EMERGENZA COVID-19: AIFA pubblica il nono report sulla sorveglianza dei vaccini

In data 26 settembre 2021, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il nono report sulle attività di sorveglianza dei vaccini anti-COVID-19 autorizzati in Italia e somministrati tra il 27/12/2020 e il 26/09/2021 [1]. Nel periodo di analisi sono state riportate nel database italiano di farmacovigilanza (Rete Nazionale di Farmacovigilanza - RNF) 101.110 segnalazioni di reazioni avverse a vaccini contro COVID-19 su un totale di 84.010.605 dosi somministrate (71,2% Comirnaty; 14,5% Vaxzevria; 12,5% Spikevax e 1,8% Vaccino Janssen). Indipendentemente dal tipo di vaccino e dalla dose somministrata, sono state inserite 120 segnalazioni ogni 100.000 dosi somministrate confermando un andamento stabile nel tempo, con un minore incremento delle segnalazioni rispetto al numero di somministrazioni. In più, dal mese di settembre sono state somministrate 46.357 terze dosi “booster/aggiuntive”, per le quali è presente in RNF una sola segnalazione di tipo non grave.

Le stime emerse in questo periodo di valutazione non si discostano da quelle emerse registrate precedenti report. L’età media delle persone che hanno manifestato un evento avverso è 47,8 anni (età mediana di 48 anni), con un tasso di segnalazione maggiore nelle fasce di età comprese tra i 20 e 59 anni, per poi diminuire nelle fasce d’età più avanzate. Relativamente alle segnalazioni di reazione avversa nella fascia di età 12-19, il tasso di segnalazione per la prima dose è stato di 32 segnalazioni su 100.000 dosi per poi diminuire a 14 segnalazioni su 100.000 somministrazioni per la seconda dose.

Le segnalazioni sono riferite prevalentemente al sesso femminile, il 71% (tasso di segnalazione di 166/100.000 dosi somministrate) e solo il 28% delle segnalazioni per il sesso maschile (70/100.000 dosi somministrate), nonostante l’esposizione al vaccino sia pressoché sovrapponibile dal momento che il 52% delle dosi è stato somministrato nel genere femminile e il 48% nel genere maschile.

Inoltre, dall’analisi dei dati si evidenzia che circa il 68% delle segnalazioni proviene da operatori sanitari, prevalentemente medici e farmacisti (rispettivamente il 37,1% e il 17,7%), mentre si registra un lieve aumento della segnalazione da parte del paziente/cittadino (31,5% rispetto al 27% riportata precedentemente). Il 96% circa di queste segnalazioni è di tipo spontaneo.

La maggior parte delle segnalazioni (85,4%, n=14.605) inserite nel periodo d’interesse riguarda eventi non gravi, con un tasso di segnalazione pari a 103/100.000 dosi somministrate, mentre il resto si riferisce ad eventi avversi gravi (n=86.361, 14,4%) con tasso di 17/100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata e dal possibile ruolo causale della vaccinazione. Nelle restanti 144 segnalazioni (0,2%) la gravità non è stata riportata. Il tasso di segnalazione degli eventi avversi gravi più alto è riportato per Vaxzevria (35/100.000 dosi somministrate), seguito dal vaccino di Janssen (22/100.000), Spikevax (15/100.000) e infine Comirnaty (14/100.00). A prescindere dalla gravità, la maggior parte delle segnalazioni presenta un esito favorevole: risoluzione completa o miglioramento dell’evento avverso nel 70% dei casi non gravi e nel 53,6% di quelli gravi).

Indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione è insorta nella maggior parte dei casi nelle prime 48 ore dopo la vaccinazione (n=8.275, 57%), mentre più raramente si osservano manifestazioni nelle settimane successive (n= 5.382, 37%). Nel restante 6% (n= 948), le informazioni riportate nelle schede non sono sufficienti a stabilire il tempo di insorgenza dell’evento avverso rispetto alla segnalazione, in quanto mancano le date di vaccinazione e/o insorgenza della reazione.

La correlazione tra vaccinazione e insorgenza dell’evento avverso è stata valutata attraverso l’applicazione dell’algoritmo dei vaccini redatto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Il nesso di causalità è stato inserito nel 73% delle segnalazioni di eventi avversi gravi ed è risultato correlabile alla vaccinazione nel 40,3% di tutte le segnalazioni gravi valutate (4.301/10.681), indeterminato nel 36% (3.848/9.324) e non correlabile nel 20,5% (1.845/9.324). A causa dell’assenza di informazioni nella segnalazione o dell’incongruenza delle stesse, il 3,2% (339/10.681) delle segnalazioni è risultata è inclassificabile, secondo l’algoritmo OMS.

Vengono riportate 608 segnalazioni gravi con esito “decesso” al momento della segnalazione o come informazione ottenuta nel follow-up, con tasso di 0,72 su 100.000 dosi somministrate. Il 50,8% (n=309) dei decessi era riferito a uomini e il 48,2% (n=293) a donne, con età media di 76 anni. I decessi sono intercorsi da poche ore fino a massimo 189 giorni dalla somministrazione del vaccino e con maggiore frequenza dopo la prima dose (n=397 decessi) rispetto alla seconda (n=211). Solitamente il decesso si è manifestato in pazienti con condizioni patologiche pregresse prima della vaccinazione, mentre non sono stati segnalati casi correlati a reazioni allergiche gravi. Solo 16 casi di decesso (0,2 casi ogni milione di dosi somministrate) su 435 valutati tramite l’applicazione dell’algoritmo OMS sono risultati correlabili, due in più rispetto al numero riportato dalla precedente valutazione.

Relativamente al tipo di evento, le sospette reazioni avverse sono state raggruppate in base alla Classificazione per Organi e Sistemi (System Organ Class-SOC). Per tutti e quatto i vaccini, gli eventi avversi maggiormente segnalati appartengono alla SOC “Patologie generali e condizioni relative alla sede di iniezione” (soprattutto reazioni nel sito di inoculazione, febbre e stanchezza/astenia), seguita da quelli appartenenti alle “Patologie del sistema nervoso” (cefalea, parestesie), “Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo” (mialgie, artralgie e dolore muscoloscheletrico) e “Patologie gastrointestinali” (nausea, vomito e diarrea).

Il report ha analizzato, inoltre, le segnalazioni di reazione avversa da vaccinazione eterologa (Vaxzevria/vaccino a mRNA). Al 26/09/2021 sono state effettuate 644.428 vaccinazioni eterologhe, di cui il 76% Vaxzevria/Comirnaty e in 24% Vaxzevria/Spikevax. La principale fonte della segnalazione, in questo caso, è rappresentata dal paziente/cittadino (54% dei casi vs 46% proveniente da un operatore sanitario). Come per la vaccinazione omologa, le reazioni avverse sono prevalentemente non gravi e con esito favorevole. Gli eventi avversi principalmente segnalati sono febbre, reazioni nel sito di inoculazione, cefalea, parestesie, artralgia e mialgia.


Per ulteriori informazioni e approfondimenti, è possibile consultare il report sul sito di AIFA al seguente link: https://www.aifa.gov.it/documents/20142/1315190/Rapporto_sorveglianza_vaccini_COVID-19_9.pdf

   

  

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