Comunicato stampa dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in merito alla raccomandazione, da parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), di introdurre modifiche nell’uso dei medicinali a base di metoclopramide.

In data 26/07/2013, l’AIFA ha pubblicato un comunicato in merito alla raccomandazione, da parte dell’EMA, di modificare l’uso dei medicinali a base di metoclopramide. 
La metoclopramide è un farmaco dotato di attività antiemetica e procinetica. In particolare, essa agisce come antagonista dei recettori dopaminergici D2 i quali, a livello della parete gastrica, sono responsabili dell’inibizione dello sfintere esofageo inferiore e della motilità gastroduodenale. L’attività procinetica della metoclopramide si basa su 4 diversi meccanismi: inibizione dei recettori D2 pre-sinaptici; stimolazione dei recettori eccitatori pre-sinaptici 5-HT4, che induce il rilascio dell’acetilcolina dai motoneuroni colinergici; inibizione dei recettori D2 postsinaptici e antagonismo dei recettori muscarinici presinaptici con un ulteriore rilascio di acetilcolina [1]. 
La revisione della metoclopramide è stata condotta su richiesta dell'agenzia regolatoria francese per i medicinali (ANSM), a seguito di continui problemi di sicurezza e di efficacia. La ANSM ha chiesto al CHMP di rivalutare i benefici e i rischi di questo farmaco in tutte le fasce di età e di uniformare le indicazioni in tutta l'UE. La revisione ha confermato i rischi ben noti di effetti neurologici come i disturbi extrapiramidali a breve termine, un insieme di disturbi dei movimenti involontari che possono includere spasmi muscolari (che spesso coinvolgono testa e collo) e la discinesia tardiva (smorfie e contrazioni muscolari involontarie). Il rischio di effetti neurologici acuti (a breve termine) è maggiore nei bambini, sebbene la discinesia tardiva sia stata segnalata più spesso negli anziani, e il rischio aumenta a dosi elevate o con un trattamento a lungo termine. Le evidenze hanno dimostrato che per la metoclopramide questi rischi sono superiori ai benefici nelle condizioni che richiedono un trattamento a lungo termine. Sono stati anche osservati casi molto rari di effetti tossici gravi sul cuore e sulla circolazione, in particolar modo dopo somministrazione parenterale. 
Il comitato ha raccomandato, pertanto, che i medicinali a base di metoclopramide siano prescritti solo per un uso a breve termine (fino a 5 giorni), che non siano somministrati nei bambini al di sotto di 1 anno di età e che nei bambini di età superiore ad 1 anno siano utilizzati solo come trattamento di seconda scelta (dopo che siano stati considerati o provati altri trattamenti) per la prevenzione di nausea e vomito ritardati in seguito a chemioterapia e per il trattamento di nausea e vomito post-operatori. Negli adulti possono essere utilizzati per la prevenzione e il trattamento di nausea e vomito, nei casi associati a chemioterapia, radioterapia, chirurgia e nella gestione dell’emicrania. Inoltre, le dosi massime consigliate negli adulti e nei bambini devono essere limitate e le formulazioni a dosaggio più alto devono essere ritirate dal mercato. 
Le raccomandazioni dell’EMA si basano su una rivalutazione del profilo rischio-beneficio dei medicinali a base di metoclopramide, per tutte le indicazioni e le popolazioni di pazienti. 
In particolare, la revisione si basa su studi pubblicati di efficacia e di meta-analisi, nonché di analisi della segnalazione di sospette reazioni avverse. 
I dati riguardanti l’efficacia hanno evidenziato che la metaclopramide, nel trattamento di nausea e vomito acuti indotti (CINV) da chemioterapia, mostrava un’efficacia inferiore rispetto agli antagonisti dei recettori 5-HT3 richiedendo dosi elevate con un aumento del rischio di eventi avversi. Altre evidenze indicavano un ruolo nel trattamento di nausea e vomito indotti da radioterapia, sebbene l’efficacia anche in questo caso risultava ridotta rispetto agli antagonisti 5-HT3. Le evidenze, invece, su metoclopramide somministrata per via endovenosa per nausea e vomito post-operatori indicavano una sua efficacia al pari degli altri trattamenti autorizzati. 
Vi erano evidenze di efficacia anche nel trattamento di nausea e vomito associati con emicrania acuta, sebbene dosi più alte di 10 mg non comportavano una maggiore efficacia. Non c'è stata evidenza di beneficio consistente, invece, nella gastroparesi, nella malattia da reflusso gastroesofageo e nella dispepsia, condizioni croniche che richiedono un trattamento prolungato e possono esporre i pazienti a rischio di effetti indesiderati neurologici cronici. I disturbi extrapiramidali costituivano quasi la metà di tutti gli effetti avversi riportati spontaneamente in un database del produttore (1749 casi su 4005, fino a dicembre 2011). Il tasso di segnalazione di questi disturbi è stato calcolato essere 6 volte più elevato per i bambini che per gli adulti, anche se non è stato possibile stimare con precisione il pattern di utilizzo nelle diverse fasce d'età. I disordini extrapiramidali si verificavano con maggior probabilità dopo diverse dosi, sebbene di solito nelle fasi iniziali del trattamento ed erano meno probabili a velocità di infusione più lente quando metoclopramide era somministrata per via endovenosa. I pazienti anziani sembravano essere più a rischio di discinesia tardiva potenzialmente irreversibile dopo un trattamento a lungo termine. Vi erano anche un numero significativo di casi di sovradosaggio nei bambini, in particolare con formulazioni liquide orali. 
Segnalazioni di reazioni cardiovascolari associate a metoclopramide sembravano essere molto rare e principalmente associate alle formulazioni endovenose somministrate a pazienti con rischi concomitanti di malattie cardiache. Le segnalazioni includevano ipotensione, shock, sincope, bradicardia o blocco atrio-ventricolare e arresto cardiaco. Visto il rischio noto di eventi avversi neurologici e altri eventi avversi, in particolare nei bambini e nei giovani, il Comitato ha concluso che le indicazioni per la metoclopramide devono essere limitate a quelle che comportano l’utilizzo a breve termine, una dose massima di 0,5 mg per kg di peso corporeo al giorno e ristrette ai casi in cui vi siano prove sufficienti di efficacia. Le informazioni sul prodotto saranno modificate in modo appropriato e i prescrittori riceveranno ulteriori comunicazioni a livello nazionale. La rivalutazione dei medicinali contenenti metoclopramide è stata avviata nel dicembre 2011 su richiesta della Francia, ai sensi dell'articolo 31 della direttiva 2001/83/CE. 


Siti di riferimento 
http://www.agenziafarmaco.gov.it 
http://www.ema.europa.eu/ema/ 

Bibliografia 
Rao AS, Camilleri M. Review article: metoclopramide and tardive dyskinesia. Aliment Pharmacol Ther. 2010;31:11-9. 

   

  

cerca