ORTICARIA DA CONTATTO DI TIPO IMMUNOLOGICO INDOTTA DAL TRICLOSAN.

Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia (ex Dip.to di Farmacologia Sperimentale), Università di Napoli Federico II.

Riportiamo di seguito un articolo apparso su Contact Dermatitis (Contact Dermatitis 2013: 68, 121–123), di Esen O¨ zkaya e Pınar Kavlak Bozkurt, relativo ad un particolare caso di orticaria da contatto di tipo immunologico indotta dal triclosan.

Il triclosan è una sostanza debolmente sensibilizzante, gli Autori, infatti, sottolineano che sono pochi i casi di dermatite allergica da contatto da essa indotti (1). Nell’articolo citato essi riportano il primo caso di una grave orticaria da contatto - angioedema causata dal triclosan, e sottolineano che, prima di esso, non sono mai stati riportati casi di ipersensibilità di tipo immediato a tale sostanza.
L’articolo tratta del caso di una donna turca quarantaquattrenne non atopica, che presentava da circa cinque anni la comparsa di pomfi rossastri e pruriginosi sulla pelle e a livello delle mucose, ogniqualvolta utilizzava alcuni saponi e prodotti per uso topico. La paziente, inoltre, utilizzando un dentifricio, aveva manifestato gonfiore alle labbra e alla lingua, e conseguenti difficoltà respiratorie che si risolsero dopo sei giorni di trattamento con antistaminici e corticosteroidi somministrati per via sistemica. Gli Autori riportano, inoltre, che tale fenomeno si ripresentava quando la donna baciava il marito, il quale usava lo stesso dentifricio, e quando baciava il viso di amici, che utilizzavano alcuni prodotti per uso topico.
I prodotti sospettati di indurre tale reazione erano, quindi, un dentifricio, una lozione idratante, una crema a base di corticosteroidi, una crema a base di metronidazolo e un sapone antibatterico, tutti contenenti triclosan in una concentrazione compresa tra lo 0,2% e lo 0,5%. Gli Autori sottolineano che la lettura precoce (entro 10-15 min) dei patch test cui venne sottoposta la paziente (effettuati con le IQ Chambers®, Chemotechnique Diagnostics,Vellinge, Sweden), evidenziava una grave reazione orticarioide alla crema contenente metronidazolo (1.0% pet.) e al triclosan (2.0% pet.). La paziente, inoltre, non presentava reazioni agli altri componenti del dentifricio (d-limonene 2.0% pet., mentolo 1.0% pet., anetolo 5.0% pet., e olio di cannella 0.5% pet.) e della crema (BHA 2.0% pet., clorexidina digluconato 0.5%, acqua, e EDTA 1.0% pet.), alla resina Myroxylon pereirae 25.0% pet., ad un mix di fragranze 8.0% pet. e ad un mix di parabeni 16.0% pet. Gli Autori indicano che per trattare la grave orticaria indotta dal triclosan e dalla crema, la paziente venne sottoposta ad un’unica iniezione intramuscolare di feniramina maleato 45.5 mg/2 ml. Nei giorni successivi a tale reazione (giorni 2, 3, 4 e 7) non vennero osservate nella paziente reazioni ritardate e non vennero effettuati ulteriori test cutanei per gli altri prodotti sospettati, data la gravità della reazione. Gli Autori sottolineano, inoltre, che i test di controllo (letti dopo 15 min) per la crema e il triclosan (2.0% pet.) effettuati su cinque individui sani, diedero esito negativo. Gli Autori spiegano anche che, nel loro dipartimento, dal 1996, su circa mille pazienti testati, con una serie di cosmetici, non si sono verificate reazioni cutanee immediate al triclosan.
La paziente, dopo l’esecuzione di questi esami, ha iniziato ad evitare il contatto con prodotti contenenti triclosan non manifestando, così, altre reazioni nelle sei settimane di follow-up.
Gli Autori sottolineano che il triclosan (numero CAS 3380-34-5) è un biocida con un ampio spettro antibatterico e attività antifungina e che sono numerosi i prodotti sanitari e altri prodotti destinati al consumatore (1) (deodoranti, saponi, dentifrici, saponi da cucina, shampoo, detergenti per il viso, oli da bagno, emollienti, collutori, cosmetici e medicamenti topici) che possono contenerlo.
Riportano, inoltre, che studi condotti sull’uomo e sugli animali (2) e numerosi patch test dimostrano che il triclosan è una sostanza debolmente sensibilizzante (3–5) essendo, infatti, rari i casi noti di dermatiti allergiche da contatto dovute alla sua presenza in deodoranti (6), dentifrici (7), saponi (8), creme contenenti combinazioni di triclosan e corticosteroidi (9) e altri prodotti.
Il triclosan ad oggi non sembra avere indotto reazioni d’ipersensibilità immediata, tuttavia, su un sito web di prodotti per la bellezza, viene descritto un caso di orticaria che si manifesta subito dopo l’uso di dentifrici e saponi antibatterici contenenti triclosan (10).
Gli Autori indicano che per effettuare una diagnosi di orticaria da contatto sono necessari test cutanei immediati (come patch test convenzionali con 2 gg di occlusione) per valutare la reazione al triclosan. Riportano, inoltre, che nel caso citato non si era potuto effettuare la determinazione sierica delle IgE per il triclosan e il test di attivazione dei basofili, i quali avrebbero evidenziato la presenza di un’orticaria da contatto di tipo immunologico. Nel caso specifico, tuttavia, secondo gli Autori, vi sono alcuni aspetti clinici che suggeriscono che si tratti di un’orticaria da contatto di tipo immunologico, piuttosto che di tipo non immunologico. In primo luogo, una reazione di tipo non immunologico rimane localizzata nel sito d’insorgenza e non causa effetti sistemici (11). Nella paziente, invece, il contatto con il triclosan aveva causato anche difficoltà respiratorie. In secondo luogo, i risultati dei test cutanei sono positivi dopo 15-20 min (come nel caso citato) se la reazione è di tipo immunologico e positivi dopo 45-60 min se la reazione è di tipo non immunologico (11). L’assenza di qualsiasi tipo di reazione nei soggetti sottoposti ai test di controllo avvalora, secondo gli Autori, tale ipotesi. Inoltre, la reazione ai prodotti contenenti triclosan, cui la paziente era stata esposta secondariamente, attraverso il contatto fisico con il marito o con gli amici, era coerente con la diagnosi di dermatite di tipo “coniugale”.
In conclusione il caso trattato è un esempio, mai descritto prima, di orticaria da contatto di tipo immunologico e “coniugale”, causata dal triclosan.

Bibliografia:
1. Campbell L, Zirwas M J. Triclosan. Dermatitis 2006: 17: 204–207.
2. Lachapelle J M, Tennstedt D. Low allergenicity of triclosan. Predictive testing in guinea pigs and in humans. Dermatologica 1979: 158: 379–383.
3. Wahlberg J E. Routine patch testing with Irgasan DP 300. Contact Dermatitis 1976:2: 292.
4. Perrenoud D, Bircher A, Hunziker T et al. Frequency of sensitization to 13 common preservatives in Switzerland. Swiss Contact Dermatitis Research Group. Contact Dermatitis 1994: 30: 276–279.
5. Schnuch A, Geier J, Uter W, Frosch P J. Patch testing with preservatives, antimicrobials and industrial biocides. Results from a multicentre study. Br J Dermatol 1998: 138: 467–476.
6. Roed-Petersen J, Auken G, Hjorth N. Contact sensitivity to Irgasan DP 300. Contact Dermatitis 1975: 1: 293–294.
7. Robertshaw H, Leppard B. Contact dermatitis to triclosan in toothpaste. Contact Dermatitis 2007: 57: 383–384.
8. Wong C S, Beck M H. Allergic contact dermatitis from triclosan in antibacterial handwashes. Contact Dermatitis 2001: 45: 307.
9. Veronesi S, de Padova M P, Vanni D, Melino M. Contact dermatitis to triclosan. Contact Dermatitis 1986: 15: 257–258.
10. Truth in Aging 2012. Available at: http://www.truthinaging.com/ingredient-spotlight/what-is-it-triclosan (last accessed 28 May 2012).
11. Amin S, Lahti A, Maibach H I. Contact urticaria and contact urticaria syndrome (immediate contact reactions). In: Marzulli and Maibach’s Dermatotoxicology, 7th edition, Zhai H,Wilhelm K-P, Maibach H I (eds): Boca Raton, FL, CRC Press, 2008: pp. 525–536.


   

  

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