, Svezia) e applicata con il Finn Chambers® e le letture erano state eseguite il giorno 2 e 4 secondo le linee guida internazionali del gruppo Contact Dermatitis Research. Dai risultati del test era emerso che 6 delle 9 pazienti avevano avuto reazioni positive, confermando la dermatite allergica da contatto. Una delle 9 donne aveva avuto una reazione positiva al mix di fragranze I 8% pet., con sorbitan sesquioleato 5% come emulsionante. Inoltre, 5 pazienti su 9 avevano avuto reazioni positive al mix di fragranze II 14% pet., che includeva tra gli ingredienti il citrale 1,0% pet., e di queste, tutte avevano avuto reazioni positive anche al citrale 2,0% pet. Gli altri allergeni testati includevano la lavanda 2,0% pet., l'olio di geranio 2,0% pet., l'ylang-ylang 2,0% pet., il citronellolo 1,0% pet., il geraniolo 2,0% pet. e il d-limonene 10% pet. Inoltre, gli Autori riportano che in nessuno dei casi segnalati ci sono state reazioni positive ai conservanti. Gli Autori riferiscono, inoltre, che 5 delle 7 estetiste che avevano eseguito il test con la serie ulteriore di fragranze avevano mostrato, il 4° giorno, una reazione positiva al mix di fragranze II 14% pet. e al citrale 2,0% pet. Gli Autori riferiscono che una loro visita presso il centro benessere ha permesso di accertare che il prodotto preminentemente utilizzato dalle estetiste  proveniva da un marchio, presentato come naturale e biologico,   e conteneva una vasta gamma di oli essenziali e prodotti termali. Tutti i prodotti utilizzati contenevano il citrale. In tale circostanza, inoltre, gli Autori avevano dato opportuni consigli al personale e questo ha fatto si che non si siano verificati ulteriori casi.

DISCUSSIONE

Gli Autori confermano che la dermatite allergica da contatto causata dall'utilizzo di oli essenziali è riconosciuta sempre più come un rischio professionale (2-4). Il citrale (CAS n. 5392-40-5),  che è un componente comune di molti oli , è classificato chimicamente come terpenaldeide e produce un intenso aroma di limone, pertanto è usato frequentemente nei profumi ma può essere utilizzato come intermedio per formare altri composti. Gli Autori riportano che il citrale può indurre dermatite allergica da contatto, e per tale motivo è testato in numerose serie di fragranze (5). Nell'articolo gli Autori descrivono la prima serie di allergie occupazionali da contatto, causate dal citrale, che si sono manifestate in alcune estetiste che lavoravano in un centro benessere nel Regno Unito. Gli Autori consigliavano ad ogni paziente che reagiva al mix di fragranze I o al mix di fragranze II di sootoporsi a path test anche con  la serie ulteriore di fragranze, in modo da avere una quadro completo della situazione. Suggerivano, inoltre, di testare fin dall'inizio tutte le pazienti che maneggiavano gli oli essenziali con la serie di base più la serie ulteriore di fragranze, in aggiunta ai prodotti specifici a cui erano state esposte. Gli Autori concludono che le estetiste devono essere consapevoli del potenziale rischio di essere sensibilizzate ai prodotti che utilizzano, e che questo rischio potrebbe limitare la possibilità di continuare il proprio lavoro.

BIBLIOGRAFIA

1. Schwensen J F, Friis U F, Menn´e T etal. One thousand cases of severe occupational contact dermatitis. Contact Dermatitis 2013: 68: 259–268.

2. UterW, Schmidt E, Geier J et al. Contact allergy to essential oils: current patch test results (2000–2008) from the Information Network of Departments of Dermatology (IVDK). Contact Dermatitis 2010: 63: 277–283.

3. Trattner A, David M, Lazarov A. Occupational contact dermatitis due to essential oils. Contact Dermatitis 2008: 58: 282–284.

4. Bleasel N, Tate B, Rademaker M. Allergic contact dermatitis following exposure to essential oils. Australas J Dermatol 2002: 43: 211–213.

5. Lalko J, Api A M. Citral: identifying a threshold for induction of dermal sensitization. Regul Toxicol Pharmacol 2008: 52: 62–73.

   

  

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