DERMATITE PALPEBRALE ECZEMATOSA CAUSATA DA NICHEL CONTENUTO IN UNA MATITA PER GLI OCCHI.

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia, Università di Napoli Federico II.
 
Riportiamo di seguito un articolo apparso su Contact Dermatitis (Contact Dermatitis 2014: 70, 247–249), di Lien Verhulst, Lena Persson, Erik Zimerson, Magnus Bruze, Katrien Vanden Broecke e An Goossens (Department of Dermatology, University Hospitals K.U. Leuven,Belgium) relativo ad un caso particolare di dermatite palpebrale eczematosa provocato dal nichel contenuto in una matita per occhi.
 
Tutti i prodotti per il make-up pigmentati possono contenere metalli allergenici, incluso il nichel (1). Per questo motivo, come premesso dagli Autori, è già stata riportata una possibile relazione tra il nichel presente nelle matite per gli occhi, e le allergie da contatto alle palpebre, dove la pelle sottile facilita la penetrazione (2, 3).
L’articolo tratta il caso di una donna caucasica, non atopica, di 67 anni, presentatasi nell’ottobre del 2012, all’Unità di Allergie da Contatto di Leuven in Belgio per la sua storia pregressa di eczema palpebrale, verosimilmente connesso all’uso di una matita per occhi, in particolare la matita per occhi blu Duo-Tone. L’eritema e la desquamazione delle palpebre erano notevolmente migliorati passando ad un altro marchio. Dai precedenti patch test con reazione positiva al nichel, si sono evinte intolleranze della paziente alla bigiotteria e anche al tiomersale, per il quale non sono state trovate prove rilevanti.
Quindi sono stati eseguiti altri patch test con la serie europea di riferimento, una serie cosmetica, tetracloropalladato di sodio (sostanza usata per testare l’allergia al palladio, nell’ambito di uno studio multicentrico effettuato dal Gruppo di Ricerca Europeo sull’Ambiente e sulle Dermatiti da Contatto), e anche con i prodotti per la cura personale della paziente, con “IQ Ultra® patch test chambers" (Chemotechnique Diagnostics, Vellinge, Svezia).
Gli Autori hanno riferito le seguenti reazioni positive ai patch test eseguiti:
                 - nichel                                               giorno 2 ++; giorno 4 ++;
                 - tiomersale                                      giorno 2 +; giorno 4 ++;
                 - amerchol                                        giorno 5 +:
                 - palladio                                           giorno 2 +; giorno 4 +:
                 - parti colorate della matita Duo-Tone   giorno 4 ++.
Successivamente sono state eseguite analisi chimiche, in particolare, alcuni campioni della matita per occhi sono stati analizzati con cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC), per riscontrare la presenza di tiomersale. L’analisi è stata preceduta dall’estrazione di 136 mg della pasta blu della matita e di 247 mg di quella grigia in 2 ml di acqua in un bagno ad ultrasuoni per 10 minuti. Gli Autori hanno sottolineato che gli estratti analizzati mediante HPLC con rilevazione a serie di diodi (4), non hanno rilevato tiomersale, nonostante il limite di rilevamento stimato nelle due paste colorate della matita per occhi fosse dello 0,0002% p/p (2ppm).
L’analisi per la presenza di lanolina nella matita per occhi è invece stata effettuata con la gas cromatografia-spettrometria di massa (GC/MS). Gli Autori hanno riportato che un campione di 2 mg della pasta blu è stato disciolto in 0,5 ml di acetato di etile e poi filtrato, su questo campione è stata quindi eseguita l’analisi (5). I risultati mostravano che la pasta era formata da una crema base contenente esteri di acidi grassi, olio di silicone, cera di silicone e alcuni acidi grassi, ma nel campione non erano presenti tracce di lanolina o suoi derivati.
L’analisi per la presenza di metalli nella matita per gli occhi è stata effettuata con la spettrometria ad assorbimento atomico (AAS). Gli Autori hanno riferito che alcuni campioni della matita sono stati trattati con 0,5% di acido nitrico e poi riscaldati a 70°C per un’ora. La soluzione così ottenuta è stata filtrata e poi analizzata con l’AAS, in cui lo spettrometro era dotato della correzione di Zeman e di un fornetto di grafite (AAnalyst 800; Perkin Elmer Instruments, Norwalk, CT, USA). Gli Autori hanno evidenziato che questa analisi, condotta per rivelare la presenza di nichel e palladio, mostrava che la parte grigia della matita per occhi conteneva 0,029 mg/g di nichel e la parte blu della matita 0,015mg/g del suddetto metallo, mentre il palladio non è stato rilevato.
Al fine di assumere rilevanza clinica, questi risultati sono stati confrontati con la quantità di nichel riscontrata in un patch test ordinario con 20 mg di nichel solfato esaidrato 5% in un Finn Chamber®, che risulta essere 460 μg/cm2.
Nelle conclusioni, gli Autori hanno sottolineato che le analisi chimiche provavano che il tiomersale, il palladio, la lanolina e i suoi derivati non avevano causato la dermatite alla paziente. Inoltre, l'analisi GCMS non mostrava altri allergeni sospetti nella matita. I risultati raccolti dagli Autori indicavano quindi che la quantità di nichel rilevata era la causa della dermatite.
Dati analitici hanno dimostrato che i prodotti di consumo costituiscono un fonte di contatto con il nichel piuttosto piccola, le tracce ritrovate in questi prodotti non causeranno la prima sensibilizzazione a questi metalli in quanto i livelli sarebbero troppo bassi e l’esposizione altrettanto breve. Gli Autori hanno sottolineato che la maggior parte dei soggetti allergici al nichel subisce una prima sensibilizzazione nel contatto quotidiano con gioielli e altri oggetti di metallo, come accaduto alla paziente in questione. Gli Autori suggeriscono quindi che è meglio focalizzare l’attenzione sulla diminuzione dell’esposizione a questi metalli di transizione provenienti da fonti diverse dai prodotti di consumo che invece li contengono in tracce (6). I livelli sicuri di nichel nei prodotti di consumo non dovrebbero superare le 5 ppm (µg/g) e il massimo valore potrebbe essere di 1 ppm (6). Tuttavia gli Autori hanno sottolineato che anche basse quantità di nichel presenti in una matita per gli occhi (o qualsiasi altro prodotto make-up per gli occhi), possono provocare dermatiti allergiche da contatto per applicazione ripetuta, che porta quindi ad un accumulo dell’allergene. Nel caso specifico gli Autori hanno evidenziato che le palpebre sono particolarmente inclini allo sviluppo di dermatite allergica da contatto, anche a basse concentrazioni di allergene, o con tempi di esposizione breve.
 
BIBLIOGRAFIA
  1. 1.    Thyssen J P, Linneberg A, Menné T, Nielsen N H, Johansen J D. No association between nickel allergy and reporting cosmetic dermatitis from mascara or eye shadow: a cross-sectional general population study. J Eur Acad Dermatol Venereol 2010: 24: 722–725.
  2. 2.    Travassoss A R, Bruze M, Dahlin J, Goossens A. Allergic contact dermatitis caused by nickel in a green eye pencil. Contact Dermatitis 2011: 65: 307–308.
  3. 3.    Zemba C, Ramaguera C, Vilaplana J. Allergic contact dermatitis from nickel in an eye pencil. Contact Dermatitis 1992: 27: 116.
  4. 4.    Tleugabulova D, González Péres I. Reversed-phase high-performance liquid chromatographic study of thimerosal stability in Cuban recombinant hepatitis B vaccine. J Chromatogr 1996: 729: 219–227.
  5. 5.    Lammintausta K, Zimerson E, Hasan T et al. An epidemic of furniture-related dermatitis: searching for a cause. Br J Dermatol 2010: 162: 108–116.
  6. 6.    Basketter D A, Angelini G, Ingber A et al. Nickel, chromium and cobalt in consumer products: revisiting safe levels in the new millennium. Contact Dermatitis 2003: 49: 1–7.

   

  

cerca