COMITATO SCIENTIFICO PER LA SICUREZZA DEI CONSUMATORI: RICHIESTA DI OPINIONI SCIENTIFICHE SU ALCUNE SOSTANZE IMPIEGATE NEI PRODOTTI COSMETICI.

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia (ex Dip.to di Farmacologia Sperimentale), Università di Napoli Federico II.

Recentemente, è stato richiesto allo Scientific Committee on Consumer Safety (SCCS, Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori, CSSC) di esprimere la propria opinione in merito all’uso di alcune sostanze utilizzate nei prodotti cosmetici.

HC Blue 17

Premessa
HC Blue 17, CAS n.16517-75-2 (C184), è un ingrediente presente nelle tinture per capelli recentemente introdotto sul mercato europeo. Nel settembre 2011 le aziende cosmetiche hanno sottoposto al Comitato la Submission I per valutare la sicurezza della sostanza e stabilirne le condizioni d’uso.
Opinione SCCS/1471/12
In questa richiesta d’opinione le domande poste al Comitato erano:
1. Sulla base dei dati scientifici forniti, il Comitato ritiene sicuro l’uso del HC Blue 17 nelle tinture per capelli di tipo ossidativo e non ossidativo ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto del 2,0%?
2. Il Comitato raccomanda ulteriori restrizioni circa l’utilizzo in tali formulazioni?
La risposta complessiva del Comitato è stata:
L’uso dell’HC Blue 17 nelle tinture per capelli di tipo ossidativo e non ossidativo, ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto del 2,0%, risulta sicuro per la salute dei consumatori. Il Comitato, tuttavia, ha richiesto dati sulla purezza dei lotti sottoposti a valutazione. L’SCCS ha ricordato, inoltre, che l’HC Blue 17 è un’ammina secondaria che può dar luogo alla formazione di nitrosammine e per tale motivo non deve essere utilizzata in associazione con altri agenti nitrosanti. Il Comitato ha sottolineato che per tale sostanza non può essere escluso un potenziale sensibilizzante.

HC Blue 15

Premessa
L’HC Blue 15 è stato sottoposto per la prima volta all’attenzione dell’SCCS dal Colipa (l’attuale Cosmetics Europe) nel settembre 2003 (Submission I).
Nell’aprile 2004, lo Scientific Committee on Cosmetic Products and Non-food products (SCCNFP, Comitato Scientifico per i Prodotti Cosmetici e Non Alimentari, CSPCNA) ha stabilito con l’opinione SCCNFP/0793/04 che i dati disponibili circa tale sostanza non erano sufficienti per effettuare un’accurata valutazione.
Nel luglio 2005, il Colipa ha presentato un aggiornamento della Submission I.
Il 27 marzo 2012, durante il 14° meeting plenario, il Comitato ha stabilito con l’opinione SCCS/1440/11 che, a causa del basso margine di sicurezza, l’HC Blue 15 non poteva essere utilizzato nelle tinture per capelli di tipo ossidativo ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dello 0,2%. Per effettuare una valutazione accurata il Comitato ha richiesto la presentazione di dati sull’assorbimento percutaneo.
La Submission II conteneva i dati relativi ad un nuovo studio sulla penetrazione dermica e una revisione dei dati precedentemente presentati.
Opinione SCCS/1504/13
In questa richiesta d’opinione le domande poste al Comitato erano:
1. Sulla base dei dati scientifici forniti, il Comitato ritiene sicuro l’uso del HC Blue 15 nelle tinture per capelli di tipo ossidativo e non ossidativo ad una concentrazione massima dello 0,2% nei prodotti finiti?
2. Il Comitato raccomanda ulteriori restrizioni circa l’utilizzo in tali formulazioni?
La risposta complessiva del Comitato è stata:
L’uso dell’HC Blue 15 nelle tinture per capelli di tipo ossidativo e non ossidativo, ad una concentrazione massima dello 0,2%, risulta sicuro per la salute dei consumatori. Il Comitato ha sottolineato che per tale sostanza non può essere escluso un potenziale sensibilizzante.

Acid Green 25

Premessa
L’Acid Green 25, CI 61570, è stato sottoposto per la prima volta all’attenzione dell’SCCS dal Colipa (l’attuale Cosmetics Europe) nel settembre 2003 (Submission I).
Il 21 giugno 2005, durante il 4° meeting plenario, lo Scientific Committee on Cosmetic Products (SCCP, Comitato Scientifico per i Prodotti Cosmetici, CSPC) ha stabilito che i dati presentati non erano sufficienti per un’accurata valutazione ed ha richiesto ulteriori informazioni circa:
- Le impurezze presenti in quantità superiori al 10%;
- L’esposizione complessiva alla sostanza dovuta all’uso di altri cosmetici;
- Uno studio sull’assorbimento percutaneo condotto secondo le Notes of Guidance (note di riferimento che definiscono le informazioni essenziali da sottoporre all’SCCS affinchè effettui una valutazione);
- La teratogenicità;
- Test in vitro specifici circa l’aberrazione cromosomica.
La Submission II, presentata dal Colipa nel luglio 2005, conteneva un aggiornamento dei dati riguardanti la sostanza menzionata, in linea con il secondo step della valutazione delle tinture per capelli (http://europa.eu.int/comm/enterprise/cosmetics/doc/hairdyestrategyinternet.pdf), contenuta nella Direttiva 76/768/CEE sui prodotti cosmetici.
Secondo tale Submission l’Acid Green 25 poteva essere utilizzato come colorante diretto nelle tinture semipermanenti ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dello 0,3%.
Opinione SCCS/1498/12
In questa richiesta d’opinione le domande poste al Comitato erano:
1. Sulla base dei dati scientifici forniti, il Comitato ritiene sicuro l’uso dell’Acid Green 25 nelle tinture per capelli di tipo non ossidativo ad una concentrazione massima dello 0,3% nei prodotti finiti?
2. Il Comitato raccomanda ulteriori restrizioni circa l’utilizzo in tali formulazioni?
La risposta complessiva del Comitato è stata:
L’uso dell’Acid Green 25 nelle tinture per capelli di tipo non ossidativo, ad una concentrazione massima dello 0,3%, risulta sicuro per la sicurezza dei consumatori. Il Comitato ha sottolineato che tale sostanza viene utilizzata come colorante anche in altri prodotti cosmetici, tuttavia, tale uso non è oggetto di valutazione nella presente opinione.

Acid Violet 43

Premessa
L’Acid Violet 43, è stato sottoposto per la prima volta all’attenzione dell’SCCS dal Colipa (l’attuale Cosmetics Europe) nel marzo 1984 (Submission I).
La Submission II conteneva un aggiornamento dei dati riguardanti la sostanza menzionata, in linea con il secondo step della valutazione delle tinture per capelli, contenuta nella Direttiva 76/768/CEE sui prodotti cosmetici.
Il 18 marzo 2006, durante il 7° meeting plenario, lo Scientific Committee on Cosmetic Products (SCCP, Comitato Scientifico per i Prodotti Cosmetici, CSPC) ha stabilito con l’opinione SCCP/0964/05 che i dati presentati non erano sufficienti per un’accurata valutazione ed ha richiesto ulteriori informazioni circa:
- Le proprietà chimico-fisiche della sostanza;
- Il potenziale di clastogenicità.
L’attuale Submission contiene i dati scientifici richiesti dal Comitato.
Opinione SCCS/1491/12
In questa richiesta d’opinione le domande poste al Comitato erano:
1. Sulla base dei dati scientifici forniti, il Comitato ritiene sicuro l’uso dell’Acid Violet 43 nelle tinture semipermanenti ad una concentrazione massima dello 0,5%?
2. Il Comitato raccomanda ulteriori restrizioni circa l’utilizzo in tali formulazioni?
La risposta complessiva del Comitato è stata:
L’uso dell’Acid Violet 43 (la valutazione è relativa al lotto Ext D&C Violet n° 2 0609RA) nelle tinture semipermanenti, ad una concentrazione massima dello 0,5%, risulta sicuro per la salute dei consumatori. Il Comitato ha sottolineato che tale sostanza viene utilizzata come colorante anche in altri prodotti cosmetici, ma che tale uso non è stato valutato nella presente opinione. L’SCCS ha evidenziato, inoltre, che per tale sostanza non può essere escluso un potenziale sensibilizzante.

Acid Black 1

Premessa
L’Acid Black 1 (CI 20470), un agente colorante presente in molti prodotti cosmetici, è stato sottoposto per la prima volta all’attenzione dell’SCCS dal Colipa (l’attuale Cosmetics Europe) nel marzo 1984 (Submission I). Il Comitato, tuttavia, non effettuò una valutazione della sostanza poiché i dati disponibili non erano sufficienti.
La Submission II è stata presentata dal Colipa nel luglio 2005.
Il 23 marzo 2010, durante il 6° meeting plenario, l’SCCS ha stabilito con l’opinione (SCCS/1226/09) che, a causa del basso margine di sicurezza, l’Acid Black 1 non poteva essere utilizzato nelle tinture per capelli di tipo non ossidativo ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dello 0,5%.
L’Acid Black 1 è riportato nell’Allegato IV (Elenco dei coloranti che possono essere contenuti nei prodotti cosmetici) parte 1 della Direttiva 76/768/CEE sui prodotti cosmetici, tuttavia, non è stato ancora oggetto di valutazione del Comitato in merito all’uso in tutti i cosmetici.
La Submission III presenta i risultati di uno studio sulla penetrazione dermica e chiarisce alcuni punti della precedente.
Opinione SCCS/1492/12
In questa richiesta d’opinione le domande poste al Comitato erano:
1. Sulla base dei dati scientifici forniti, il Comitato ritiene sicuro l’uso dell’Acid Black 1 nelle tinture per capelli di tipo non ossidativo ad una concentrazione massima dello 0,5% nei prodotti finiti?
2. Il Comitato raccomanda ulteriori restrizioni riguardo al suo utilizzo in tali formulazioni?
La risposta complessiva del Comitato è stata:
L’uso dell’Acid Black 1 nelle tinture per capelli di tipo non ossidativo, ad una concentrazione massima dello 0,5%, nei prodotti finiti non risulta sicuro per la salute dei consumatori.
L’Acid Black 1 è stato valutato dal Comitato soltanto per il suo uso nelle tinture di tipo non ossidativo, esso, quindi, deve essere rivalutato come colorante negli altri prodotti cosmetici.
Il Comitato ha sottolineato che non è stata fornita una comparazione della qualità dell’Acid Black 1 presente in commercio con quello utilizzato per i test di valutazione.

2-metossi-metil-p-fenilendiammina e i suoi sali solfati

Premessa
La 2-metossi-metil-p-fenilendiammina, CAS n. 337906-36-2 (A160), e i suoi sali solfati sono ingredienti presenti nelle tinture per capelli, recentemente introdotti sul mercato europeo. Le aziende cosmetiche hanno sottoposto al Comitato un dossier per valutare la sicurezza di tali sostanze e stabilirne le condizioni d’uso.
Le industrie cosmetiche hanno proposto il loro uso nelle tinture per capelli di tipo ossidativo ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dell’ 1,8%.
Nel marzo 2012 il Colipa ha presentato la Submission I.
Opinione SCCS/1491/12
In questa richiesta d’opinione le domande poste al Comitato erano:
1. Sulla base dei dati scientifici forniti, il Comitato ritiene sicuro l’uso della 2-metossi-metil-p-fenilendiammina e dei suoi sali solfati nelle tinture di tipo ossidativo ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dell’1,8%?
2. Il Comitato raccomanda ulteriori restrizioni riguardo al loro utilizzo in tali formulazioni?
La risposta complessiva del Comitato è stata:
L’uso della 2-metossi-metil-p-fenilendiammina e dei suoi sali solfati nelle tinture per capelli di tipo ossidativo, ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dell’1,8%, risulta sicuro per la salute dei consumatori. Il Comitato ha sottolineato che per tali sostanze non può essere escluso un potenziale sensibilizzante.

2,6-diaminopiridina

Premessa
La 2,6-diaminopiridina è stata sottoposta per la prima volta all’attenzione dell’SCCS da un’azienda giapponese tramite il Colipa (l’attuale Cosmetics Europe) nel dicembre 2006 (Submission I).
Il 27 marzo 2012, durante il 14° meeting plenario, il Comitato ha stabilito, con l’opinione SCCS/1450/11, che i dati presentati non erano sufficienti per un’accurata valutazione ed ha richiesto ulteriori dati circa:
- La caratterizzazione e la quantificazione dei materiali utilizzati nelle metodiche applicate.
Nell’ottobre 2012, è stata presentata la Submission II, in cui sono stati riportati i dati sulla caratterizzazione e la quantificazione dei materiali utilizzati nelle metodiche applicate e una valutazione dell’esposizione alla sostanza.
Opinione SCCS/1503/13
In questa richiesta d’opinione le domande poste al Comitato erano:
1. Sulla base dei dati scientifici forniti, il Comitato ritiene sicuro l’uso della 2,6-diaminopiridina nelle tinture di tipo ossidativo ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dello 0,15%?
2. Il Comitato raccomanda ulteriori restrizioni riguardo al suo utilizzo in tali formulazioni?
La risposta complessiva del Comitato è stata:
L’uso della 2,6-diaminopiridina nelle tinture di tipo ossidativo, ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dello 0,15%, risulta sicuro per la salute dei consumatori. Il Comitato ha sottolineato che la 2,6-diaminopiridina è una sostanza estremamente sensibilizzante.

   

  

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