DERMATITE DA CONTATTO INDOTTA DAGLI ALCOLI GRASSI.

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia (ex Dip.to di Farmacologia Sperimentale), Università di Napoli Federico II.

Riportiamo di seguito un articolo apparso su Contact Dermatitis (Contact Dermatitis 2013: 68, 189–190), di Monica Corazza, Stefania Zauli, Anna Bianchi, Simonetta Benetti, Alessandro Borghi
ed Annarosa Virgili, relativo ad un caso particolare di dermatite da contatto indotta dagli alcoli grassi.

Gli emulsionanti sono costituenti comuni dei prodotti cosmetici per la cura della pelle e dei medicamenti topici, in quanto aumentano la miscibilità e la stabilità tra la fase acquosa e quella oleosa.
Gli alcoli grassi, quando polietossilati, sono sostanze ampiamente utilizzate come fattori di consistenza e come emulsionanti nelle preparazioni per uso topico.
Gli Autori hanno riportato un caso insolito di sensibilizzazione a diversi alcoli grassi, in cui, inaspettatamente, il diverso grado di polietossilazione sembrerebbe influenzare la risposta allergica.
L’articolo tratta il caso di una donna quarantunenne che riportava una dermatite recidivante a livello delle ascelle, causata dall’uso di un deodorante ipoallergenico di tipo roll-on.
La paziente, al fine di verificare le cause degli episodi riportati, fu sottoposta a patch test eseguiti con Haye’s Test Chambers® (Haye’s Service AJ, Alphen aan den Rijn, The Netherlands) utilizzando serie di base della Società Italiana di Dermatologia e Allergologica Professionale e Ambientale, serie di conservanti e di profumi (gli allergeni erano forniti dall’azienda FIRMA, Firenze, Italia).
La lettura dei test fu eseguita come previsto dai criteri dell’International Contact Dermatitis Research Group e fornì i seguenti risultati:
- lanolina (30% pet.) gg 2 ++ gg 3 ++
- mix di fragranze (6% pet.) gg 2 + gg 3 +
Gli Autori hanno riportano che una successiva applicazione del deodorante a livello della piegatura del gomito causò dopo sei giorni una reazione eczematosa.
La paziente, dopo sei mesi, fu sottoposta ad ulteriori patch test per tutti gli ingredienti contenuti nel deodorante (forniti dal Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Università di Ferrara).
La lettura dei patch test fornì i risultati positivi per:
- alcool miristilico (CAS 112-72-1) gg 2 + gg 3 +
- ceteareth-2 e ceteareth-3 (CAS 68439-49-6) gg 2 + gg 3 ++
Gli Autori hanno evidenziato che, inaspettatamente, non furono evidenziate reazioni al ceteareth-20 (CAS 68439-49-6), ceteareth-25 (CAS68439-49-6) e ceteareth-30 (CAS 68439-49-6), contenuti anch’essi nel prodotto.
Alla paziente fu diagnosticata una dermatite da contatto causata dagli alcoli grassi presenti nel deodorante.
Gli Autori hanno evidenziato che, essendo le molecole di ceteareth composte da alcool cetil-stearilico e da un numero variabile di molecole di etossilene, furono effettuati patch test anche per l’alcool cetilico (CAS 36653-82-4), l’alcool stearilico (CAS 112-92-5) e l’alcool cetil-stearilico (CAS 67762-27-0/8005-44-5).
La lettura dei patch test fornì i seguenti risultati:
- alcool cetilico (+/++)
- alcool stearilico (+/+)
- alcool cetil-stearilico (30% pet.) (+/+)
Gli Autori hanno sottolineato che gli emulsionanti sono considerati dei sensibilizzanti non comuni (1), poiché sono sporadici i casi descritti di reazioni allergiche.
L’alcool laurilico, miristilico, oleico, cetilico e stearilico sono gli alcoli grassi più comunemente utilizzati come addensanti cosmetici.
Gli Autori hanno indicato che, in uno studio precedentemente condotto, sono state evidenziate reazioni positive agli alcoli grassi sopracitati nel 23,2% dei pazienti (2). La maggior parte dei soggetti presentava reazioni all’alcool oleico, mentre risultavano sporadiche le reazioni all'alcool miristilico e all’alcool stearilico, inoltre, in alcuni casi i pazienti mostravano più di una reazione.
Dermatiti da contatto indotte dall’alcool miristilico, contenuto in prodotti cosmetici, sono state descritte in case report e in alcune serie di test, come nel caso della paziente descritta nell’articolo (2-5).
Gli Autori hanno riportato il significato della denominazione INCI ceteareth-n [R(OCH2CH2)nOH], la quale indica con (n) che, in una miscela di alcool cetilico e stearilico (R), vi è un numero variabile di molecole di etossilene (OCH2CH2). Il suffisso “Eth” è l'abbreviazione per il gruppo etossilene. In queste sostanze la miscela di alcool cetilico e stearilico rappresenta la componente lipofila, mentre le molecole di etossilene rappresentano la componente idrofila.
Come riportato dagli Autori, la paziente descritta ha mostrato reazioni positive al ceteareth-2 e al ceteareth-3 presenti nel cosmetico, ma, inaspettatamente, non ha presentato reazioni al ceteareth-20, al ceteareth-25 e al ceteareth-30, ognuno dei quali contiene un numero elevato di molecole di etossilene. Ulteriori test, inoltre, hanno confermato la sensibilizzazione all’alcool cetilico, stearilico e cetil-stearilico.
Gli Autori hanno formulato varie ipotesi per spiegare le reazioni differenti alle diverse molecole di ceteareth. Essi hanno supposto che i pesi molecolari più elevati del ceteareth-20, del ceteareth-25 e del ceteareth-30 (>1000), rispetto a quelli del ceteareth-2 e del ceteareth-3 (<500), potrebbero influenzare l’allergenicità delle molecole. Il più alto numero di molecole di etossilene, infatti, potrebbe modificare l'interazione del ceteareth con le proteine carrier e i linfociti T, così da spiegare l'allergenicità inferiore del ceteareth-20, ceteareth-25 e del ceteareth-30.
Gli Autori hanno riportato inoltre, che con l'aumento del numero di gruppi etossilenici aumenta l’idrofilia della molecola e ne diminuisce, quindi, la lipofilia e la penetrazione transepidermica.
La riduzione del numero di gruppi etossilenici comporta un aumento della concentrazione micellare critica degli emulsionanti, aumentando il numero di monomeri liberi e il loro potere irritante, di conseguenza il ceteareth-2 e il cetereth-3 sono più irritanti rispetto al ceteareth-20, al ceteareth-25 e al ceteareth-30. Inducendo irritazione, essi possono diminuire la soglia di elicitazione, e promuovere la loro penetrazione transepidermica.
Gli Autori hanno sottolineato come il caso riportato metta in evidenza il potenziale allergenico degli emulsionanti e la possibilità di reazioni multiple agli alcoli grassi, episodi riportati raramente in letteratura (2, 6). Il caso citato, inoltre, ha indicato come il livello di polietossilazione degli alcoli grassi possa influenzare la loro risposta allergenica.

Bibliografia:
1. 1 Tosti A, Guerra L, Morelli R, Bardazzi F. Prevalence and sources of sensitization to emulsifiers: a clinical study. Contact Dermatitis 1990: 23: 68–72.
2. Tosti A, Vincenzi C, Guerra L, Andrisano E. Contact dermatitis from fatty alcohols. Contact Dermatitis 1996: 35: 287–289.
3. De Groot A C, Bruynzeel D P, van Joost T, Weyland J W. Cosmetic allergy from myristyl alcohol. Contact Dermatitis 1988: 19: 76–77.
4. Pecegueiro M, Brand˜ao M, Pinto J, Conc¸alo S. Contact dermatitis to Hirudoid cream. Contact Dermatitis 1987: 17: 290–293.
5. Geier J, Lessmann H, Fuchs T, Andersen K E. Patch testing with myristyl alcohol. Contact Dermatitis 2006: 55: 366–367.
6. Guidetti M S, Vincenzi C, Guerra L, Tosti A. Contact dermatitis due to oleyl alcohol. Contact Dermatitis 1994: 31: 260–261.

   

  

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