COMITATO SCIENTIFICO PER LA SICUREZZA DEI CONSUMATORI: RICHIESTA DI OPINIONI SCIENTIFICHE SU ALCUNE SOSTANZE IMPIEGATE NEI PRODOTTI COSMETICI.

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Lidia Sautebin - Dipartimento di Farmacia (ex Dip.to di Farmacologia Sperimentale), Università di Napoli Federico II.

Recentemente, è stato richiesto allo Scientific Committee on Consumer Safety (SCCS, Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori, CSSC) di esprimere la propria opinione in merito all’uso di alcune sostanze utilizzate nei prodotti cosmetici.

PIGMENTO RED 57
Premessa
Il pigmento red 57 è stato sottoposto per la prima volta all’attenzione dell’SCCS dal Colipa (European Cosmetics Toiletry and Perfumery Association) nel settembre 2003 (Submission I).
Nel 2004, lo Scientific Committee on Cosmetic Products and Non-food products (SCCNFP, Comitato Scientifico per i Prodotti Cosmetici e Non Alimentari, CSPCNA) ha espresso un parere (SCCP/0795/04), in cui giudicava i dati sottoposti nel 2003 insufficienti per stabilire la sicurezza d’uso di tale sostanza. L’SCCNFP aveva richiesto, inoltre, per una successiva valutazione, i dati completi sulle proprietà chimico-fisiche e uno studio sull’assorbimento percutaneo condotto secondo le Notes of Guidance dell’SCCNFP.
L’attuale Submission è risultata un aggiornamento della precedente. Il pigmento red 57 (nome INCI CI 15850) è utilizzato come agente colorante ammesso in tutti i prodotti cosmetici. Esso è utilizzato come colorante diretto nelle tinture per capelli semi-permanenti ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dello 0,4%.
L’attuale Submission contiene un aggiornamento dei dati riguardanti la sostanza menzionata, in linea con il secondo step della valutazione delle tinture per capelli (http://europa.eu.int/comm/enterprise/cosmetics/doc/hairdyestrategyinternet.pdf) contenuto nella Direttiva 76/768/CEE sui prodotti cosmetici.
Opinione SCCS/1411/11
In questa richiesta d’opinione la domanda posta al Comitato era:
Sulla base dei dati scientifici forniti, il Comitato ritiene sicuro l’uso del pigmento red 57 come colorante diretto nelle tinture per capelli di tipo non ossidativo ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dello 0,4%?
La risposta del Comitato è stata:
Nonostante la mancanza di dati tossicologici, il Comitato ha ritenuto che i dati disponibili non indichino la presenza di effetti tossici dovuti all’uso del pigmento red 57, poiché l’esposizione sistemica risulta bassa quando usato come colorante diretto nelle tinture per capelli di tipo non ossidativo. Il Comitato ha stabilito, per tale motivo, che il pigmento red 57 non costituisca un rischio per la salute dei consumatori quando è utilizzato come colorante diretto nelle tinture per capelli di tipo non ossidativo ad una concentrazione massima sul cuoio capelluto dello 0,4%.
Il pigmento red 57, tuttavia, viene utilizzato come colorante anche in altri prodotti cosmetici, per cui ne consegue un’ulteriore esposizione dei consumatori. Il Comitato ha sottolineato che è necessaria un’ulteriore valutazione di sicurezza per stabilire le condizioni d’impiego del pigmento red 57 negli altri prodotti cosmetici.

TINTURE PER CAPELLI DI TIPO OSSIDATIVO E PEROSSIDO D’IDROGENO UTILIZZATI IN PRODOTTI PER LA COLORAZIONE DELLE CIGLIA.

Premessa
L’uso professionale di tinture per capelli di tipo ossidativo per colorare le ciglia è molto diffuso nell’UE. Attualmente è stato stimato che in Austria e in Germania vengono effettuate più di dieci milioni di applicazioni all’anno a tale scopo. Tali prodotti sono venduti esclusivamente per uso professionale presso saloni di bellezza o parrucchieri. Essi sono utilizzati attuando misure di protezione (occhi chiusi, palpebre coperte da particolari schermi protettivi), sono presenti sul mercato da molti anni e non sembrano suscitare particolari preoccupazioni in termini di compatibilità.
La Direttiva 76/768/CEE sui prodotti cosmetici, non contiene una definizione base di “capelli” o “prodotto per capelli” e, quindi, non definisce requisiti specifici per i prodotti per capelli applicati per colorare le ciglia, tranne che in alcuni articoli riguardanti sostanze specifiche. I prodotti per capelli che contengono queste particolari sostanze presentano in etichetta la dicitura “Non utilizzare per tingere ciglia e sopracciglia”, salvo che siano utilizzati per uso professionale.
Ad oggi, vi è una sola sostanza, il nitrato d'argento, elencato alla voce 48 dell'Allegato III (elenco delle sostanze il cui uso è vietato nei prodotti cosmetici, salvo entro determinati limiti) parte 1 della Direttiva 76/768/CEE, che è specificatamente autorizzato per colorare le ciglia ad una
concentrazione massima del 4%.
La definizione di “prodotto per capelli” è stata introdotta nel preambolo agli Allegati, dal II al VI, del Regolamento europeo sui cosmetici (Regolamento n.1223/2009, che entrerà in vigore nel luglio 2013). In questo testo si definisce “prodotto per capelli” un cosmetico che può essere applicato sui capelli, ma non sulle ciglia.
L’applicazione della nuova definizione di “prodotto per capelli”, insieme ai provvedimenti riguardanti specifiche sostanze inserite nel nuovo Allegato III del Regolamento n.1223/2009, permetterà la restrizione d’uso di sostanze pertinenti. Il perossido d’idrogeno (voce 12 Allegato III) è un chiaro esempio di questa situazione, in quanto secondo la nuova definizione non potrà più essere applicato alle ciglia, ma potrà essere ancora utilizzato nei “prodotti per capelli” (il riferimento utilizzato precedentemente nella Direttiva 76/768/CEE era “miscele per la cura dei capelli”, tuttavia tale termine non era espressamente definito). Nell’UE da luglio 2013, inoltre, non sarà più possibile vendere tinture per capelli di tipo ossidativo da applicare sulle ciglia.
Come le convenzionali tinture applicate sul cuoio capelluto, anche quelle di tipo ossidativo, applicate sulle ciglia, sono costituite da due componenti e da una preparazione a base di perossido d’idrogeno usata come sviluppatore (il contenuto di perossido d’idrogeno arriva fino al 4%, che corrisponde ad una concentrazione applicata sulle ciglia del 2%; nelle tinture convenzionali la sua concentrazione arriva fino al 12%). I coloranti utilizzati in tali prodotti sono gli stessi che vengono utilizzati convenzionalmente nelle tinture per capelli e sono già stati globalmente valutati (o sono ancora in corso di valutazione) dall’ SCCS nell’ambito della valutazione delle colorazioni per capelli.
Le sostanze autorizzate nei prodotti per la colorazione delle ciglia e le concentrazioni d’uso relative sono elencate nel testo di cui riportiamo il link.
I dati di sicurezza di ogni sostanza utilizzata nelle tinture per capelli, sottoposta alla valutazione del rischio dall’SCCS, contengono obbligatoriamente dati sul irritazione degli occhi. Pertanto, la sicurezza di tali sostanze, circa l'applicazione in tale zona è stata o sarà stabilita nella valutazione complessiva di ogni singolo colorante utilizzato nelle tinture per capelli.
Opinione SCCS/1475/12
In questa richiesta d’opinione le domande poste al Comitato erano:
1. Il Comitato ritiene sufficienti i dati scientifici forniti, in particolare quelli riguardanti l’irritazione oculare, per stabilire che sostanze di tipo ossidativo, ritenute sicure per l’uso nei “prodotti per capelli”, possono essere utilizzate con sicurezza anche nei prodotti per colorare le ciglia? In caso contrario quali dati devono essere forniti all’SCCS per stabilire la sicurezza d’uso in questo specifico campo d’applicazione?
2. Sulla base dei dati scientifici forniti per la valutazione di sicurezza del perossido d’idrogeno, quando utilizzato negli sbiancanti dentali e nei prodotti per l’igiene orale, il Comitato ritiene sicuro l’uso del perossido d’idrogeno nei prodotti per la colorazione delle ciglia (dopo la miscelazione con sostanze di tipo ossidativo, ritenute sicure quando usate in tinture per capelli) fino a una concentrazione effettiva sulle ciglia del 2%?
Le risposte del Comitato sono state:
1. I dati riguardanti il potenziale d’irritazione oculare dei coloranti di tipo ossidativo, alla/o vicini alla concentrazione d’uso stabilita sono disponibili solo per alcune sostanze. Le sostanze testate a tale concentrazione, che hanno manifestato un potenziale irritante assente o lieve, possono essere ritenute sicure per l’uso nei prodotti per la colorazione permanente delle ciglia destinati all’uso da parte del consumatore. I coloranti, testati ad una concentrazione superiore a quella stabilita, che hanno manifestato un potenziale di irritazione oculare lieve o assente, possono essere ritenuti sicuri. Non è noto il potenziale d’irritazione di quelle sostanze che non sono state testate alla concentrazione d’uso stabilita, ma che sono irritanti alle concentrazioni cui sono state testate, esse, quindi, richiedono un’ulteriore valutazione in seguito alla presentazione di ulteriori dati.
Per le sostanze di cui sono presenti informazioni sul potenziale d’irritazione alla concentrazione stabilita, e che hanno presentato effetti lievi o assenti, non vi è rischio d’irritazione oculare nei consumatori.
Per le sostanze di cui non sono presenti informazioni sul potenziale d’irritazione alla concentrazione stabilita, non è possibile trarre conclusioni prima della presentazione di ulteriori dati.
Per le sostanze ritenute sensibilizzanti cutanee, è possibile il manifestarsi di dermatite allergica da contatto in individui in precedenza sensibilizzati.
Non sono disponibili informazioni dettagliate sulle proprietà irritanti di formulazioni coloranti permanenti per le ciglia destinate all’uso da parte del consumatore, per cui esse devono essere valutate dal fornitore caso per caso.
2. Sulla base del parere SCCP/1129/07 e di altre informazioni che potrebbero essere estrapolate, un’esposizione transitoria al 2% di perossido d’idrogeno può essere considerata leggermente irritante per gli occhi. Pertanto, l’uso del perossido d’idrogeno fino ad una concentrazione sulle ciglia del 2% può essere considerato sicuro. Il Comitato è a conoscenza del fatto che la valutazione di queste sostanze è stata richiesta per quel che riguarda l’uso professionale, tuttavia è consapevole che tali prodotti sono facilmente reperibili dai consumatori in vari punti vendita. Il Comitato, quindi, ha ritenuto più rischioso l’uso non-professionale poiché può causare una maggior contaminazione degli occhi e delle palpebre.