Comunicato stampa dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che raccomanda ulteriori misure per minimizzare il rischio di ostruzione dei vasi sanguigni durante l’assunzione di Iclusig® (ponatinib).

In data 24/10/2014, l’AIFA, in accordo con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), ha emanato una nota informativa relativamente alla revisione del rapporto rischio/beneficio di Iclusig® (ponatinib), un farmaco indicato nel trattamento della leucemia, con lo scopo di rafforzare le avvertenze nel riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) e nel foglietto illustrativo in merito al rischio di formazione di coaguli e conseguente ostruzione dei vasi sanguigni.

Il ponatinib è un chemioterapico indicato nel trattamento della leucemia mieloide cronica (CML) e della leucemia linfoblastica acuta (ALL) con positività al “Cromosoma-Philadelphia” (Ph+). L’uso è particolarmente indicato nei pazienti che non rispondono o che non tollerano dasatinib e nilotinib (farmaci appartenenti alla stessa classe) e per i quali il successivo trattamento con imatinib (terza linea di trattamento) non è considerato opportuno. Il ponatinibè indicato, inoltre, nel trattamento delle suddette leucemie in pazienti con mutazione genetica 'T315I ', che li rende resistenti al trattamento con gli altri farmaci della stessa classe. Si tratta di un anticorpo monoclonale appartenente alla famiglia degli inibitori delle tirosin-chinasi il cui meccanismo d’azione prevede il blocco della tirosin-chinasi Bcr-Abl, presente sulla superficie delle cellule leucemiche e coinvolta nella stimolazione della replicazione cellulare incontrollata. Il blocco di Bcr-Abl riduce la crescita e la diffusione delle cellule leucemiche.

I primi studi relativi all’aumentato rischio di tromboembolismo sono stati avviati dalla Food and Drug Administration (FDA) l’11/10/2013 e i dati ottenuti hanno evidenziato un aumentata incidenza di tali eventi avversi. In particolare, negli studi clinici pre-marketing il tasso di incidenza di eventi tromboembolici arteriosi e venosi era rispettivamente dell’8% e del 3%, mentre dati provenienti da studi clinici post-marketing hanno evidenziato un tasso di incidenza del 20 % per entrambe le tipologie di eventi [1]. Inoltre, risultati analoghi sono stati evidenziati in uno studio clinico di fase 2 in cui il ponatinib era somministrato a pazienti con leucemia e positività al Cromosoma-Philadelphia [2,3].

Alla luce di tali dati, il Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (PRAC), ai sensi dell'articolo 20 del regolamento (CE) n. 726/2004 e su richiesta della Commissione europea, dal 27/11/2013 ha avviato una revisione relativamente alla natura, frequenza, potenziale meccanismo e gravità di tali eventi avversi. Nel corso delle operazioni di revisione, il PRAC ha richiesto anche la consulenza di un gruppo di esperti in oncologia prima di finalizzare le sue raccomandazioni, che sono state approvate, infine, dal Comitato dell'Agenzia per i medicinali per uso umano (CHMP).

Sulla base di quanto emerso da tale revisione, il CHMP ha ribadito che:

·         i pazienti trattati con Iclusig® potrebbero avere un aumentato rischio di sviluppare coaguli e ostruzioni dei vasi sanguigni, che possono portare a gravi conseguenze come ad esempio infarti del miocardio o ictus;

·         il rapporto rischio/beneficio di Iclusig® resta a favore del beneficio in tutte le indicazioni autorizzate e la dose iniziale raccomandata è di 45 mg al giorno;

·         è necessario valutare la funzionalità cardiovascolare del paziente prima di iniziare la terapia con Iclusig® e monitoralo regolarmente anche durante il trattamento;

·         il trattamento con Iclusig® deve essere interrotto se non si è verificata una remissione     completa entro tre mesi, considerando la possibilità di effettuare modifiche al regime posologico o eventuali interruzioni del trattamento farmacologico (temporanee o permanenti) per gestire la tossicità;

·         tenuto conto che l’associazione causale rischio di eventi tromboembolici – dosaggio di Iclusig® è attualmente dibattuto, poiché non è chiaramente dimostrato che a una riduzione del dosaggio si associ una riduzione del rischio tromboembolico, è opportuno prestare particolare cautela nell’apportare modifiche nel dosaggio in modo da non incorrere in un’inefficacia terapeutica;

·         sono stati inclusi nell’RCP dati di sicurezza ed efficacia riguardanti la riduzione della dose subito dopo aver raggiunto la risposta citogenetica maggiore in pazienti con LMC in fase cronica, per fornire informazioni al medico prescrittore sul rapporto beneficio-rischio di Iclusig® in caso di riduzione della dose;

·         la ditta che commercializza Iclusig® fornirà agli operatori sanitari un materiale informativo che evidenzia i casi per il quale è raccomandato il monitoraggio e/o l’aggiustamento del regime posologico, inclusi gli eventi tromboembolici;

·         è previsto uno studio dose-ranging per chiarire se basse dosi del farmaco Iclusig® potrebbero contribuire a una riduzione del rischio di tromboembolismo, nei pazienti con LMC in fase cronica, pur garantendo un efficacia farmacologica.

L'opinione del CHMP è stata trasmessa alla Commissione Europea, che emetterà una decisione definitiva.

Siti di riferimento:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/

http://www.ema.europa.eu/ema/

Bibliografia

1   1.U.S. Food and Drug Administration (FDA): Iclusig (Ponatinib): Drug Safety Communication - Increased Reports Of Serious Blood Clots In Arteries And Veins. U.S. Food and Drug Administration (FDA). Silver Spring, MD. 2013.

      2.  Hoy SM. Ponatinib: a review of its use in adults with chronic myeloid leukaemia or Philadelphia chromosome-positive acute lymphoblastic leukaemia.Drugs. 2014;74:793-806.

3.  3.  Cortes JEKim DW, Pinilla-Ibarz J, le Coutre P, at all.A phase 2 trial of ponatinib in Philadelphia chromosome-positive leukemias. N Engl J Med. 2013; 369:1783-96. 

   

  

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