Nota Informativa Importante AIFA sulla necessità di posticipare l’impiego di vaccini vivi per i neonati esposti a infliximab durante la gravidanza o l’allattamento al seno.

In data 7 marzo 2022, i titolari dell'autorizzazione all'immissione in commercio di infliximab, in accordo con l'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), hanno diramato una Nota Informativa Importante (NII) rivolta agli operatori sanitari sulla sicurezza di infliximab. In particolare, tale nota è volta ad informare il personale sanitario sulla necessità di posticipare l’impiego di vaccini vivi nei neonati esposti a infliximab durante la gravidanza e l’allattamento al seno [1].

Infliximab è un anticorpo monoclonale umano-murino chimerico, che si lega con alta affinità sia alla forma solubile che a quella transmembrana del TNFα, citochina pro-infiammatoria che gioca un ruolo chiave nelle reazioni autoimmuni. Approvato in Europa dal 1999, è oggi indicato, come iniezione endovenosa, per il trattamento del morbo di Crohn, della colite ulcerosa, dell'artrite reumatoide, della spondilite anchilosante, dell'artrite psoriasica e della psoriasi a placche. Nello specifico, esso agisce bloccando l’interazione tra il TNF-α e il suo recettore, così da inibirne l’attività legata ad una serie di meccanismi a cascata della risposta infiammatoria, e più precisamente del sistema immunitario [2, 3].

Evidenze scientifiche suggeriscono che le donne in gravidanza o in fase di allattamento in alcuni casi continuano ad assumere farmaci biologici come infliximab, al fine di poter trattare disturbi infiammatori cronici o malattie immuno-mediate, quali morbo di Crohn e colite ulcerosa [5].

A seguito del trattamento con infliximab durante la gravidanza, è stato riscontrato che il medicinale attraversa la placenta ed è stato rilevato nei neonati fino a 12 mesi dopo la nascita [5]. Allo stesso modo bassi livelli di infliximab sono stati rilevati anche nel latte materno [1].
In seguito ad esposizione in utero a tale medicinale, i bambini possono essere a maggior rischio di infezione. Tra queste è inclusa una infezione disseminata grave potenzialmente fatale da Bacillus Calmette Guérin (BCG), riscontrata in seguito alla somministrazione del vaccino BCG vivo (contro la tubercolosi) dopo la nascita [1]. Si precisa che il vaccino BCG contro la tubercolosi (Tb)è utilizzato spesso in bambini piccoli nei Paesi con un’elevata incidenza di Tb, mentre in Italia è utilizzato solo in alcune categorie a rischio [5]. Tuttavia, altri vaccini vivi attenuati inclusi nel notstro Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale sono il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MPR), il vaccino contro il Rotavirus e quello contro la varicella [6].       

Pertanto, la NII raccomanda di aspettare un periodo di 12 mesi dalla nascita
per somministrare vaccini vivi ai neonati di gestanti che hanno assunto infliximab durante la gravidanza. Allo stesso modo viene raccomandato di posticipare l’uso di tali vaccini in neonati allattati al seno mentre la madre è in trattamento con infliximab. Secondo la NNI, la somministrazione di un vaccino vivo prima dei 12 mesi di vita potrebbe essere presa in considerazione qualora i livelli sierici di infliximab nel neonato non risultino rilevabili o la somministrazione di infliximab fosse stata limitata al primo trimestre di gravidanza (periodo in cui il trasferimento placentare di IgG è considerato minimo) e ne risulti un chiaro beneficio clinico per il singolo neonato.  
           
Gli stampati del medicinale sono in fase di aggiornamento per includere le attuali raccomandazioni sulla somministrazione di vaccini vivi ai bambini dopo l'esposizione in utero o durante l'allattamento
. Le donne gravide o in fase di allattamento devono informare l’operatore sanitario responsabile della vaccinazione dell’eventuale uso di infliximab. La nota conclude invitando gli operatori a segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa tramite il sistema di segnalazione nazionale https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse ricordando di indicare il nome ed i dettagli del lotto del medicinale [1].

Riferimenti bibliografici e sitografici

$1  1.      https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1622129/2022.03.07_NII_Infliximab_IT.pdf

$1  2.      Scavone C, Rafaniello C, Berrino L, Rossi F, Capuano A. Strengths, weaknesses and future challenges of biosimilars’ development. An opinion on how to improve the knowledge and use of biosimilars in clinical practice. Pharmacol Res Netherlands. 2017;126:138–42. 

$   3 .      Agenzia Italiana del Farmaco - Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto Remicade® (infliximab). Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_000720_034528_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3

$1 4.      Anja Geldhof 1, Jennifer Slater 2, Michael Clark 3, Urmila Chandran 4, Danielle Coppola 4, Exposure to Infliximab During Pregnancy: Post-Marketing Experience, 2020 Feb;43(2):147-161. doi: 10.1007/s40264-019-00881-8.

$1 5.      Epicentro-Istituto Superiore di Sanità. Tubercolosi, informazioni generali. Disponibile al link: https://www.epicentro.iss.it/tubercolosi/

$1 6.      Ministero della Salute. Piano nazionale prevenzione vaccinale. Disponibile al link: https://www.salute.gov.it/portale/vaccinazioni/dettaglioContenutiVaccinazioni.jsp?lingua=italiano&id=4828&area=vaccinazioni&menu=vuoto

   

  

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