EMERGENZA COVID-19: AIFA aggiorna i dati sul consumo dei farmaci durante l’epidemia

In data 13 Gennaio 2021,l’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato una Nota circa l’aggiornamento del monitoraggio dei dati di consumo dei farmaci durante la pandemia da COVID-19.  

Nel comunicato si riassume che:

  • c’è stato un brusco calo dell’utilizzo dell’idrossiclorochina rispetto al consumo registrato in primavera,
  • nel corso del 2020 è stato registrato un aumento del consumo di eparina (utilizzata nei pazienti COVID che mostrano un aumento del D-dimero e un elevato punteggio SIC, sepsis induced coagulopathy, con conseguenti problemi di coagulazione) e glucocorticoidi (raccomandati in pazienti con malattia da COVID-19 grave che necessitano di supplementazione di ossigeno, in presenza o meno di ventilazione meccanica) rispetto al 2019 sia in ambito ospedaliero che territoriale;
  • a partire da aprile 2020 si è ridotto il consumo di antivirali risultati meno efficaci contro il COVID-19, e quindi non più raccomandati dall’AIFA per questo uso (Lopinavir/ritonavir, Darunavir/cobicistat);
  • è stato registrato un aumento del consumo di azitromicina, antibiotico appartenente alla classe dei macrolidi largamente utilizzato in associazione ad idrossiclorochina per contrastare le sovrainfezioni da COVID-19. L’utilizzo dell’azitromicina in associazione all’antimalarico idrossiclorochina derivava dai risultati di uno studio condotto in Francia, eseguito su un numero ristretto di pazienti ricoverati e positivi al Sars-CoV2, che evidenziava la riduzione della carica virale e un significativo miglioramento del decorso della patologia (1,2). Successivamente la somministrazione contemporanea dei due farmaci è stata sconsigliata a causa di un aumento di eventi avversi di natura cardiovascolare (prolungamento del QT) con gravi aritmie potenzialmente fatali, tali da richiedere la sospensione della terapia;
  • a causa dell’aumento dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è stato registrato un aumento in ambito ospedaliero, rispetto al 2019, dell’utilizzo di anestetici generali e stimolanti cardiaci iniettivi;
  • al fine di ridurre il rischio di contagio in ambiente ospedaliero, il 2020 ha visto una riduzione dell’utilizzo dei farmaci oncologici per via endovenosa a fronte di un aumento dell’uso di farmaci per via sottocutanea e orale;
  • il forte stress legato al lockdown, la paura e le condizioni socioeconomiche precarie dovute alla pandemia mondiale, accompagnati al cambiamento nello stile di vita, hanno comportato un aumento dell’uso di ansiolitici rispetto al 2019 mentre, come specchio del cambiamento nelle relazioni sociali, si è osservata una riduzione dell’uso di farmaci per la disfunzione erettile e dei contraccettivi orali di emergenza;
  • in ultimo, è stata osservato una riduzione dell’uso dei FANS in particolare dell’ibuprofene probabilmente dovuta al diffondersi di notizie, smentite da EMA nel corso del 2020, circa la possibilità di peggioramento della malattia da COVID-19 nei pazienti che assumono FANS in corso di infezione a seguito del rallentamento dell’eliminazione virale, di un aumentato rischio di infezione secondaria e di slatentizzazione dei primi sintomi di infezione (3).

 

Con l’obiettivo di incoraggiare l’uso appropriato e omogeneo dei farmaci su tutto il territorio nazionale, l’AIFA renderà presto disponibili, in modalità dinamica e navigabile, i dati di consumo dei farmaci nel 2020, espressi in termini di confezioni per 10.000 abitanti/die.

 


Bibliografia

  1. Gautret P., et al. Hydroxychloroquine and azithromycin as a treatment of COVID-19: results of an open-label non-randomized clinical trial. Int J Antimicrob Agents. 2020 Mar 20:105949.
  2. Gautret P., et al. Clinical and microbiological effect of a combination of hydroxychloroquine and azithromycin in 80 COVID-19 patients with at least a six-day follow up: A pilot observational study. Travel Med Infect Dis. 2020 Apr 11:101663.
  3. Pergolizzi J, et al. Abstract 34. Presented at: PAINWeek: Sept. 11-13, 2020.

   

  

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