COMUNICATO EMA: raccomandazioni sull’uso di Tecentriq® con nab-paclitaxel nel trattamento del cancro al seno in triplo negativo

In data 01/10/2020, l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha raccomandato ai medici l’utilizzo esclusivo di nab-paclitaxel in associazione a Tecentriq®(atezolizumab) per il trattamento di pazienti affette da cancro al seno in triplo negativo localmente avanzato o metastatico e non asportabile chirurgicamente, e non di paclitaxel convenzionale [1].

Tacentriq® è un anticorpo monoclonale umanizzato IgG1 diretto contro il ligando 1 (L1) del recettore di morte cellulare programmata (Programmed cell Death - PD), espresso dalle cellule tumorali e/o sulle cellule immunitarie infiltranti il tumore. Il legame tra l’anticorpo monoclonale e il ligando L1 di PD impedisce il legame con i ligandi biologici (PD-1 e B7.1), alla base dell’inibizione della risposta immunitaria anticancro del microambiente tumorale. In tal modo, si ha dunque una riattivazione della risposta immunitaria antitumorale senza induzione della citotossicità cellulomediata anticorpo dipendente. Oltre al trattamento del cancro al seno, Tecentriq® è autorizzato nel trattamento del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico e del carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico in pazienti adulti [2]. Nella formulazione nab-paclitaxel, il taxano, agente antimicrotubolare che impedisce la depolimerizzazione dei dimeri di tubulina, è legato all’albumina, proteina che modula l’azione del medicinale nell’organismo [3]. Il cancro al seno in triplo negativo è una forma tumorale che non esprime i recettori più comuni, bersagli di molti antitumorali e, pertanto, solo un numero limitato di farmaci può essere utilizzato per il suo trattamento [1].

Uno studio autorizzativo valutato dal Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) di EMA, ha evidenziato che l’associazione di Tecentriq® con nab-paclitaxel aumenta notevolmente la sopravvivenza delle pazienti affette da cancro al seno in triplo negativo con buona produzione della proteina PD-L1 rispetto al trattamento con l’associazione di nab-paclitaxel con placebo (25 mesi vs 18 mesi), con minor peggioramento della patologia (7,5 mesi vs 5,3 mesi). Inoltre, come emerso dallo studio clinico IMpassion131, l’associazione di atezolizumab con paclitaxel convenzionale non ha mostrato rallentamento della progressione tumorale o riduzione della mortalità tra le pazienti affette da cancro al seno in triplo negativo.

Alla luce di questo risultato, l’EMA ha colto l’occasione per ricordare agli operatori sanitari di utilizzare esclusivamente Tecentriq in associazione a nab-paclitaxel in queste pazienti, in linea con quanto riportato nella scheda tecnica del prodotto, nonostante non vi siano evidenze che i medici dell’Unione Europea usino paclitaxel al posto di nab-paclitaxel [1].


Riferimenti sitografici

1. European Medicines Agency. EMA reminds physicians to use Tecentriq with nab-paclitaxel for treating breast cancer. Disponibile al link:

https://www.ema.europa.eu/en/news/ema-reminds-physicians-use-tecentriq-nab-paclitaxel-treating-breast-cancer

2. Agenzia Italiana del Farmaco. Riassunto delle caratteristiche del prodotto (Tecentriq®). Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_004768_045590_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3

3. Agenzia Italiana del Farmaco. Riassunto delle caratteristiche del prodotto (Abraxane®). Disponibile al link: https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_004851_039399_RCP.pdf&retry=0&sys=m0b1l3

   

  

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