L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) raccomanda di limitare l’uso di Trobalt® (retigabina) a causa del rischio di pigmentazione della retina.

In data 31/05/2013, l’AIFA ha pubblicato un comunicato in merito alla raccomandazione da parte dell’EMA, di limitare l’uso di Trobalt® all’ultima linea di trattamento per le crisi epilettiche parziali negli adulti di età pari o superiore ai 18 anni affetti da epilessia. 
L'epilessia è una patologia caratterizzata da crisi ricorrenti non provocate da insulti neurologici sistemici o acuti. Le epilessie costituiscono un insieme di quadri sindromici diversi accomunati dal ripetersi di episodi clinici (crisi) riconducibili ad una anomala scarica parossistica dei neuroni situati prevalentemente a livello della corteccia cerebrale. Se la scarica è limitata ad una porzione della corteccia cerebrale si parla di crisi parziale (o focale); tale evento può indurre una generalizzazione secondaria (di solito in forma di crisi tonico-clonica) qualora la scarica si estenda dal focus iniziale a tutta la corteccia. 
Crisi che esordiscono interessando, invece, tutta la corteccia vengono definite come crisi generalizzate primarie; esse costituiscono la manifestazione clinica delle epilessie generalizzate e, a seconda dei meccanismi fisiologici implicati, possono presentarsi con manifestazioni cliniche diverse (tonico-cloniche, crisi miocloniche e crisi di tipo assenza). Il trattamento dell’epilessia prevede l’uso di farmaci che agiscono sui canali del sodio voltaggio dipendenti (fenitoina, carbamazepina), sui canali del calcio (etosuccimide), sul recettore GABA-A (fenobarbitale e benzodiazepine) e sul trasportatote GAT-1 (tiagabina) e sull’enzima GABA transaminasi (vigabatrin). Il trattamento dell'epilessia si è notevolmente evoluto nel corso degli ultimi 10 anni portando all’identificazione delle nuove classi di farmaci antiepilettici i quali agiscono modulando i vari meccanismi che portano alla crisi: modificazioni biochimiche dei recettori, modulazione del sistema del secondo messaggero, espressione genica, alterazione dei canali ionici, alterazioni dell’uptake dei neurotrasmettitori, metabolismo delle cellule gliali e modificazioni del funzionamento dei circuiti inibitori [1]. La ritigabina, in particolare, è uno dei nuovi farmaci utilizzati per il trattamento dell’epilessia in età adulta: studi in vitro indicano che essa agisce principalmente attraverso un aumento della frequenza di apertura dei canali neuronali del potassio (KCNQ2 [Kv7.2] e KCNQ3 [Kv7.3]), determinando una stabilizzazione del potenziale di membrana a riposo e un maggior controllo dell’eccitabilità elettrica sub-soglia nei neuroni, prevenendo così l’inizio degli accessi di potenziale di azione epilettiforme. 
Considerando che circa il 30% dei pazienti epilettici non è responsivo al trattamento farmacologico convenzionale e che l’epilessia ha una elevata influenza sulla qualità di vita del paziente, la retigabina, grazie al suo differente meccanismo d’azione, rappresenta una preziosa opzione terapeutica. Ad oggi sono stati esaminati 55 pazienti che hanno ricevuto Trobalt® negli studi a lungo termine e, tra questi, 15 presentavano una pigmentazione della retina e circa un terzo di questi un problema di vista. Inoltre, sono stati riportati 51 casi di pigmentazione grigio-blu delle unghie, delle labbra e della pelle. Il meccanismo attraverso cui Trobalt® provoca tali reazioni avverse non è ancora chiaro. Per tale motivo, il comitato per i prodotti medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha raccomandato di limitare l’uso del farmaco antiepilettico Trobalt® solo ai pazienti per i quali altri medicinali antiepilettici sono risultati inadeguati o non tollerati e solo dopo aver valutato il rapporto rischio-beneficio. 
In conclusione: 
• I pazienti devono essere informati del rischio di una pigmentazione cutanea e della retina, con possibile alterazione della vista, durante il trattamento a lungo termine con Trobalt®. 
• I medici devono richiedere una visita oculistica completa all’inizio del trattamento e ogni sei mesi, durante il trattamento con Trobalt®. 
• I pazienti attualmente trattati con Trobalt® devono essere riesaminati al prossimo controllo di routine (non urgente). Deve essere rivalutato il rapporto beneficio ‐ rischio ed i pazienti devono essere informati del rischio di una pigmentazione durante il trattamento a lungo termine. 
• Se si riscontrano alterazioni retiniche o di visione, i benefici e i rischi nel continuare il trattamento con Trobalt® dovranno essere nuovamente valutati dal medico. 


Siti di riferimento 
http://www.agenziafarmaco.gov.it/it 
http://www.ema.europa.eu 

Bibliografia 
1. Amabile CM, Vasudevan A. Ezogabine: a novel antiepileptic for adjunctive treatment of partial-onset seizures. Pharmacotherapy. 2013 Feb;33(2):187-94. 

   

  

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