DERMATITE PALPEBRALE ECZEMATOSA CAUSATA DAL NICHEL CONTENUTO IN UNA MATITA PER OCCHI

26/01/2015

Lidia Sautebin e Immacolata Caputo - Dipartimento di Farmacia, Università di Napoli Federico II.

Riportiamo di seguito un articolo apparso su Contact Dermatitis (Contact Dermatitis 2014: 70, 247-249), di Lien Verhulst1, Lena Persson2, Erik Zimerson2, Magnus Bruze2, Katrien Vanden Broecke1 e An Goossens1 (1Department of Dermatology, University Hospitals K.U. e 2Department of Occupational and Environmental Dermatology, Skåne University Hospital, Lund University) relativo ad un caso di dermatite palpebrale eczematosa indotta dal Nichel.

 

Nell'articolo gli Autori riportano che tutti i prodotti per il make-up pigmentati possono contenere come allergeni i metalli, incluso il nichel (1) e che è già nota l’associazione tra il nichel presente in matite per occhi e l’insorgenza di dermatite allergica da contatto delle palpebre, dove la pelle sottile facilita la penetrazione (2, 3).

CASO CLINICO

Il caso riguarda una donna di origine caucasica di 67 anni, non atopica, che si era presentata, nel mese di ottobre 2012, al Contact Allergy Unit di Leuven, a causa di una storia di eczema palpebrale, a quanto pare, sviluppato in concomitanza con l'uso di una matita per occhi bicolore. Gli Autori riferiscono che la donna aveva avuto un notevole miglioramento dell'eritema e della desquamazione di entrambe le palpebre passando ad un altro marchio. Gli Autori riportano che in passato, la paziente aveva eseguito dei patch test che avevano rivelato reazioni positive al nichel, spiegando in tal modo l'intolleranza alla bigiotteria, e al tiomersale, per il quale, però, non era stata trovata alcuna attinenza con il caso. La donna, come riferiscono gli Autori, fu quindi sottoposta a patch test con la serie europea di riferimento, una serie cosmetica, il tetracloropalladato di sodio (sostanza usata per testare l’allergia al palladio, nell’ambito di uno studio multicentrico effettuato dal Gruppo di Ricerca Europeo sull’Ambiente e sulle Dermatiti da Contatto) e i prodotti per la cura personale della paziente, con “IQ Ultra® patch test chambers" (Chemotechnique Diagnostics, Vellinge, Svezia). I risultati mostravano reazioni positive: al nichel (2° giorno ++ , 4° giorno ++), al tiomersale (2° giorno +, 4° giorno ++), all'amerchol (5° giorno +), al palladio (2° giorno +, 4° giorno +) e alle due parti colorate (grigio e blu) da cui era costituita la matita (4° giorno ++). I risultati di analisi chimiche eseguite dagli Autori rivelavano che nelle due parti colorate della matita per occhi non era presente il tiomersale. e che la crema base della pasta delle due parti colorate consisteva in esteri di acidi grassi, olio di silicone, cera di silicio, e alcuni grassi acidi  ma né la lanolina né i derivati della lanolina. Inoltre, le analisi avevano dimostrato che la parte grigia della matita per occhi conteneva 0,029 mg di nichel e la parte blu 0,015 mg di nichel, mentre non era stato rilevata la presenza di palladio.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONE

Gli Autori concludono che, in base alle analisi chimiche, il tiomersale, la lanolina, i derivati della lanolina e il palladio non avevano causato la dermatite della paziente,  e che  non era stato rilevato nessun altro allergene sospetto nella matita. I risultati degli Autori, quindi, indicavano che la causa della dermatite della paziente era da ricercarsi, sicuramente, nella quantità di nichel rilevata nella matita. Sottolineano, inoltre, che i prodotti di consumo costituiscono una fonte minore di contatto con il nichel  e che le tracce che si trovano in tali prodotti non sono la causa primaria di sensibilizzazione a questi metalli, in quanto i livelli sono troppo bassi e l'esposizione troppo breve. In effetti, come sottolineano gli Autori, la maggior parte dei soggetti allergici al nichel diventano sensibilizzati soprattutto dal contatto quotidiano con gioielli e altri oggetti metallici, proprio come in questo caso. Pertanto, secondo gli Autori, è necessario concentrarsi sulla diminuzione del livello di esposizione a questi metalli di transizione da altre fonti, piuttosto che su eventuali tracce presenti nei prodotti di consumo (4). Gli Autori riportano un'indagine sui livelli sicuri di nichel nei prodotti di consumo da cui era emerso che tali prodotti  non dovrebbero contenere più di 5 ppm di nichel (µg nichel/g), e che il massimo valore previsto dovrebbe essere di 1 ppm (4). Tuttavia, gli Autori concludono che anche un contenuto basso di nichel in una matita per occhi (o in un altro prodotto per il make-up degli occhi) può indurre la dermatite allergica da contatto per applicazione ripetuta, con conseguente accumulo dell'allergene. Inoltre, sottolineano che le palpebre sono una zona particolarmente soggetta allo sviluppo della dermatite allergica da contatto, anche con basse concentrazioni di allergene, o con tempi di esposizione brevi.

BIBLIOGRAFIA

1. Thyssen J P, Linneberg A, Menn´e T, Nielsen N H, Johansen J D. No association between nickel allergy and reporting cosmetic dermatitis from mascara or eye shadow: a cross-sectional general population study. J Eur Acad Dermatol Venereol 2010: 24: 722–725.   

2. Travassoss A R, Bruze M, Dahlin J, Goossens A. Allergic contact dermatitis caused by nickel in a green eye pencil. Contact Dermatitis 2011: 65: 307–308.

3. Zemba C, Ramaguera C, Vilaplana J. Allergic contact dermatitis from nickel in an eye pencil. Contact Dermatitis 1992: 27: 116.

4. Basketter D A, Angelini G, Ingber A et al. Nickel, chromium and cobalt in consumer products: revisiting safe levels in the new millennium. Contact Dermatitis 2003: 49: 1–7.

   

  

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