Rischi associati all’utilizzo dei prodotti cosmetici e il sistema RAPEX

 

 

 I prodotti cosmetici sono dei prodotti di largo consumo e spesso il loro utilizzo può causare l’insorgenza di vari fenomeni come quelli allergici (1,2), di cui ultimamente si è potuto costatare un notevole incremento. Le reazioni provocate dai cosmetici possono essere classificate in reazioni locali o generalizzate:

- reazioni locali o immediate:si tratta di reazioni che si manifestano in generale sulla cute dove il cosmetico è stato applicato, ma possono manifestarsi anche in una zona diversa da quella di applicazione (reazioni di tipo immunologico). Tali reazioni, di gravità variabile, possono essere di tipo immunologico (dermatite allergica da contatto, orticaria da contatto, fotosensibilizzazione, etc.) o non immunologico (dermatite irritativa da contatto, fototossicità, alterazioni della pigmentazione, etc.).

- reazioni generalizzate: si tratta di effetti sistemici dovuti all’assorbimento percutaneo del cosmetico, all’inalazione o assunzione orale prevedibile (es. prodotti per l’igiene orale, rossetti) o accidentale, come pure effetti dannosi conseguenti all’uso di spray (prodotti per capelli, deodoranti, etc.). Tra questi effetti abbiamo nausea, vomito, cefalea, dispnea, vertigini, etc.

Le reazioni maggiormente associate all’utilizzo dei cosmetici sono: dermatite da contatto (irritativa ed allergica), dermatite occupazionale, foto-dermatite da contatto (allergica e non), orticaria da contatto, alterazione della pigmentazione, acne cosmetica, danni al cuoio capelluto ed alla struttura del capello, alterazione delle unghie e sindrome dell'intolleranza cosmetica.

Le alterazioni della cute possono manifestarsi come rossore, sensazione di bruciore e/o prurito, papule (piccoli rilievi della pelle) vesciche, iperpigmentazione e desquamazione. I danni a livello delle unghie si manifestano con rossore della cute intorno alle unghie, fragilità dell’unghia che tende a sfaldarsi o presenta striature marcate. I danni a livello dei capelli si manifestano con bruciore, pizzicore, rossore non solo del cuoio capelluto ma anche della fronte e delle palpebre. Nei casi più gravi possono estendersi al collo, al torace e alle braccia e, anche se raramente, a tutto il corpo. Si osserva anche rigonfiamento (edema) delle palpebre o di tutto il viso.

Ciò che conosciamo ad oggi è che i rischi associati all'uso di tali prodotti interessano maggiormente la cute e possono dipendere da diversi fattori quali ad esempio, la presenza, volontaria (vedi più avanti) o involontaria, nei cosmetici di sostanze potenzialmente tossiche introdotte all’atto della formulazione oppure formatesi in seguito a reazione tra gli ingredienti, per l'alterazione del prodotto (es. cattiva conservazione), per l’uso contemporaneo di altri prodotti che interagiscono con il cosmetico o per abuso o uso improprio per tempo o sede di applicazione.

È importante sottolineare che i possibili danni associati all'uso dei cosmetici possono anche dipendere da fattori costituzionali e genetici predisponenti del soggetto stesso (intolleranze o sensibilizzazioni allergiche) o da patologie preesistenti, in presenza delle quali è controindicato l’uso di un determinato prodotto cosmetico (4, 5).

I prodotti cosmetici possono andare incontro anche al fenomeno della contraffazione. In base al Regolamento (6) (CE) 1383/2003, si definiscono contraffatte “tutte le merci su cui viene apposto senza autorizzazione un marchio di fabbrica o di commercio identico a quello validamente registrato per gli stessi tipi di merci, o che non possa essere distinto nei suoi aspetti essenziali da tale marchio, e che pertanto, violi i diritti del titolare del marchio in questione”. Il pericolo dei cosmetici contraffatti consiste nella presenza di sostanze, come già detto, potenzialmente tossiche che sono o vietate o che possono essere presenti solo in determinate quantità secondo quanto indicato, rispettivamente, nell’Allegato II (Elenco delle sostanze vietate nei prodotti cosmetici) e nell’Allegato III (Elenco delle sostanze il cui uso è vietato nei prodotti cosmetici, salvo entro determinati limiti) del Regolamento (3) sui prodotti cosmetici (CE) n. 1223/2009. Spesso tali prodotti possono contenere anche farmaci. Questi prodotti sono pericolosi perché si presentano quasi identici a quelli originali nell’aspetto esterno, ma non sono sottoposti alla valutazione della sicurezza prima dell’immissione in commercio. Come già detto (vedi 2. Etichettatura dei prodotti cosmetici) spesso questi prodotti presentano una etichettatura non conforme.  La contraffazione è un fenomeno in continuo aumento, proporzionalmente all'aumento della vendita dei prodotti attraverso canali di vendita quali internet. Anche se i prezzi possono essere allettanti, è meglio evitare di acquistare cosmetici presso bancarelle, mercatini e internet e preferire, invece, canali di vendita tradizionali, quali farmacie, profumerie e grande distribuzione.

La vendita e la distribuzione dei prodotti cosmetici irregolari, cioè non conformi alle normative vigenti, viene verificata e contrastata da quella che è la cosmetosorveglianza (vedi anche 3. Vigilanza dei prodotti cosmetici). In Italia, il compito di sorvegliare alla produzione e alla vendita di cosmetici, prodotti erboristici, specialità medicinali è di competenza dei NAS (7) (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità),organi esecutivi  del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, i quali hanno una dipendenza funzionale dal Ministro della Salute. I NAS cooperano, inoltre, con l’Unione Europea attraverso l’utilizzo di un sistema di allerta rapido per la sicurezza dei prodotti, non medicinali e non alimentari, denominato RAPEX (8) (Rapid Alert System for non-food consumer products, Sistema d’allerta rapido per prodotti di consumo non alimentari), tra cui ritroviamo anche i prodotti cosmetici.. Tale sistema, aggiornato settimanalmente, si basa sulla segnalazione del rischio per la salute associato all’utilizzo di un determinato prodotto. Tali prodotti a rischio sono suddivisi in a) prodotti ad uso dei consumatori e b) prodotti ad uso professionale. Il rischio viene a sua volta classificato in:

-       Rischio chimico: l’intero prodotto o un suo ingrediente può essere nocivo per la salute dell’utilizzatore finale. La maggior parte delle segnalazioni di prodotti che presentano questo tipo di rischio, contengono delle sostanze proibite o disciplinate dal Regolamento (3) 1223/2009 (vedi sopra);

-       Rischio microbiologico: il prodotto contiene la presenza di microorganismi potenzialmente patogeni oppure ha un’elevata carica microbica, riscontrata in seguito ad analisi di laboratorio;

-       Rischio di soffocamento: un prodotto che, per vari motivi, può essere ingerito, presentando un rischio per gli utilizzatori finali, in particolar modo per i bambini. Molti dei prodotti che presentano rischio di soffocamento, sono cosmetici che raffigurano generi alimentari, e possono pertanto essere confusi con questi e venire ingeriti;

-       Rischio di ustioni: prodotto che può presentare il rischio di ustioni per diversi motivi. Tra i cosmetici maggiormente segnalati che possono indurre questo tipo di rischio, rientrano i filtri solari aventi un’etichetta in cui viene dichiarato un fattore di protezione solare maggiore di quello effettivamente presente, esponendo, quindi, l’utilizzatore finale al rischio di ustioni.

 La segnalazione riguardante il prodotto pericoloso, una volta notificata, viene fatta circolare in tempo reale in tutti i paesi dell’Unione Europea, affinché gli Stati membri, possano adottare gli opportuni provvedimenti (richiamo volontario, ritiro, sequestro) riguardo al prodotto in questione,  anche in relazione alla gravità del rischio segnalato. Contemporaneamente lo stato segnalatore informa gli altri stati dei provvedimenti adottati nel proprio territorio.

La  cooperazione tra le Autorità di sorveglianza nazionali è fondamentale al fine di ottenere un controllo efficace del mercato e quindi della tutela della salute pubblica. E’ quindi necessario un continuo scambio d’informazioni e di esperienze nonché un monitoraggio dell’applicazione e degli adempimenti degli articoli del Regolamento 1223/2009. A tale proposito è stata istituita una piattaforma delle Autorità addette alla sorveglianza sul mercato europeo dei prodotti cosmetici (Platform of European Market Surveillance Authorities for Cosmetics, PEMSAC)(9). Tale piattaforma, oltre a facilitare la cooperazione tra gli Stati membri, provvede anche ad informare la Commissione Europea in merito a problematiche che potrebbero richiedere ulteriori disposizioni, sempre nell’ambito delle norme sui cosmetici, o che potrebbero insorgere proprio dal monitoraggio e dall’applicazione di esse (Commissione Europea. 01.06.2007). Recentemente, inoltre, è stato istituito l’ICSMS(10) (The internet-supported information and communication system for the pan-European market surveillance, sistema di informazione e comunicazione sulla sorveglianza del mercato europeo), sistema informatico di proprietà della Commissione europea per l'attuazione della politica di sorveglianza del mercato europeo, che fornisce una piattaforma di comunicazione globale per le autorità di vigilanza degli Stati membri. Lo scopo finale dell’ICSMS è quello di aiutare l'Unione Europea a compiere uno dei suoi principali obiettivi politici, cioè quello di garantire l’applicazione della legislazione europea per consentire agli operatori e ai cittadini di sfruttare appieno i vantaggi del mercato interno nel rispetto della sicurezza.

Bibliografia

1.     Tomar J, Jain VK, Aggarwal K, Dayal S, Gupta S. Contact allergies to cosmetics: testing with 52 cosmetic ingredients and personal products. J Dermatol. 2005; 32: 51-5.

2.     Alani JI, Davis MD, Yiannias JA. Allergy to cosmetics: a literature review. Dermatitis. 2013; 24(6):283-90. 

3.      Regolamento (CE) n. 1223/2009 sui Prodotti Cosmetici. Disponibile all'indirizzo: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:2009R1223:20130711:IT:PDF

4.     Scheman A. Adverse reactions to cosmetics ingredients. Dermatol Clin. 2000; 18 (4): 685-698.

5.      Mehta SS, Reddy BS. Cosmetic dermatitis- current perspectives. Int J Dermatol. 2003; 42 (7): 533-542.

6.     Regolamento (CE) n. 1383/2003 del Consiglio del 22 luglio 2003. Disponibile all’indirizzo: http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:196:0007:0014:IT:PDF

7.     Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (NAS). Disponibile all’indirizzo: http://www.carabinieri.it/Internet/Cittadino/Informazioni/Tutela/Salute/01_NAS.htm

8.     Rapex (Rapid Alert System for non-food consumer products, Sistema d’allerta rapido per prodotti di consumo non alimentari). Disponibile all’indirizzo:  http://ec.europa.eu/consumers/safety/rapex/alerts/main/index.cfm?event=main.listNotifications&CFID=5497083&CFTOKEN=25157913&jsessionid=09009bf3628b27f2b5f327234272e4f774f1

9.     PEMSAC (Platform of European Market Surveillance Authorities for Cosmetics). Disponibile all’indirizzo: http://ec.europa.eu/consumers/sectors/cosmetics/cooperation-trade/eu-level/index_en.htm

10.  ICSMS (The internet-supported information and communication system
for the pan-European market surveillance, sistema di informazione e comunicazione sulla sorveglianza del mercato). Disponibile all’indirizzo: https://webgate.ec.europa.eu/icsms/App/index.jsp

   

  

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