Comunicato stampa dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) in merito alla revisione di farmaci contenenti polimixine.

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In data 24/10/2014, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in accordo con l’EMA, ha emanato una nota informativa sulla revisione del profilo di efficacia e sicurezza dei farmaci contenenti colistina e colistimetato sodico, due antibiotici appartenenti alla classe delle polimixine. 
I farmaci a base di polimixine sono disponibili dagli anni 60, ma il loro uso è stato ampiamente ridimensionato dall’immissione in commercio di antibiotici con miglior profilo di tollerabilità. Tali farmaci sono indicati per il trattamento di infezioni acute o croniche dovute a ceppi sensibili dei seguenti batteri gram-negativi: Enterobacter aerogenes, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e, in modo particolare, Pseudomonas aeruginosa. In particolare, sono utilizzati nelle infezioni polmonari, quali polmonite nosocomiale e infezioni complicate delle vie urinarie, quando i farmaci antibatterici comunemente utilizzati non sono considerati appropriati per il paziente, ad esempio per l’insorgenza di resistenze. Le polimixine agiscono legandosi alla membrana cellulare dei batteri, modificandone la permeabilità e causando così la morte cellulare. Sono, pertanto, battericide solo nei confronti di batteri gram-negativi che possiedono una membrana esterna idrofobica.Il Comitato per i medicinali ad uso umano (CHMP) ha esaminato i dati disponibili sulla cinetica, sicurezza ed efficacia di questi farmaci, prendendo in considerazione i farmaci somministrati per via endovenosa e le soluzioni somministrate per via inalatoria di colistimetato sodico, che nell’organismo è convertito nel principio attivo colistina. I farmaci per uso topico o somministrati per via orale non sono rientrati in tale revisione, in quanto, contenendo colistina, non vengono assorbiti nell’organismo in quantità significative. In letteratura, il principale evento avverso associato all’uso sistemico di polimixine è la nefrotossicità, correlata all’accumulo del farmaco nelle cellule tubulari renali e all’induzione di stress ossidativo. Altri eventi avversi riportati sono parestesia, nausea, vomito, vertigine, psicosi, miopatia, neuropatia, confusione, crisi epilettiche e reazioni di ipersensibilità, che si manifestano principalmente con rash, tosse, prurito e broncospasmo. Alla luce di tale revisione, il CHMP ha concluso che l’iniezione o infusione (flebo) di colistimetato sodico dovrebbe essere limitata al trattamento di gravi infezioni causate da batteri sensibili, per cui l’utilizzo di altri antibiotici è risultato inefficace. Il CHMP raccomanda che le dosi di farmaco vengano espresse in Unità Internazionali (UI) e, dato l’impiego anche di altre unità di misura, di inserire nel Riassunto Caratteristiche del Prodotto (RCP) una tabella di conversione. Consiglia, inoltre, ai pazienti in condizioni critiche, la somministrazione iniziale di una dose di carico in modo tale da garantire nella circolazione sistemica una quantità efficace di antibiotico; raccomanda di aggiustare le dosi nei pazienti con problemi renali o nei bambini e, infine, fornisce indicazioni sulla posologia, in pazienti adulti, quando il farmaco viene somministrato per via intratecale o intraventricolare. Il CHMP ha concluso, inoltre, che il colistimetato sodico può anche essere somministrato per inalazione o nebulizzazione per il trattamento di infezioni croniche persistenti sostenute dal batterio Pseudomonas aeruginosa in pazienti con fibrosi cistica. L’opinione del CHMP sarà ora trasmessa alla Commissione Europea, che emetterà una decisione definitiva.

Siti di riferimento:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/
http://www.ema.europa.eu/ema/

Bibliografia

Justo JA, Bosso JA. Adverse Reactions Associated with Systemic Polymyxin Therapy. Pharmacotherapy. 2014 Sep 30.