Comunicato stampa dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in merito all’avvio di una revisione da parte dell’Agenzia Europea del Medicinali (EMA) dei medicinali a base di Kogenate Bayer e Helixate NexGen

In data 07/03/2013, l’AIFA ha comunicato l’inizio di una revisione da parte dell’EMA che aveva l’obiettivo di valutare i benefici ed i rischi relativi all’impiego di Kogenate Bayer e Helixate NexGen, farmaci indicati nella prevenzione e nel trattamento del sanguinamento in pazienti affetti da emofilia A. 
Kogenate Bayer e Helixate NexGen sono costituiti dal fattore VIII della coagulazione umano di seconda generazione (octolog alfa), ovvero da un analogo del fattore VIII (FVIII ‘full-length’) ottenuto mediante la ‘tecnologia del DNA ricombinante’. 
Kogenate Bayer e Helixate NexGen trovano indicazione nell'Unione Europea e negli Stati Uniti nella carenza congenita di fattore VIII (emofilia A) e nel trattamento e nella profilassi delle emorragie in pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore [1]. 
I soggetti affetti da emofilia A non sono in grado di produrre o ne producono una quantità insufficiente il fattore VIII, necessario per l'efficace coagulazione sanguigna; pertanto, possono incorrere in episodi emorragici, inclusi sanguinamento alle articolazioni, ai muscoli e agli organi interni che possono portare complicazioni fino al decesso. Con la terapia a base di fattore VIII ricombinante si osserva un aumento dei livelli plasmatici di fattore VIII e, quindi, una riduzione della tendenza al sanguinamento. 
Una delle maggiori complicazioni del trattamento sostitutivo a base di fattore VIII ricombinante consiste nello sviluppo di anticorpi contro il fattore VIII (detti anche “inibitori”) che determinano uno scarso controllo delle emorragie. Il rischio di sviluppare anticorpi è maggiore nei pazienti affetti da emofilia di grado severo piuttosto che di grado medio o moderato [2]. 
Fino ad oggi, relativamente al rischio di sviluppare specifici anticorpi, non era stato possibile confrontare i farmaci contenenti FVIII sia per la carenza di studi di confronto testa a testa, sia per l'eterogeneità della popolazione (gravità dell'emofilia, il tipo di mutazione genetica, l'etnia, il numero di reazioni avverse, ecc) [3]. 
Un recente studio condotto da Bayer Healthcare e Baxter BioScience, durante il quale sono stati somministrati diversi medicinali a base di fattore VIII in bambini affetti da emofilia A non trattati precedentemente, ha evidenziato che i farmaci contenenti fattore VIII ricombinante ‘full-length’ di seconda generazione (Kogenate Bayer, Kogenate FS, Helixate FS, Helixate NexGen) sono associati ad un maggiore rischio di sviluppare anticorpi rispetto ai prodotti ricombinanti di terza generazione. Tale aumento non è stato riscontrato con farmaci contenenti fattore VIII plasma-derivato o altri ricombinanti [4]. 
L'EMA alla luce di queste nuove evidenze ha concluso che rivaluterà i benefici e i rischi di Kogenate Bayer e Helixate NexGen e formulerà un parere se le autorizzazioni all'immissione in commercio di questi medicinali devono essere mantenute, modificate, sospese o revocate in tutta l'UE. 
Bibliografia di riferimento 
1) Lusher JM, Scharrer I. Evolution of recombinant factor VIII safety: KOGENATE and Kogenate FS/Bayer. Int J Hematol. 2009;90(4):446-54. 

2) Rubinger M, Lillicrap D, Rivard GE. A prospective surveillance study of factor VIII inhibitor development in the Canadian haemophilia A population following the switch to a recombinant factor VIII product formulated with sucrose. Haemophilia. 2008;14(2):281-6. 

3)Keeling D, Tait C, Makris M. Guideline on the selection and use of therapeutic products to treat haemophilia and other hereditary bleeding disorders. A United Kingdom Haemophilia Center Doctors' Organisation (UKHCDO) guideline approved by the British Committee for Standards in Haematology. Haemophilia. 2008 Jul;14(4):671-84. 

4) Gouw SC, et al; PedNet and RODIN Study Group. Factor VIII products and inhibitor development in severe hemophilia A. N Engl J Med 2013; 368: 231-9. 

   

  

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